Into the woods: la pittura incontra la natura

Non vedute en plein air ma proiezioni intime che rappresentano pensieri e sensazioni che la natura scatena in quanto luogo altro e sconosciuto e che sarebbe impossibile rendere altrimenti.
15 Giugno 2016

INTO THE WOODS riunisce cinque pittori – Antonio Bardino, Lindsey Bull, Valentina D’Amaro, Luca De Angelis e Vera Portatadino – accomunati da poetiche incentrate sulla natura. Qui condividono il comune tema del bosco, inteso non come paesaggio reale ma come metafora di pulsioni profonde, inquietudini e mistero o come desiderio di evasione e di unione con la natura. Non vedute en plein air, quindi, ma proiezioni intime che rappresentano pensieri e sensazioni che la natura scatena in quanto luogo altro e sconosciuto e che sarebbe impossibile rendere altrimenti. Un nuovo romanticismo che recupera la dimensione sentimentale, la parte irrazionale del flusso creativo che si manifesta in molteplici forme, perché i sentieri del bosco sono molti e ognuno trova il proprio, esplorando la propria interiorità.

Valentina D’Amaro da sempre sceglie il paesaggio come soggetto prediletto attraverso cui cogliere aspetti del mondo e di sé altrimenti invisibili. È una visione archetipica della natura in cui la dimensione materiale e spirituale si incontrano nella realtà corporea del colore, sempre utilizzato con valenze simboliche. Una pittura che aspira ad avvicinarsi al sublime, sia che si tratti dei paesaggi diurni, solari, dominati dall’inconfondibile verde sia di quelli qui presentati, dal carattere più intimista e riflessivo, con le dominanti fredde del blu e del verde. La pittura di Vera Portatadino è un’immersione contemplativa nella natura, che non descrive ma suggerisce empaticamente esperienze vissute in cui il bosco, qui dipinto con ampie e fluide pennellate in Dark Walls and Magnets, è realtà e fantasia al contempo e forma fuggente di bellezza che, precaria e transitoria, si fa cogliere per poi scomparire.

Anche Antonio Bardino restituisce una natura boschiva legata all’attimo fuggente della sensazione, che riflette il senso del trascorrere del tempo, la caducità e la transitorietà delle cose. La sua pittura che procede per stesure sovrapposte e ripensamenti congelando la transitorietà dell’esperienza nella sfera del ricordo. Qui presenta una nuova direzione di ricerca che si allontana dal precedente realismo per arrivare a esiti più sintetici, concentrati sul particolare, dove il riferimento al reale passa in secondo piano. La ricerca di Lindsey Bull indaga la figura umana in relazione alla natura. L’artista rielabora sia la tradizione paesaggistica sia quella del ritratto per restituirle in una pittura caratterizzata da addensamenti, stratificazioni e velature che a volte lasciano aree non dipinte con un registro cromatico ampio, dai neri profondi ai colori squillanti. In Crow, l’ambigua figura ritratta ibrido tra umano e animale – forse reale o immaginaria – è la proiezione del desiderio di essere “altro”. La figura umana è anche al centro dell’interesse di Luca de Angelis che, rifacendosi al pensiero di Merleau-Ponty, considera la dualità uomo-natura non in termini di contrapposizione ma di relazione. Le sue scene sospese nelle profondità del bosco, popolate da misteriosi individui, manifestano questo legame profondo, alludendo a una condizione primordiale originaria ormai perduta. La forza della pennellata, la densità del colore rendono la drammaticità e la potenza di questo legame indissolubile.

Fino al 18 giugno 2016

INTO THE WOODS  a cura di Rossella Moratto

Villa Contemporanea, Monza

Luca De Angelis Untitled,   2016 Olio su tela,   cm. 40 x 30

Luca De Angelis Untitled, 2016 Olio su tela, cm. 40 x 30

Into the Woods,   installation view (detail) - Villa Contemporanea Monza,   2016

Into the Woods, installation view (detail) – Villa Contemporanea Monza, 2016

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