Hans-Peter Feldmann, Shadow Play, 2002-2009 – Courtesy the Artist
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Shadow Play e? un’installazione complessa, un tavolo lungo 20 metri costellato da piedistalli girevoli su cui volteggiano oggetti e figure di varia natura, da giocattoli a piccoli elettrodomestici. Le luci a faretto illuminano le figure, proiettando le differenti ombre sulla parete bianca retrostante. Il risultato visivo e? lirico e nostalgico al tempo stesso: un teatrino delle ombre capace di narrare infinite storie.
Le superfici delle figure s’intrecciano dentro e fuori fuoco, trasformandosi sempre, in perpetuo movimento. La fascinazione di Feldmann per il senso della fine, della sparizione, del tempo e della memoria, si concretizza in quest’opera capace di richiamare l’evanescente condizione umana.
Shadow Play rappresenta anche un formidabile e contemporaneo crocevia di discipline e di mezzi espressivi come la fotografia, con la camera oscura, il pre-cinema, con la lanterna magica, l’installazione e il teatro. (Da CS)
Le superfici delle figure s’intrecciano dentro e fuori fuoco, trasformandosi sempre, in perpetuo movimento. La fascinazione di Feldmann per il senso della fine, della sparizione, del tempo e della memoria, si concretizza in quest’opera capace di richiamare l’evanescente condizione umana.
Shadow Play rappresenta anche un formidabile e contemporaneo crocevia di discipline e di mezzi espressivi come la fotografia, con la camera oscura, il pre-cinema, con la lanterna magica, l’installazione e il teatro. (Da CS)
Shadow Play di Hans-Peter Feldmann
a cura di Chiara Bertola
Opere contro il tempo
Fino al 10 giugno 2012