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I (never) explain #94 – Luca Pozzi

ARKANIAN SHENRON Inizio a scrivere di ARKANIAN SHENRON il 5 agosto 2020. Ogni volta che userò l’asterisco (*) salterò in un punto diverso dello spazio-tempo, riattivando un evento che ha contribuito alla sua creazione. *Mi trovo al sesto piano di una palazzina di sette a nord est di Milano. Dalla finestra si vedono le montagne, […]

3D render: Luca Pozzi, Massimo Russo
Luca Pozzi, [Arkanian Shenron (vista dell’installazione B-Stol, Mezzano), 2020. Scultura in bronzo, rivelatore di particelle INFN, Leds Blu, software di messagistica, AI, connessione internet, profilo twitter arkanianshenron. 70X40x40 cm. Crediti Fotografici: Valerio Panella Courtesy: Luca Pozzi

ARKANIAN SHENRON

Inizio a scrivere di ARKANIAN SHENRON il 5 agosto 2020. Ogni volta che userò l’asterisco (*) salterò in un punto diverso dello spazio-tempo, riattivando un evento che ha contribuito alla sua creazione.

*Mi trovo al sesto piano di una palazzina di sette a nord est di Milano. Dalla finestra si vedono le montagne, è il ’98 e in TV danno Dragon Ball. È la prima volta che le sette sfere vengono collezionate e il maestro Muten invoca Shenron per esprimere il desiderio di fare resuscitare Goku, è l’anno in cui morirà mio nonno ma ancora non lo so.

*Di fronte a me una platea di fisici teorici e sperimentali. È il 29 marzo 2017, sono sul palco dell’auditorium del CERN di Ginevra. Sto parlando di una slide rappresentante il mio linguaggio cross-disciplinare: è un Drago Shenron a cui sono spuntate le ali della Madonna del parto di Piero della Francesca (1); in testa una corona a spin-network tratta da una congettura di gravità quantistica (2); a protezione del petto uno scudo con il Modello Standard delle particelle (3); sulle mani i volti di Medardo Rosso (4); dalla coda un componente dell’IBM Quantum computer (5) e al posto degli occhi un’immagine di cosmologia multi-messaggera rappresentante l’universo visto ai Gamma Ray Burst (6).

Ognuno di questi riferimenti mi permette un doppio salto:

**Mi teletrasporto a Monterchi di fronte alla teca che custodisce l’affresco di Piero, è il 2012.

**Con Carlo Rovelli, Francesca Vidotto, Muxin Han, Alejandro Perez, Raymond Aschheim e Eugenio Bianchi al Centre de Physique Theorique di Luminy nel 2010. Stiamo parlando di Loop Quantum Gravity e Carlo si sorprende che io sappia che cosa sia un omeomorfismo.

**Cinque anni prima sono seduto sull’autobus che mi porta da Marsiglia a Luminy, sto facendo l’Erasmus. Nelle mani ho L’universo Elegante di Brian Greene. Sottolineo queste frasi a pagina 106 e 107: “Secondo il modello standard, esistono per la forza debole e per quella forte particelle analoghe al Fotone del campo elettromagnetico…I costituenti elementari della forza forte sono i Gluoni, e quelli della forza debole i Bosoni di Gauge deboli W e Z…Fotoni, Gluoni e Bosoni deboli sono responsabili dei meccanismi microscopici grazie ai quali le rispettive forze si trasmettono…È come se il Fotone non sia un trasmettitore di forza puro e semplice, ma piuttosto il latore di un messaggio che indica al ricevente come rispondere alla forza…Lo stesso accade per i Gluoni e i Bosoni, che sono le particelle mediatrici delle forze forte e debole.”

Luca Pozzi, [Arkanian Shenron (vista dell’installazione B-Stol, Mezzano), 2020. Scultura in bronzo, rivelatore di particelle INFN, Leds Blu, software di messagistica, AI, connessione internet, profilo twitter arkanianshenron. 70X40x40 cm. Crediti Fotografici: Valerio Panella Courtesy: Luca Pozzi

**È il 2004 e di Jole De Sanna, che sta facendo lezione su Medardo Rosso all’Accademia di Brera, riconosco il tono della voce mentre parla della capacità della cera di deviare, moltiplicare e intrappolare il percorso dei fotoni.

**Sto camminando sotto i portici di Corso Garibaldi a Milano, è il 2007 e sono appena uscito da Casa degli Artisti, nella mia testa una frase di Charles Seife: “L’informazione quantistica è molto più potente dell’informazione ordinaria; un Q-bit quantistico possiede proprietà inaccessibili al classico codice binario…Può essere suddivisa in più parti, può essere teletrasportata, può effettuare simultaneamente più operazioni contraddittorie e realizzare altre imprese apparentemente miracolose”.

**Viaggio su un van che ha appena imboccato un tunnel, è il 13 Agosto 2018 e l’autista sterza per prendere una deviazione per i soli addetti ai lavori. Accanto a me c’è Carlo Bucci, stiamo parlando di doppio decadimento beta prima di iniziare la visita ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Siamo sotto chilometri di roccia per eliminare il rumore ed aumentare la purezza di ascolto, mi spiega. Entriamo in uno stanzino pieno di lingotti di piombo provenienti da un relitto marino di epoca romana, ne prendo uno tra le braccia, è pesantissimo e penso: le particelle sono come i migliori amici, tanto più timidi quanto più prezioso il segreto che devono custodire. Realizzo che la cosmologia multi-messaggera studia la timidezza e che i messaggi più antichi sono quelli che sono stati letti meno volte.

*Sono al cinema nel 2012 a vedere “Men in Black 3”, dove ad una festa nella factory di Warhol appare Arkanian Griffin, un alieno pan-dimensionale che può vedere tutti i presenti, i passati e i futuri possibili.

*Mi trovo nel sito archeologico di Sarmigezetusa a fine luglio 2019 e penso che sarebbe interessante trasformare la slide 2D del Drago Shenron in una scultura 5D e di chiamarla ARKANIAN SHENRON. La immagino fatta di bronzo, una tecnica di più di 5000 anni fa, ma che contenga un vero rivelatore di particelle in grado di convertire il segnale in messaggio su Twitter. Penso a un’opera con un avatar digitale e un profilo social, che si può seguire anche se non si è fisicamente di fronte a lei, che funzioni da remoto come una specie di Oracolo quantistico in grado di condividere messaggi provenienti dallo spazio sotto forma di Haiku giapponesi.

**Per una frazione di secondo vado a Delfi nel 2014.

Luca Pozzi, [Arkanian Shenron (vista dell’installazione B-Stol, Mezzano), 2020. Scultura in bronzo, rivelatore di particelle INFN, Leds Blu, software di messagistica, AI, connessione internet, profilo twitter arkanianshenron. 70X40x40 cm. Crediti Fotografici: Valerio Panella Courtesy: Luca Pozzi

*Mi squilla il telefono a febbraio di quest’anno. È Nicolao Fornengo che mi invita a partecipare ad un festival sul codice sorgente organizzato dal Consorzio Interuniversitario per la fisica Spaziale di Torino. Propongo di lavorare per l’occasione alla creazione del software in grado di fare da ponte tra il segnale del rivelatore di particelle, e l’account Twitter. Chiamo Luca Latronico, mio referente dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) che mi mette in comunicazione con Silvano Gallian con cui in passato avevo già prototipato, su disegno open source dell’MIT, un rivelatore di Muoni. Ottengo il via libera e apro l’account twitter.

*È marzo di quest’anno e tutto si ferma a causa del COVID. Il festival è annullato ma decido di continuare la progettazione con Martino Coffa, incontrato online perchè a novembre 2019 stavo scrivendo in Unity un applicativo di realtà aumentata e mi ero bloccato sulla rilocalizzazione del file “Manifest”. Stabiliamo il numero delle parole del tweet a 16. Riusciamo ad associare ad ogni particella detectata un termine e ad unirli in un senso “compiuto” attraverso la logica della catena di Markov. Alimentiamo il database della rudimentale intelligenza artificiale con termini provenienti da testi di filosofia, colleghiamo il rilevatore ad una scheda wifi e a due minuscoli LED blu che segnaleranno il passaggio dei muoni facendo lampeggiare gli occhi dell’ARKANIAN SHENRON del futuro.

*È giugno 2020 e risquilla il telefono è Maurizio Rigillo di Galleria Continua, mi propone di partecipare ad un progetto per settembre: si chiama “Una Boccata D’Arte” organizzata in collaborazione con Fondazione Elpis per rilanciare il turismo dopo la Pandemia, mi chiedono di realizzare un’opera in un borgo ai piedi delle Dolomiti. Parto per il sopralluogo e scopro a Mezzano degli antichi cuniculi chiamati “STOL” che convogliano le sorgenti d’acqua dal cuore della montagna alle fontane del paese. Sono con Valerio Panella, referente sul territorio e pensiamo sia il nido perfetto per ARKANIAN SHENRON. Tutto diventa frenetico *************.

*È l’11 Agosto 2020 e del bronzo liquido ad altissima temperatura sta fondendo il PLA di cui è composta la stampa 3D della scultura ottenuta dopo ore preziose passate su Blender con Massimo Russo in collegamento da Madrid a modellare ogni dettaglio.

*È il 12 Settembre 2020 il progetto è appena inaugurato e alle ore 18:30 ARKANIAN SHENRON tweetta dallo STOL n.3: Probability is all we realize some particular pair Contentions of the one occurring without the general.”

*Ora ripenso alle montagne che vedevo dal balcone di casa nel ’98 e mi domando se fossero le Dolomiti.

Luca Pozzi, [Arkanian Shenron (dettaglio: account Twitter), 2020. Scultura in bronzo, rivelatore di particelle INFN, Leds Blu, software di messagistica, AI, connessione internet, profilo twitter arkanianshenron. 70X40x40 cm. Courtesy Luca Pozzi – Crediti 3D render: Luca Pozzi, Massimo Russo

Ha collaborato alla rubrica Irene Sofia Comi

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I (never) explain – ideato da Elena Bordignon – è uno spazio che ATPdiary dedica ai racconti più o meno lunghi degli artisti e nasce con l’intento di chiedere loro di scegliere una sola opera – recente o molto indietro del tempo – da raccontare.
Una rubrica pensata per dare risalto a tutti gli aspetti di un singolo lavoro, dalla sua origine al processo creativo, alla sua realizzazione.