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Jacopo Jenna – Come as you are | Contemporanea 17

Si presenta molto fitto il calendario di Contemporanea17, il Festival delle Arti della Scena – che quest’anno compie i suoi diciotto anni di attività – che si svolge dal 22 al 26 settembre in diverse location a Prato: dal Teatro...

Si presenta molto fitto il calendario di Contemporanea17, il Festival delle Arti della Scena – che quest’anno compie i suoi diciotto anni di attività – che si svolge dal 22 al 26 settembre in diverse location a Prato: dal Teatro Fabbricone al Metastasio, dallo spazioK al Centro Pecci, al Museo del Tessuto ecc.

Quest’anno il titolo del Festival è Vivere al tempo del Crollo: “vuole avviare una riflessione intorno al tema del Crollo come metafora, astrazione, realtà dell’epoca estrema in cui viviamo, un tramite che ci permetta di cogliere il senso di questo tempo vorticoso, colmo di eventi che continuamente ci travolgono. Il crollo ha la brevità e l’efficacia di un punto di vista che muta improvvisamente per adattarsi a una nuova lettura e interpretazione del mondo; il suo movimento è sincopato, il suo andamento è dirompente. Quando si pensa al crollo si fa riferimento a qualcosa che riguarda una condizione personale; ogni individuo e artista ha una visione soggettiva del crollo collegata a un’idea di collasso, un insieme di avvenimenti, fantasie, sogni, paure che possono appartenere al presente, al passato o a un tempo indefinito. Un tema intimo e al tempo stesso universale che può avere un’accezione concreta, astratta, personale, collettiva, locale, globale.”

Tanti i nomi coinvolti nelle varie sezioni, particolarmente interessanti risultano quelli selezionati in Scena Contemporanea: Alexandra Bachzetsis, che presenta From A to B via C; Kinkaleri con I’m OK; Yasmine Hugonnet con Se Sentir Vivant | Canto Primo; Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalán con MASH, solo per citarne alcuni.
Tra questi selezionati, uno in particolare ci teniamo a segnalarlo in modo più approfondito in quanto la sua ricerca ha delle strette attinenze – sia formali che concettuali – con l’ambito delle arti visive. E’ la proposta di Jacopo Jenna – Come as you are – un coreografo, performer e filmaker che crea lavori per la scena, il video e per installazioni. La sua ricerca indaga la percezione della danza o la coreografia come pratica estesa.

Jacopo Jenna - Come as you are - Ph Giuseppe di Stefano
Jacopo Jenna – Come as you are – Ph Giuseppe di Stefano

Come as you are è una delle canzoni più note dei Nirvana, che all’inizio degli anni Novanta ha segnato la storia della musica. Il testo può apparire oscuro e criptico, in contrasto con l’immediata forza del pezzo: il suo stesso autore lo definiva “contraddittorio e confuso”, come la condizione umana che Kurt Cobain voleva esprimere, dal momento che si tratta di un brano che riguarda “le persone e come ci si aspetta che agiscano”.
Il progetto coreografico, creato con la collaborazione di Jacopo Miliani, si pone la questione dell’identità nella relazione. Il titolo della canzone è utilizzato come un invito rivolto al pubblico a porsi in modo spoglio e naturale verso la performance, come una sfida a partecipare all’evento senza particolari schemi e aspettative; allo stesso tempo, il titolo avverte che ciò a cui si sta per assistere verrà “così come è”.
Il testo della canzone è decostruito nel lavoro visivo di Miliani, attraverso la produzione di 20 grandi teli di spugna bianchi e rossi, dove le parole riappaiono isolate l’una dall’altra con forza grafica; in questo modo vengono ricollocate sulla scena, con il compito di interagire con la presenza del performer, modificando le forme e il senso del suo agire. La coreografia si articola in due momenti distinti: il primo è un percorso che vede il danzatore impegnato in un corpo a corpo sempre più serrato con i teli-parole, passando dalla compostezza strutturale alla trasfigurazione iconoclasta nella dinamica; il secondo momento si svolge all’insegna di uno svuotamento, dove la pluralità dell’immagine e la molteplicità dei significati semantici precedentemente dislocati sulla scena sono riassorbite in un principio di assorta concentrazione dinamica. All’inizio, la presenza in scena di un giovanissimo chitarrista, un’allusione all’immaginario della cultura pop a cui la performance fa riferimento.
22 settembre h 22,30 – Istituto Culturale di Documentazione Lazzarini

Coreografia e Danza: Jacopo Jenna / Set e Immagini: Jacopo Miliani / Musica e disegno sonoro: Luca Scapellato LSKA  / Live Guest: Artu Trash / Luci: Giulia Broggi / Organizzazione: Luisa Zuffo / Produzione: Kinkaleri  / Co-produzioneCango – Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza con il supporto di Centrale Fies

Jacopo Jenna - Come as you are - Ph Giulia Broggi
Jacopo Jenna – Come as you are – Ph Giulia Broggi
Jacopo Jenna - Come as you are - Ph Giulia Broggi
Jacopo Jenna – Come as you are – Ph Giulia Broggi
Jacopo Jenna - Come as you are - Ph Giulia Broggi
Jacopo Jenna – Come as you are – Ph Giulia Broggi