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I (never) explain #25 – Valerio Nicolai

Ho scelto questo lavoro perché è uno degli ultimi realizzati, io per primo lo sto ancora studiando. Si tratta di un dipinto, dal titolo Oggetto che sbuca dal nulla, in linea con la mia ricerca introspettiva sull’idea e sul concepimento...

Valerio Nicolai, Oggetto che sbuca dal nulla,190 x 165, olio su tela 2018, Credits Mattia Pajè - Courtesy l’artista
Valerio Nicolai, Oggetto che sbuca dal nulla,190 x 165, olio su tela 2018, Credits Mattia Pajè – Courtesy l’artista

Ho scelto questo lavoro perché è uno degli ultimi realizzati, io per primo lo sto ancora studiando.

Si tratta di un dipinto, dal titolo Oggetto che sbuca dal nulla, in linea con la mia ricerca introspettiva sull’idea e sul concepimento della ricerca stessa.
Mi spiego meglio: spesso al mio lavoro è associato un approfondimento esistenziale, volto a cercare di comprendere da dove parte un pensiero, un’intuizione o un’opera, e il perché, se nasce genuinamente o se è il frutto di un fattore esterno, delineato da influenze, impuro o modellato da altre menti.
Il mio modo di risolvere questi conflitti esistenziali passa sempre attraverso la narrazione degli stessi, per questo a volte può sembrare criptico, mettendo in relazione elementi legati a storie differenti. L’esperienza da artista mi ha fatto sempre pensare di essere un contenitore di informazioni esterne che solo in minima parte portano con sé il mio contributo. Un pensiero per il quale l’artista è solo un tramite, un mezzo.
In questo lavoro in particolare, l’idea che metto in atto è quella di narrare cosa accade quando si inventa una forma, una dimensione che probabilmente non esiste nella realtà. Mentre si dipinge si assiste dal vivo ad una trasformazione vera è propria, una creazione.
In questo caso è un’apparizione quasi esterna a me, che metto solo fisicamente in atto, perché del tutto improvvisata, e l’improvvisazione in gran parte vive fuori dalla mente. Quindi, in qualche modo, è qualcosa che non mi appartiene. Avviene, anche qui, un incontro fra quello che sono io e quello che non sono, che, mescolati nello stesso avvenimento, si fondono.
Il dipinto inscena ciò che sta accadendo: un oggetto inventato sul momento che prende forma, raccontando il modo in cui questo sta succedendo nel pensiero.

Valerio Nicolai, Oggetto che sbuca dal nulla,190 x 165, olio su tela 2018, Credits Mattia Pajè - Courtesy l’artista (dettaglio)
Valerio Nicolai, Oggetto che sbuca dal nulla,190 x 165, olio su tela 2018, Credits Mattia Pajè – Courtesy l’artista (dettaglio)

È in mostra la storia della nascita di una scultura mentale, come fosse uno sceneggiato, su un palco, al centro dell’attenzione. Il buco da cui emerge ricorda la luce di un faro teatrale e, nello stesso tempo, circoscrive e in qualche modo evidenzia il soggetto, il protagonista improvvisato (che è improvvisato anche pittoricamente, rispetto al resto), che è stato un punto di domanda fino alla fine anche per me, non sapendo che forma e che colori avrebbe avuto e nemmeno le dimensioni.  In poche parole, il banale diventa spettacolo.

Trovo interessante trasformare un pensiero consueto in racconto, descrivendo la complessità di ciò che accade dentro la testa. L’idea è una storia che si compone, come una scena che può essere raccontata. Ogni minimo meccanismo del pensiero è narrante, anche e parallelamente sul piano biologico.
Le forme che vengono a far parte di questo processo fanno sicuramente parte di una memoria pregressa o di una dimensione inconscia. La pittura, nell’atto, quasi sempre devia dall’idea di partenza, da come si può immaginare un soggetto, costringendoti a nuove scelte. Questo non avviene solo in rapporto alla pittura in sé, ma deriva anche dall’incontro con ogni singolo fattore di contorno, come il caldo, il luogo, i rumori ecc…

Così avviene che modellando l’idea all’esterno, si trasforma momentaneamente all’origine, cioè nella mente.

Valerio Nicolai, Oggetto che sbuca dal nulla,190 x 165, olio su tela 2018, Credits Mattia Pajè - Courtesy l’artista (dettaglio)
Valerio Nicolai, Oggetto che sbuca dal nulla,190 x 165, olio su tela 2018, Credits Mattia Pajè – Courtesy l’artista (dettaglio)

I (never) explain è una rubrica a cura di Irene Sofia Comi

Ha collaborato Irene Sofia Comi
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I (never) explain – ideato da Elena Bordignon – è uno spazio che ATPdiary dedica ai racconti più o meno lunghi degli artisti e nasce con l’intento di chiedere loro di scegliere una sola opera – recente o molto indietro del tempo – da raccontare. Una rubrica pensata per dare risalto a tutti gli aspetti di un singolo lavoro, dalla sua origine al processo creativo, alla sua realizzazione.