Mad Marginal: antipsychiatry tradition and marginality as artistic position |
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Un seminario di Dora Garcia con Stefano Graziani, Cesare Pietroiusti, Nicola Valentino. PEEP-HOLE |
Seminario seguitissimo e molto interessante. Mi sono persa la prima parte (haimè forse la più sostanziosa). La sala era gremita di gente (così come il cortile esterno).
Ho seguito dalle 19.
Tra le 4 voci che dialogavano davanti al pubblico, interessante il punto di vista di Nicola Valentino (co-fondatore della cooperativa editoriale Sensibili alle foglie, invitato a parlare dell’Archivio di scritture, scrizioni e arte ir-ritata) che sostanzialmente ha ribadito più volte il valore antropologico di un fare artistico ‘altro’, ossia quello di persone afflitte da problemi psichiatrici. E come se le persone ‘disturbate’, così come gli uomini primitivi, cercassero dei simboli per uscire da un vicolo cieco, da un ‘l’luogo’ (anche fisico) di costrizione.
Creatività, dunque, come essenziale risorsa umana e strumento di liberazione per immaginare un altrove dove collocarsi.
Atto creativo > non legato tanto al creare ma al ri-creare.
Atto creativo > libero dal zavorre concettuali e profondamente legato al FARE.
Molti gli artisti presenti che, si spera, abbiano imparato la lezione.
Chiosa finale: ‘I veri artisti non hanno denti e perciò, non possono mordere’ Jack Smith’
(che è anche una delle ultime citazioni che chiudono il testo di Dora Garcìa pubblicato in Peep-Hole Sheet #3)