Installazione site-specific di dimensione architettonica con la caratteristica peculiare di poter essere compressa in dimensioni totalmente portabili. Talmente portabili da entrare in due valigie – una molto grande (quasi ci entro io) e l’altra più piccola. Aggiungiamo all’equazione un pacco fuorimisura spacciato come equipaggiamento sportivo e atterriamo a Cagliari, in viaggio verso la Fondazione MACC di Calasetta.
Dalle valigie fuoriescono vari performers, 5 per essere precisi. Un pochino stropicciati e stanchi ma felici di aver finalmente raggiunto il paese delle meraviglie. Sentimento universale, Tramonto carsico, Posidonia oceanica sono personaggi pensati apposta per Ramadura Marina. A loro si aggiungono due ballerine che hanno danzato in posti prestigiosi e che si chiamano Portal 12 e Portal 1, la prima a inventarsi il movimento a onda.
Sentimento universale ha una personalità davvero eccentrica e a volte fa le fusa, come per richiamare il suo carissimo gatto Arturo, che poverino non può seguirlo in giro per il mondo. Tramonto carsico ha un’indole spirituale – dice che la sua aura è la somma dei tramonti a spiaggia Grande con tutti i loro colori colmi di fuoco. Posidonia oceanica invece ama distendersi sulla sabbia, ma non quella sulla spiaggia, bensì in mare, come un pesce piatto. Quando il mare è agitato si muove in maniera frenetica e finisce col diventare una rete che raccoglie ciò che incontra: alghe, pezzetti di plastica, conchiglie, lische di pesce…
È stata proprio Posidonia a chiedere alla spiaggia se poteva prendere in prestito elementi marini coccolati tra i suoi granelli. Desiderava stupire i visitatori del museo emergendo verticalmente dal centro di una spirale composta da tutti questi frammenti raccolti. La spiaggia, entusiasta della sua visione circoncentrica accetta, a patto che tutto ciò che veniva raccolto poi fosse riportato nella sua dimora. Eccetto la plastica, quella se la poteva tenere stretta.
I nostri personaggi hanno dimostrato delle abilità ultraterrene; alcuni, dopo aver praticato forme di levitazione imparate in Tibet, si sono innalzati in aria senza alcun supporto, dove sono rimasti come galleggianti e dove sono ancora tutt’ora. Vale la pena di andarle a vederli, e sentire in prima persona l’aria magica del paese delle meraviglie.
DALLE FINESTRE DEL MIO STUDIO SI VEDE IL MARE
Ludovica Gioscia in dialogo con l’Archivio Lalla Lussu
a cura di Efisio Carbone
fino al 26 giugno 2022
Fondazione MACC, Calasetta (SU)
Per leggere gli altri interventi di I (never) explain
I (never) explain – ideato da Elena Bordignon – è uno spazio che ATPdiary dedica ai racconti più o meno lunghi degli artisti e nasce con l’intento di chiedere loro di scegliere una sola opera – recente o molto indietro del tempo – da raccontare. Una rubrica pensata per dare risalto a tutti gli aspetti di un singolo lavoro, dalla sua origine al processo creativo, alla sua realizzazione.
Hanno contribuito alla rubrica Zoe De Luca, Simona Squadrito e Irene Sofia Comi