Mercoledì 3 novembre. Mi aggiro tra gli stand nella fase di ultimi ritocchi. Dalle  kaufmann repetto si stanno rompendo i bicchieri colorati di foggia marocchina dell’installazione a terra  Erratum di  Latifa Echakhch. Nello stand di Minini,   trovo le due sorelle tra pluriboll ed etichette da sistemare.
Anche da  Pantaleone siamo alle rifiniture. Saluto Francesco e mi accorgo che,   mi sento veramente bassissima. Non tanto per l’imponenza del gallerista ma perchè tutto lo stand è allestito con quadri,   foto e collage ad un altezza decisamente non alla mia portata. Glielo faccio notare e mi risponde che ha dato il ‘là’ allo stand l’installazione di Christian Frosi che in effetti si impone per ingombro e ampiezza.
Prove generali per le ‘ginnaste con nastro’ di Eva Marisaldi nello stand  s.a.l.e.s. Norbeto Ruggeri mi accoglie sorridente e soddisfatto dello stand. In effetti è molto elegante. Poche opere e ben orchestrate. Arienti,   Favelli,   Marisaldi,   Carocci. Manca all’appello solo Grazia Toderi: manca da appendere un suo stadio illuminato.
Passo oltre e mi fermo nello stand di  Massimo Minini,   dove domina invece il rosso del tappeto (pianta delllo studio) di Alberto Garruti e la scultura circolare a parete di Anish Kapoor. Minini,   scalzo,   mi chiede di aspettare un attimo che mi deve mostrare una cosa. Entra nello sgabuzzini e,   pochi secondo dopo esce con bolla e cassetta degli attrezzi in mano. Perplessa mi chiedo cosa mi deve mostrare. Penso che l’immagine qui sopra parli da sè. Veloce mi presto a immortalare quella che lo stesso Minini ha definito ‘La decima ora del gallersita’! Che sia un presagio di come andrà questa 17° edizione di Artissima?







 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
													 
								