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Inizia tra pochi giorni la quinta edizione del Live Arts Week, l’appuntamento che ha fatto della ‘indisciplinatezza’ la sua peculiarità. Il frutto di ricerche trasversali della durata di un anno, producono quello che nel tempo si è rivelato uno dei Festival più attesi e seguiti in ambito nazionale e non solo. Presentato da xing – Daniele Gasparinetti e Silvia Fanti – e ospitato negli spazi di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, il Live Arts Week prende avvio il 15 aprile con un prologo dedicato al nuovo progetto corale di Mårten Spångberg & guests, per proseguire dal 19 al 23 aprile 2016 per tutta la settimana. Date uniche, produzioni e anteprime di performance, ambienti, concerti, live media, expanded cinema, ecc., rendono L.A.W. un evento unico nel suo genere. Come dai suoi esordi, il focus si concentra sull’ “esperienza percettiva di corpi, movimenti, suoni e visioni”.
Senza bisogno di iperboliche parafrasi, in sintesi: “Live Arts Week da? spazio ad atletiche esistenziali: non antepone l’arte agli artisti, espone a forme di sensibilita? e idee, accoglie opere ibride e poliglotte, ospita singolarita? umane, tessendo una sorta di contro-design della fruizione. Progettato come un’unica campata ed un’architettura inedita, raccorda e permette di attraversare tensioni estetiche e pratiche rappresentative del mondo contemporaneo.” La quinta edizione, “è una meditazione sul gusto per i segni in generale, e per ognuno di loro, nel crepuscolo della significazione. Disegnando traiettorie enigmatiche e rebus, getta una strana luce sui fenomeni del mondo. E’ una collezione di feste e cerimoniali, di cicli che si aprono e che si chiudono. In questo ampio grado di interpolazione, in cio? che istituisce la distanza tra linguaggio ed esperienza, sara? lo spettatore a costituire la cerniera: come un pendolo che oscilla, tracciando la rotta tra le due sponde chimeriche di natura e cultura.”
Ma veniamo al programma —
Live Arts Week 2016 si apre con un prologo. L’evento speciale programmato per il 15 aprile darà luogo alla prima esecuzione assoluta di Natten, la nuova opera performativa di Mårten Spångberg che rappresenta l’evoluzione del percorso estetico e teorico iniziato con La Substance, but in English. Un lungo viaggio di 5 ore nell’oscurità, compiuto da una crew di 9 persone imbarcate assieme al pubblico per un’immersione in un’eternità astratta dove la danza esiste senza di noi, priva di soggetto, nella sua indifferenza e potenziale assoluto. Nel corso della settimana, da martedì 19 a sabato 23 aprile due progetti affiancheranno il palinsesto giornaliero.
Spectacles, di Sara Manente, coreografa e ricercatrice italo-belga, si interroga sui limiti del linguaggio nei confronti di un’esperienza estetica. Il progetto di ricerca dal vivo documenta le reazioni e le esperienze di spettatori e artisti nel corso della settimana, grazie a un set di riprese che è un invito a creare e ricreare: come un loop che ci riporta costantemente al presente.
? è la serie di opere prodotte dal geniale compositore norvegese Trond Reinholdtsen nella sua abitazione, situata in un remoto villaggio del nord, e trasformata in una Bayreuth in miniatura. In occasione di Live Arts Week Reinholdtsen rievocherà questa singolare esperienza proiettando 7 film, presentati quotidianamente a mezzanotte, in un nuovo scenario creato per gli spazi di MAMbo, dove lui stesso presenterà Ø con una nuova lecture/performance. Il progetto The Norwegian Opra ha assorbito una parte sostanziale delle energie di Reinholdtsen, che ha trasformato il suo spazio di vita in un organismo dove tutti gli elementi dell’istituzione operistica sono stati ricreati nella loro essenza funzionale. Nel ciclo di Ø, gradualmente, episodio dopo episodio, la casa/teatro si è trasformata completamente in una grandiosa scenografia, una labirintica installazione dove poter seguire un’enigmatica traiettoria e gli esperimenti di arte e politica di questo guerrigliero della teoria estetica che ha scelto di vivere in apparente totale isolamento dal Sistema.
Il programma di live della settimana si apre martedì 19 aprile, con Edelweiss, enigmatico quartetto della danzatrice e coreografa Alix Eynaudi. Edelweiss è un rebus danzato dove l’abbondanza di segni e riferimenti sfuma i confini tra noi e il mondo. Eynaudi esprime in questo suo ultimo lavoro un sensualismo che invita ad una possibile immersione nell’oceano di materie in cui convivono i corpi umani. Si apre un tempo dedicato a gesti, sirene e robot, tessuti e disegni, uno spazio dove si coltiva con affetto la dedizione sapiente degli artigiani – abbracciando le tecniche come forme di poesia e le arti come forma di cura.
SexGodSex è la performance sonora del sound artist giapponese Minoru Sato. Come emersi da una fantasia entomologica, gli strumenti musicali inventati ed utilizzati da Minoru Sato producono un ossessivo ciclo percussivo che evoca un disperante e cieco richiamo d’amore, e si sublima nell’armoniosa risonanza nata dall’interazione tra vibrazione meccanica e feedback elettroacustico. Minoru Sato getta cosi? una strana luce sui fenomeni fisici del mondo naturale e la loro apparente semplicità.
Sperimentando nuovi formati sulla linea di confine fra arti figurative, performative e cinematografiche (dal cinema espanso al cinema da camera e stereoscopico), L’invincibile – Qual’e il suono di una mano sola che applaude? inaugura il ciclo di azioni che ZAPRUDERfilmmakersgroup dedica alla figura di Ercole. Un percorso che si svilupperà partendo da Live Arts Week ed il festival di Santarcangelo per approdare al MAXXI, attraverso una serie di shooting sets e di installazioni che celebrano, fra documentazione e fiction, la virtù dell’azione e la natura affatto contemplativa dell’eroe. L’Invincibile introduce gli elementi che costellano l’esistenza dell’eroe: sempre alle prese con un mostro primordiale o una terribile fiera da domare. Un coro ne accompagna le gesta. Qui la storia, i personaggi e l’ambientazione sono ‘moduli’ di pensiero.
Leif Elggren, artista svedese che si muove su territori sonori e visivi, elaborando impulsi onirici e sottili assurdità, porta a Bologna Swedenborg’s Organ, sound performance ‘illustrata’ dedicata alla figura del filosofo, scienziato e mistico svedese del XIX secolo Emanuel Swedenborg. Nelle sua residenza estiva a Stoccolma, Leif Elggren ha registrato i suoni di un organo verticale, probabilmente appartenuto al filosofo, e i rumori dell’ambiente che lo ospitava. Pavimenti scricchiolanti, cigolii di porte, tonfi e rombi, introducono il lento dispiegarsi di una musica astratta, una sorta di lamento che ricorda le registrazioni di Gurdjieff o certe sonorità dei Nurse With Wound. Swedenborg’s Organ dà voce al percorso eccentrico di Swedenborg che, come Elggren, ha cercato di integrare nella sua ricerca l’elemento scientifico e quello spirituale.
Dopo Documenta 13 a Kassel, Live Arts Week presenta per la prima volta in Italia il trittico di Florian Hecker costituito dalle tre opere sonore Chimerization, Modulator e Synthetic Hinge. L’artista tedesco lavora sul suono di sintesi, realizzando performance, installazioni e pubblicazioni che affrontano gli sviluppi della storia della composizione modernista. Un’occasione rara per seguire l’evoluzione della ricerca di uno tra i più importanti protagonisti della musica elettronica contemporanea, grazie alla mise-en- espace dei suoi ultimi capolavori su testo e suono di sintesi, creati all’interno di Chimerization, progetto di psicoacustica avviato al MIT-Massachusetts Institute of Technology nel 2011. Hecker utilizza il termine ‘chimerizzazione’ per indicare un nuovo e rivoluzionario approccio compositivo, cercando di fondare su nuove basi l’esperienza e l’oggetto della pratica musicale. In questa sfida Hecker ha coinvolto il filosofo e narratore iraniano Reza Negarestani nella scrittura dei libretti, il cui testo oscuro ma non indecifrabile, recitato in una camera anecoica dalla leggendaria artista americana Joan La Barbara, è stato registrato e poi trattato attraverso una perturbazione algoritmica.
iFeel3 è la nuova creazione del coreografo Marco Berrettini, artista temerario e non sottomesso a norme e convenzioni, promulgatore di una danza per tutti e contro lo spettacolarmente corretto. iFeel3 si ispira al libro Atlas shrugged della narratrice e filosofa russo-americana Ayn Rand, figura controversa, fondatrice di una corrente di pensiero definita Objectivism. iFeel3 è un invito a prendersi carico di sè, a comprendere la sfida posta dalla schiavitù moderna che ci accompagna e ci sovrasta, per innalzare noi stessi prima di sollevare altruisticamente gli altri. iFeel3 è anche la storia di una pop band, i Summer Music, che firmano questo loro secondo musical, accompagnando la coreografia con canzoni sullo stato del mondo che riecheggiano le parole di Noam Chomsky o Abby Martin. iFeel3 è il terzo dei quattro lavori di una quadrilogia che si concluderà il prossimo anno con il solo iFeel4.
A Mente Certa è il nuovo live audio visuale del duo portoghese Tropa Macaca, attivo nel campo della musica elettronica da un decennio, dedicato al ruolo della seduzione come parte ineliminabile dell’arte e della vita. Una tecno-ballata, che come altre composizioni di Tropa Macaca, è un pezzo catartico e profondamente poetico, come un tentativo di parlare lingue che non conoscono
Live Arts Week V chiude con Negus – Celebration, una festa cerimoniale in più atti, che segna la conclusione di un percorso che ha visto Invernomuto impegnato per diverso tempo: Negus. Negus è il titolo dei re etiopi, ma rappresenta un condensato capace di aggregare molteplici strati di un immaginario che, come pochi altri, ha fertilizzato il pianeta tramite profonde correnti atlantiche. Raccolti su più piattaforme, i segni e le cifre, le voci e i suoni, i paesaggi e sentieri, consentono di intuire l’ampiezza ed il genio proteiforme di un etereo corpo mitico. Dal 2011 ad oggi Negus ha prodotto una costellazione di immagini in movimento, ambienti, sculture e installazioni, e da ultimo un lungometraggio, presentato in anteprima. Il film Negus disegna un triangolo tra Vernasca, l’Etiopia e la Giamaica attraverso la figura di Haile Selassie I, osservato da diversi punti di vista: storico, cultuale, magico e iconico. Il protagonista principale di Negus è Lee “Scratch” Perry, produttore, cantante e musicista giamaicano, uno dei personaggi più influenti nella storia del pop mondiale, che annoda la ricerca di Invernomuto sull’importanza scientifica e religiosa delle basse frequenze nella musica giamaicana. Partiti dal dominio coloniale italiano in Etiopia, Invernomuto ha toccato una delle più antiche comunità Rasta in Africa per il rimpatrio alla Terra Promessa dalla diaspora, e la Giamaica. Negus – Celebration si anima attorno a quest’ultima concretizzazione del progetto espandendo lo screening integrale del film in un’opera performativo- installativa concepita insieme a Xing che incastona al suo interno tre live sonori di Lamin Fofana, produttore di musica elettronica e dj basato a New York, Primitive Art, duo di elettronica psichedelica, e Duppy Gun Productions, label fondata a Los Angeles da Sun Araw e M. Geddes Gengras, accompagnati al microfono dal giamaicano I Jahbar. Un palinsesto di live set, sonorizzazioni e accensioni che, per sommatoria, copriranno l’intera serata conclusiva di Live Arts Week.
Segnaliamo sabato 23 aprile, in occasione di Live Arts Week, altre mostre ed eventi presso la Manifattura delle Arti: alle ore 20, P420 ospitera? una performance sonora di Riccardo Baruzzi all’interno della mostra Del disegno disposto alla pittura; e dalle ore 18 opening di Milena Rossignol, terza ed ultima mostra del progetto Duetti a LOCALEDUE; Action at a Distance di Elia Cantori a CAR drde; Buongiorno, Varvara Stepanova di Iulia Gabriela Toma & Claudiu Cobilanschiz a Galleriapiù; Hortus conclusus di Sicioldr da Blu Gallery.
Live Arts Week pubblica un quaderno con interventi di artisti, critici, osservatori e teorici: non e? una guida accompagnatoria ne? un catalogo strettamente inteso. Segue piuttosto i percorsi possibili disseminati negli spazi reali della settimana delle arti dal vivo. Sono materiali eterogenei, frutto di un lavoro di assemblaggio, produzione e prelievo dal flusso complessivo del mondo culturale dell’inizio del XXI secolo.
L’immagine di Live Arts Week 2016 / Peng V e? di Francesco Cavaliere, coordinata e sviluppata da Alvin Sonic e Ariel Mojetta; il set disegn degli spazi e? a cura di Canedicoda.
Live Arts Week e? ideato e realizzato da Xing, organizzazione culturale basata a Bologna che progetta, organizza e sostiene eventi, produzioni e pubblicazioni contraddistinti da uno sguardo interdisciplinare intorno ai temi della cultura contemporanea, con una particolare attenzione alle tendenze generazionali legate ai nuovi linguaggi.
Partners: Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Istituzione Bologna Musei, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Marse?ll, Goethe-Institut Mailand, Reale Ambasciata di Norvegia, Pro Helvetia, The Swedish Arts Grants Committee, INTPA – International Net for Dance and Performance Austria del Tanzquartier Wien/BKA/BMeiA, Santarcangelo Festival Internazionale del Teatro in Piazza, Manifattura delle Arti, P420, LocaleDue. Media partners: The Wire, Mousse, Nero, ATPdiary, Cura, Blow Up, Alias, Il Manifesto, Edizioni Zero, Radio Citta? del Capo. Live Arts Week fa parte di Bologna Contemporanea.