ATP DIARY

Lo schermo dell’arte, votato alla ricerca e riflessione sulle immagini in movimento

Ogni anno Firenze sottolinea il suo importante ruolo nel panorama dell’arte contemporanea grazie ad un ricco calendario di incontri ed eventi, di cui Lo Schermo dell’arte Film Festival rappresenta un appuntamento importante. Martedì 25 Settembre si è tenuta la presentazione ufficiale presso il Teatro Agorà della Triennale di Milano, appuntamento a cui hanno preso parte […]

100 Piper by Ra Di Martino
100 Piper by Ra Di Martino

Ogni anno Firenze sottolinea il suo importante ruolo nel panorama dell’arte contemporanea grazie ad un ricco calendario di incontri ed eventi, di cui Lo Schermo dell’arte Film Festival rappresenta un appuntamento importante. Martedì 25 Settembre si è tenuta la presentazione ufficiale presso il Teatro Agorà della Triennale di Milano, appuntamento a cui hanno preso parte i fondatori Luca Dini e Silvia Lucchesi, insieme al curatore Leonardo Bigazzi, per condividere le attività e l’identità fortemente internazionale che caratterizza il Festival, giunto quest’anno alla sua 11° edizione.

Lo Schermo dell’arte si terrà a Firenze dal 14 al 18 di Novembre e fin dalla sua nascita, nel 2008, ha deciso di non seguire la classica struttura del festival del cinema, prediligendo così una impostazione autonoma che, come afferma la Direttrice Silvia Lucchesi, “ha permesso al Festival di avere una forte impronta curatoriale dandogli la possibilità di contribuire alla riflessione e allo studio delle immagini in movimento, individuando i molteplici cambiamenti affrontati dal film, il video e i nuovi media”.

Il progetto, infatti, situa la sua attività all’intersezione tra cinema e arte contemporanea, un sodalizio che per decenni ha influenzato moltissimi artisti e rinnovato senza sosta la pratica artistica e cinematografica. Come raccontato da Silvia Lucchesi, questa unione ha fatto sì che il festival si sviluppasse su di un duplice binario: da una parte quello del documentario, che analizza le vicissitudini dell’arte contemporanea e dei suoi protagonisti; dall’altra i film d’artista, che guarda alle innovazioni proposte da quegli autori che decidono di unire la propria produzione alla sperimentazione con il video e le immagini in movimento.

Island of the Hungry Ghosts by Gabrielle Brady
Island of the Hungry Ghosts by Gabrielle Brady

Una delle caratteristiche portanti de Lo Schermo dell’arte Film Festival è la volontà di costruire momenti di condivisione e confronto attraverso incontri, lecture, tavole rotonde in cui presentare al pubblico gli artisti e permettere loro di raccontare il proprio lavoro. La rassegna vuole formare, inoltre, una comunità internazionale di curatori, gallerie, artisti ed enti istituzionali con cui poter arricchire e portare avanti l’attività di esposizione e formazione che rappresenta l’altra faccia del festival.

VISIO e Feature Expanded, curati da Leonardo Bigazzi e Sarah Perks, sono infatti i due progetti con cui il Lo Schermo dell’arte porta avanti il suo impegno nello sviluppo e nella ricerca nell’ambito delle moving images. Il primo si rivolge a 12 artisti under 35 attivi in Europa e prevede la realizzazione di una mostra e un ciclo di incontri con professionisti del mondo dell’arte e del cinema per creare un network internazionale che favorisca giovani artisti che lavorano nell’ambito delle immagini in movimento. La mostra di quest’anno, European Identities: New Geographies in Artists’ Film and Video, rappresenta per il curatore Leonardo Bigazzi un importante statement per affermare la necessità di riflettere sul significato di identità europea a partire dalla grande varietà di artisti che lavorano in Europa, le cui differenze culturali dovrebbero essere non un ostacolo, bensì un valore aggiunto per favorire il dialogo e inclusione sociale.

Feature Expanded, invece, è il primo programma di formazione in Europa che copre le fasi della produzione di un cortometraggio ed è rivolto a 12 artisti la cui carriera è già avviata e che desiderano cimentarsi nella produzione di un proprio film. Tale progetto ha permesso alla filmmaker australiana Gabrielle Brady di realizzare il lungometraggio Island of the Hungry Ghosts, vincitore del Best Documentary Video Award al Tribeca Film Festival e che verrà presentato in anteprima italiana durante Lo Schermo dell’arte Film Festival.

Blue by Apichatpong Weerasethakul
Blue by Apichatpong Weerasethakul

Tra le anticipazioni condivise da Silvia Lucchesi durante la presentazione si sottolinea la partecipazione di Peter Greenaway alla Opening Night con una lecture a proposito del suo progetto Walking to Paris, incentrato sulla camminata dalla Romania a Parigi che lo scultore Constantin Brancusi ha compiuto tra il 1905 e il 1906. A metà tra un road movie e un film di fiction, Greenaway esprime il suo pensiero sul paesaggio e il suo rapporto con l’arte a partire dal precursore della Land Art.

Altra importante presenza sarà il collettivo Zapruder, premio MAXXI 2016, che presenterà il il nuovo progetto Zeus Machine, mentre il Focus 2018 di questa edizione sarà dedicato all’artista italiana Rä di Martino, di cui verranno presentati sette cortometraggi tra cui in anteprima mondiale il nuovo film 100 Piper. Breve storia del Piper di Torino (1966-1969) in cento frammenti.

Tra le anteprime italiane il lungometraggio Kusama-Infinity (2018) di Heather Lenz, dedicato alla novantenne artista giapponese Yayoi Kusama, una delle figure più celebri della scena contemporanea, che dal 1977 vive per sua scelta nell’ospedale psichiatrico Seiwa ma dipinge quasi quotidianamente nello studio a Shinjuku; il toccante Island of the Hungry Ghosts(2018) dell’artista australiana Gabrielle Brady, nella shortlist dei premi dell’Australian Academy of Cinema and Television Arts, vincitore di numerosi riconoscimenti tra cui il Best Documentary Feature Award del Tribeca Film Festival 2018. Girato a Christmas Island nota per il fenomeno della migrazione di milioni di granchi dalla giungla al mare, il film, sviluppato all’interno del programma Feature Expanded 2015 dello Schermo dell’arte, narra l’esperienza di una giovane psicologa impegnata nel dare sostegno ai migranti che lì arrivano da tutto il Medio Oriente; The End of Fear (2017) di Barbara Visser che ricostruisce, a distanza di oltre vent’anni, la vicenda dello scempio subito nel 1986 dal celebre dipinto Who is Afraid of Red, Yellow and Blue III dell’astrattista americano Barnett Newman conservato allo Stedelijk Museum di Amsterdam; Love Cecil di Lisa Immordino Vreeland, Stati Uniti (2017), che racconta la complessa personalità e il talento del designer e fotografo di moda Cecil Beaton, ritrattista ufficiale della Regina Elisabetta, attraverso rari materiali di archivio e brani tratti dai suoi diari.

Kusama - Infinity by Heather Lenz © Harrie Verstappen
Kusama – Infinity by Heather Lenz © Harrie Verstappen

Inoltre Moriyama-san (2017) di Ila BekaLouise Lemoine che ha ricevuto il primo premio al Film Festival di Architettura di Lisbona. Il film è dedicato a Yasuo Moriyama, eremita urbano di Tokyo appassionato di musica noise, che vive in una casa disegnata dall’architetto Ryūe Nishizawa, considerata un esempio dell’architettura giapponese contemporanea; Monelle (2017) di Diego Marcon, a metà tra film strutturale e film horror, girato nella celebre Casa del Fascio dell’architetto Giuseppe Terragni a Como; New Palermo Felicissima (2018) di Jordi Colomer, artista che ha rappresentato la Spagna all’ultima Biennale di Venezia, realizzato per Manifesta 12, sorta di visita alternativa via mare della zona di Palermo a sud di Sant’Erasmo omessa dalle guide turistiche.

Lo Schermo dell’arte Film Festival rappresenta un momento importante per la città di Firenze grazie al suo duplice ruolo: da una parte rende protagonista non solo la città ma anche il territorio circostante delle sperimentazioni nell’ambito delle moving images da parte di coloro che lavorano a cavallo tra arte e cinema; dall’altra, invece, si pone come fulcro creativo che dà la possibilità a giovani artisti di sviluppare e portare avanti la propria pratica artistica all’interno del cinema e del video inserendoli in un ampio network dal profilo internazionale.

Peter Greenway  @ Filippo Ronchitelli
Peter Greenway @ Filippo Ronchitelli
Ceremony by Phil Collins
Ceremony by Phil Collins
Wild Relatives by Jumana Manna
Wild Relatives by Jumana Manna