Entriamo nella seconda parte della mostra. Aprono le danze il tappeto di Marzia Migliora ‘Vado così forte in salita per abbreviare la mia agonia’, l’unicorno cromato di Piero Golia e le foto di Linda Fregni Nagler. Alle angosce di Marzia Migliora anche il secondo locale. Segue un’intera stanza dedicata a Patrizio di Massimo con il video culo nero-faccia bianca/culo bianco-faccia nera dal titolo esplicativo ‘Faccetta nera, faccetta bianca’. Pendant al video un testo che fa parte dell’opera ‘The Negrus Said: give me the lion, keep the stele!’, che parla di colonialismo, razzismo, immigrazione ecc.
Elegante la stanza con dei lavori, quasi tutti a parete: la famosa opera della Pivi degli animali bianchi, le foto in bianco e nero di Renato Leotta, l’autoritratto tra un quadrato e un rettangolo di Francesco Gennari, le tenebrose foto di Marinella Senatore e le incisioni di vecchi paesaggi su carta di Salvatore Arancio. Nel corridoio una oramai classica installazione di Meris Angioletti che su delle piccole lastre riporta un testo di Kracauer su Edgar Allan Poe sovrapposto, dunque illeggibile.
Insomma vi sto facendo un’infilata di descrizioni approssimativa di opere che, per lo più, conoscete già. Di fatti, nonostante il comunicato stampa ostenti che molte opere sono state ‘create appositamente per l’occasione’, in realtà il 70% dei lavori sono stati concepiti per altre mostre e progetti. Penso all’oramai storico e sconvolgente lavoro di Massimo Grimaldi Images of Extreme Birth Deformities Caused By U.S.A. Depleted Uranium Bombs Shown On Apple iMac, alle più recenti, ma non meno conosciute fotografie di Giuseppe Gabellone Untitled o alle (stanchissime e forza di girare) testine di Patrick Tuttofuoco Three Wise Monkeys.
Elegante la stanza con dei lavori, quasi tutti a parete: la famosa opera della Pivi degli animali bianchi, le foto in bianco e nero di Renato Leotta, l’autoritratto tra un quadrato e un rettangolo di Francesco Gennari, le tenebrose foto di Marinella Senatore e le incisioni di vecchi paesaggi su carta di Salvatore Arancio. Nel corridoio una oramai classica installazione di Meris Angioletti che su delle piccole lastre riporta un testo di Kracauer su Edgar Allan Poe sovrapposto, dunque illeggibile.
Insomma vi sto facendo un’infilata di descrizioni approssimativa di opere che, per lo più, conoscete già. Di fatti, nonostante il comunicato stampa ostenti che molte opere sono state ‘create appositamente per l’occasione’, in realtà il 70% dei lavori sono stati concepiti per altre mostre e progetti. Penso all’oramai storico e sconvolgente lavoro di Massimo Grimaldi Images of Extreme Birth Deformities Caused By U.S.A. Depleted Uranium Bombs Shown On Apple iMac, alle più recenti, ma non meno conosciute fotografie di Giuseppe Gabellone Untitled o alle (stanchissime e forza di girare) testine di Patrick Tuttofuoco Three Wise Monkeys.