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Marcello Maloberti “di tutto cuore” per Maria Lai

“Cuore mio” ma potrebbe anche intitolarsi, “di tutto cuore” perché è con passione e molta empatia che Marcello Maloberti ha concepito l’opera site-specific che sarà presentata oggi  21 settembre sulla montagna di Ulassai. Omaggio, tributo, atto di generosità nei confronti di Maria Lai, l’opera di Maloberti dista quasi quarant’anni da Legarsi alla montagna dell’artista sarda, […]

Marcello Maloberti, CUORE MIO, 2019. Photocredit T-Space Studio. Courtesy Marcello Maloberti Studio, Fondazione Stazione dell’Arte, Fondazione di Sardegna

“Cuore mio” ma potrebbe anche intitolarsi, “di tutto cuore” perché è con passione e molta empatia che Marcello Maloberti ha concepito l’opera site-specific che sarà presentata oggi  21 settembre sulla montagna di Ulassai. Omaggio, tributo, atto di generosità nei confronti di Maria Lai, l’opera di Maloberti dista quasi quarant’anni da Legarsi alla montagna dell’artista sarda, ed è il frutto della collaborazione tra la Fondazione di Sardegna e la Fondazione Stazione dell’Arte.
L’installazione “Cuore mio” (a cura di Davide Mariani), opera pensata per il luogo e di carattere permanente, è stata concepita assieme ad una performance che, a partire dal tramonto e per tutta la giornata, coinvolgerà la comunità di Ulassai, città natale della Lai, abbracciando idealmente le strade del paese e la centrale piazza Barigau.

La presentazione a Ulassi è stata preceduta da un’anteprima al Maxxi di Roma, avvenuta  il 18 e il 19 giugno, in occasione dell’inaugurazione della mostra che il Museo ha dedicato a Maria Lai. Le due giornate hanno visto la presenza, all’entrata del museo, di due addetti alla sicurezza intenti a sorreggere il cartello stradale di Ulassai. Attraverso il cartello stradale, Maloberti ha collegato idealmente due luoghi distanti ma emblematici della biografia e del percorso di Maria Lai: Ulassai e Roma.

Riprendendo metaforicamente quel famoso nastro celeste che, nel 1981, ha unito tutte le case del piccolo borgo dell’Ogliastra alla montagna, Maloberti presenta un’opera a cielo aperto:  un cartello stradale verrà collocato in verticale, come una bandiera, quasi a indicare l’inizio di un altro paese sospeso tra cielo e terra.

A seguire, al centro dell’abitato di Ulassai, l’artista darà vita ad un’altra azione “partecipata”, questa volta in Piazza Barigau, già teatro di un’altra opera di Maria Lai, Il volo del gioco dell’oca (2003). La dimensione ludica dell’intervento dell’artista sarda, ispirato al tradizionale “gioco dell’oca”, ben si presta a fungere da cornice ideale per la messa in scena di Circus (2003-in corso), campeggio itinerante realizzato da Maloberti, a partire dal 2003, in diverse città italiane ed europee, come Imola, Mestre, Palermo, Vitry/Parigi e alla Biennale di Thessaloniki. 

Spiega l’artista: In Circus ho rifatto l’immagine che ho visto un giorno a Roma un tendone di un venditore ambulante di occhiali indiano. C’era uno specchietto appeso che brillava al sole, io ho rifatto il gesto, l’immagine duecento volte. Duecento specchietti che dondolavano nell’aria riflettevano i fari accesi di quattro auto posteggiate intorno, con le autoradio accese, brillando nella notte. L’atmosfera era molto felliniana.”

Circus è un’istallazione collettiva temporanea che dura un giorno solo. Gli specchi riflettono l’architettura circostante e, grazie alle luci delle quattro macchine disposte agli angoli del tendone, creano una sorta di disco-ball che dà luogo ad una atmosfera sognante, per l’occasione, animata dal duo di musiciste sarde Lilies On Mars.

Caratterizzata dall’assenza di gerarchie, grazie al ruolo dell’artista che cede il passo nella regia, Circus è uno spazio aperto dove l’architettura e l’uomo convergono in modo paritario.
Racconta Maloberti: “E’ una sorta di lavoro in tour che cambia leggermente secondo lo spirito della città che lo ospita – prosegue Maloberti –, un dispositivo da vivere la vita che si svolge all’interno del lavoro, è forma tra le forme, dove l’interazione del pubblico nasce in modo naturale. Mi piace fare e disfare e reinventare Circus come un luogo nomadico neorealista un poco magico; come quando da piccolo, in provincia, portavano in piazza attrazioni temporanee tipo la balena più grande del mondo in un camion o le mongolfiere. Nelle performance mi piace perdere il controllo della regia, mi piace il corpo collettivo, sentirne l’energia.»  (Da CS)

Marcello Maloberti, CUORE MIO, 2019. Photocredit T-Space Studio. Courtesy Marcello Maloberti Studio, Fondazione Stazione dell’Arte, Fondazione di Sardegna
Marcello Maloberti, CUORE MIO, 2019. Photocredit T-Space Studio. Courtesy Marcello Maloberti Studio, Fondazione Stazione dell’Arte, Fondazione di Sardegna

Marcello Maloberti. Cuore Mio
a cura di Davide Mariani
21 settembre 2019, ore 18:00 – 23:00
Ulassai, Piazza Barigau

Un progetto della Fondazione di Sardegna e della Fondazione Stazione dell’Arte
Nell’ambito di AR/S – Arte condivisa in Sardegna e di Sentieri Contemporanei
In collaborazione con il Comune di Ulassai e ARST – Azienda Regionale Sarda Trasporti
Responsabile del progetto: Franco Carta
Coordinamento: Riccardo Uras