

La personale di Sara Basta (1979) dal titolo “Tesoro carissimo” si sviluppa negli ambienti di IUNO, spazio creativo e di ricerca, e non assume le caratteristiche di una mostra secondo il concetto generalmente inteso ma è piuttosto un cammino intimo e personale attraverso riflessioni sull’amicizia e sulle sue diverse sfaccettature.
L’artista immagina un rapporto epistolare con Virginia Woolf, autrice da lei amata, alla quale scrive due lettere. Attraverso questo processo immaginario elabora la fine di un rapporto amicale reale che si è interrotto dolorosamente. Due storie parallele, una inventata e una autobiografica che si intrecciano, una racconta l’altra. Dalle parole delle due lettere immaginarie il lavoro si espande coinvolgendo oggetti, libri, sassi, conchiglie, cartoline, fotografie che l’artista dispone sul grande tavolo centrale che domina la sala, creando una composizione di elementi con continui rimandi tra il personale e la storia immaginata.
Lungo le pareti le opere pittoriche e i ricami su tessuto diventano la rappresentazione visiva di simboli citati nelle lettere, la noce, il budino, la frutta in decomposizione. Due opere del 2023 rimandano all’acqua, elemento molto caro all’artista, che racchiude in sé un’idea di cura e protezione di qualcosa che fluisce via rapidamente.
Sara Basta attraverso questi elementi riflette sull’amicizia, sulla cura, sul tempo e sulla mancanza di esso anche nella gestione dei rapporti personali ma anche sul dolore del distacco. Un lavoro lungo, intimo e faticoso durato quasi un anno che trova la sua definitiva elaborazione e il suo completamento nella mostra, atto che chiude il cerchio di questo processo.


Mala sua ricerca non si ferma qui. Artista sensibile e attenta alla collettività, ha bisogno di condividere la sua analisi, sente la necessità di confrontarsi all’esterno, traendo sostegno e ispirazione dalla condivisione. L’arte diventa così momento di riflessione e ricerca collettiva.
Espressione di questa esigenza e completamento della mostra è il video “La materia dell’amicizia” realizzato con Mariana Ferratto. Mani femminili che intrecciano un filo rosso con movimenti ripetitivi, ritmici, quasi ipnotici, il filo è simbolicamente il legame che unisce, i gesti rimandano all’attenzione necessaria da dedicare a ciascun legame. Insieme al video scorre un’audio in cui diverse voci femminili, amiche, colleghe e conoscenti dell’artista, esprimono le loro considerazioni sull’amicizia creando un mosaico di punti di vista che va oltre la visione romantica e sublimatrice che si ha di questo sentimento. Ed ecco quindi che l’amicizia può avere un significato politico in quanto primo nucleo di una comunità, può essere sostegno, può concretizzarsi nel fare belle cose insieme ma può anche diventare controllo, celare al suo interno il conflitto e richiedere un grande impegno per mantenerla nel tempo.
Un viaggio nei meandri del concetto di amicizia, dato forse spesso per scontato, un percorso fatto di parole, immagini, oggetti e colori che Sara Basta dona a chi visita la sua personale, ricordando di dedicarsi del tempo, come ribadito nell’opera che ci saluta al termine della visita (Darsi tempo, 2024).
La mostra è chiusa il 12 marzo 2025.
Cover: Sara Basta, Tesoro carissimo, installation view, courtesy IUNO e l’artista

