Dal 14 settembre al 18 ottobre 2023, Milano ospita Le Alleanze dei Corpi, con una programmazione che si moltiplica in una pluralità di formati, declinando, la relazione tra corpi e spazio pubblico. L’edizione 2023 si sviluppa in due principali linee di riflessione: EXTRABODIES, tema che spazia sulla moltiplicazione del concetto di corpo, senza limiti, discipline ed interposte etichette, e SPAZIO COMUNE, topos riflessivo che approfondisce il concetto di comunità come spazio poroso, dinamico e in continuo divenire.
Le Alleanze dei Corpi diventa, grazie all’eterogenità degli appuntamenti in programma, un bacino per “corpi eccentrici, altri, irregolari, plurali e insieme singolari, post-organici. Corpi queer. Spazi di soglia, che incarnano le istanze delle comunità del territorio, e si attivano nel progetto attraverso la presenza di persone, partecipanti, performer che si riconoscono in esso.”
Il progetto si apre il 14 settembre in Fabbrica del Vapore, con una giornata di incontri e performance incentrata sul tema della relazione tra città, istituzioni culturali e beni comuni dal titolo Spazio pubblico – Spazio Comune.
Saranno presenti l’architetto, sociologo e attivista greco Stavros Stavrides (Università di Atene, autore di Towards the Cities of Thresholds e Spazio Comune – recentemente pubblicato in Italia da Agenzia X), Annalisa Metta (docente di Architettura del Paesaggio, Università Roma3,, autrice de Il paesaggio è un mostro. Città selvatiche e nature ibride), Emanuele Braga (ricercatore, attivista e artista), Elisabetta Consonni (coreografa), Marco Minoja (Direzione Cultura Comune di Milano), Alessandro Bollo (progettista culturale).
Segue la performance di Ariella Vidach Connecting Bodies, un progetto corale per ripensare il corpo come singolare e insieme plurale. L’obiettivo del progetto è incoraggiare lo scambio e la relazione tra le persone attraverso un linguaggio spontaneo e istintivo nella creazione di un movimento e di un corpo collettivo.
Il programma segue il 16 settembre con EXTRABODIES, una serie di performance in cui convergono poetiche queer, politiche del desiderio, corpi e paesaggi in transizione, attraverso formati aperti e irregolari.
Apre Enzo Cosimi con OFF label, installazione performativa con l’artista e attivista Egon Botteghi e i video di Stefano Galanti. Partendo dallo spettacolo I love my sister, terzo capitolo della trilogia Ode alla bellezza, tre creazioni sulla diversità, Off Label rappresenta un percorso nel transgenderismo ‘- dei corpi che reinventano modalità inedite per abitare lo spazio fisico, urbano e sociale e che pagano il peso di un’invisibilità inflitta che relega ai margini le loro storie. Off Label parte dall’incontro tra Cosimi e Botteghi, in un’esplorazione della complessità dell’esperienza della transizione FtoM, ricostruendo una storia esemplare che riverbera nuovi paesaggi dell’animo umano.
La stessa sera per la prima volta a Milano Jacopo Benassi e Lady Maru presentano Brutal Casual Magazine, il progetto live del fotografo e artista visivo Jacopo Benassi e della dj e producer post punk Lady Maru: un live set con influenze ebm, industrial, synthpunk e noise combinato con la fotografia in tempo reale, attraverso l’uso di una macchina fotografia che nel lavoro è utilizzata come strumento musicale.
Il 17 settembre segue il nuovo lavoro di Jacopo Miliani Flowerflexion, che rivolge l’attenzione ad alcuni stereotipi collegati alla figura del corpo umano come contenitore di forze. Il lavoro parte da una lettura del corpo dei BodyBuilder le cui forme hanno trovato una forte attenzione durante gli anni ‘80 e primi anni ‘90 sia all’interno del dibattito sociale sia nell’opera di autori/autrici come Sterling Ruby, Robert Mapplethorpe, Nan Goldin, Matthew Barney etc
Il percorso prosegue il 20 settembre con l’apertura di BLOOM ROOM (aperta sino al 28 settembre) al DiDstudio, cantiere aperto ai nuovi formati della danza e della performatività, che diviene un luogo da abitare e attraversare, dove convergono l’installazione di Jacopo Miliani Florilegio, e la Queer Ecology di Dogyorke (Yuri S. D’Ostuni) 17 L.
Il 21 settembre il festival si sposta a Ovest, tra QT8 e San Siro, con un doppio programma dedicato al tema delle ecologie radicali e acustiche. Al Bosco in città i musicisti Attila Faravelli e Nicola Ratti presentano QW. 10 boscoincittà, a cura di Claudia D’Alonzo.
I sound artist e musicisti Attila Faravelli e Nicola Ratti presentano una versione site specific di QW. 10 tracks of density, una partitura (score) della serie QW – Quarantine Workout creata tra il 2020 e il 2021 da Standards, progetto collettivo dedicato alla ricerca sonora, musicale e performativa.
Nella stessa giornata al Kinlab avrà luogo il workshop e simposio Climate Justice League Super eroə dei nuovi mondi per la giustizia climaticaa cura di Emanuele Braga, un percorso di attivismo e pensiero speculativo per immaginare le icone fictional della giustizia climatica e sovvertire e radicalizzare, in ottica situazionista, gli immaginari delle lotte. Il workshop e il simposio lanciano il percorso del prossimo 12-15 ottobre, Art for Radical Ecologies Manifesto, una piattaforma antispecista, fossil free e post-antropocentrica ideata dall’Institute of Radical Imagination. Con Andreco, Morkone, Guerrilla Marketing – Andrea Natella, Noura Tafeche, IRI – Maddalena Fragnito, Serpicanaro , IRI – Marco Baravalle, IRI – Gabriella Riccio, IRI – Federica Timeto.
Il 22 settembre Le Alleanze dei Corpi attraversa Parco Lambro con BODY FARM di Silvia Rampelli / Habillé d’eau, già Premio UBU nel 2018. Il progetto prende nominalmente spunto dalle Body Farms – centri di ricerca di Antropologia Forense, creati negli Stati Uniti per studiare la de-composizione dei corpi – cogliendo il riverbero di alcune analogie di linguaggio: l’invito a donare il corpo alla scienza sembra guidare l’attore nella consegna allo sguardo.
Il 23 settembre e il 24 settembre prende il via nella piscina del Parco Trotter, nel quartiere dove storicamente si situa Le Alleanze dei Corpi, HOW TO DECOLONIZE CONTEMPORARY DANCE Pratiche e rituali di decolonizzazione dello spazio pubblico, un simposio performativo, un percorso maculato, una non scuola, un laboratorio orizzontale in cui far convergere e condividere pratiche e teorie sul tema del corpo nella contemporaneità, sui contenuti e sulle estetiche che veicola, e su come queste si rifrangono sulle forme artistiche del presente.
Il programma, curato da Maria Paola Zedda con la collaborazione di Francesca Marconi e Barbara Stimoli, vede la partecipazione di Rachele Borghi (Università Sorbona di Parigi), Rahel Sereke, Gruppo di ricerca Ippolita, Anna Serlenga, Liryc Dela Cruz, Valerie Tameu, Anna Basti, Sharing Training, Lucrezia Cippitelli (Accademia di Belle Arti di Brera), Stefano Tomassini (IUAV), Sonia Garcia, Sharon Mercado Nogales, Giovanfrancesco Giannini…
Il 24 settembre presso la Palestra di Parco Trotter avrà luogo lo spettacolo di Marta Bellu I versi delle mani, una partitura coreografica e musicale tracciata nello spazio attraverso linee, punti e parole che emergono dalla trama relazionale che intreccia la ricerca artistica e pedagogica di Marta Bellu, gli inneschi affettivi ed espressivi di Laura Lucioli e Agnese Banti, musicista e performer interessata alla connessione tra gestualità del corpo e fisicità del suono.
Il 24 settembre è la volta di Le classique c’est chic di Anna Basti, una classe aperta ma anche una piattaforma progettuale che nasce con l’obiettivo di decolonizzare l’immaginario che riguarda la tecnica classica accademica, con la volontà di fornire a più persone possibili, strumenti di comprensione e di riappropriazione del proprio corpo.
La giornata confluirà al Leoncavallo, dove si terrà un momento di festa finale della due giorni.
Ultimo ma non ultimo, SPAZIO COMUNE torna alla FABBRICA DEL VAPORE il 18 ottobre, con uno spin off che vede Marie Caroline Hominal in Le Cirque Astéroïde. La coreografa svizzera, premiata come miglior performer ai Premi Svizzeri della danza, presenta in collaborazione con BASE, Istituto Svizzero di Milano e Pro Helvetia, Le Cirque Astéroïde è una performance di 30 minuti nel rimorchio di un camion, alla Fabbrica del VAPORE Il pezzo segue i lavori coreografici Ballet #1 (2014), Ballet #2 (2017), Ballet #3 (2019), Parad/isiaque (2019) e Sugar Dance (2020) che esplorano l’immaginario della festa, le dinamiche dell’intrattenimento e l’artificio teatrale.
Programma del Festival Le Alleanze dei Corpi