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Home Less Home — Paola Di Bello | Casa della Memoria, Milano

Testo di Manuela Piccolo — Definire Home Less Home una mostra personale significherebbe chiuderla in un recinto che non è esaustivo, perché, in realtà è un lungo racconto che sintetizza due aspetti discordi, uno statico e malinconico come solo dei...

Home Less Home — Paola Di Bello – Casa della Memoria, Milano – ph Max Costantini
Home Less Home — Paola Di Bello – Casa della Memoria, Milano – ph Paola Di Bello

Testo di Manuela Piccolo —

Definire Home Less Home una mostra personale significherebbe chiuderla in un recinto che non è esaustivo, perché, in realtà è un lungo racconto che sintetizza due aspetti discordi, uno statico e malinconico come solo dei fermoimmagine sanno fare; e uno dinamico e in continuo movimento tipico delle storie importanti. E ci riesce benissimo. In fondo, statica è anche la situazione dei protagonisti della realtà che Paola Di Bello ci rivela a Casa della Memoria, punto di vista che da subito si capisce grazie alla scelta di poggiare il banco ottico per terra; questo permette alle fotografie di avere una dignità tutta loro, le architetture fotografate sono trattate come la fotografia tratta l’architettura, cercando la mediana e portando all’occhio dell’osservatore un punto di vista privilegiato.
Allo stesso modo, in Home Less Home non sono i protagonisti a doversi adattare, ma è l’occhio di chi li osserva a doversi emancipare, con la piena certezza che sia necessario costruire città fatte di individui più uguali, assottigliando le differenze nella solidarietà. Le immagini proiettate fanno avanti e indietro con un switch, come il concetto di marginalità che è accanto a noi, dentro la città. Indaga, l’obiettivo di Paola Di Bello, e trova amici, i senzatetto milanesi, che l’accolgono due volte, la prima raccontandole le loro storie e la seconda dandole la possibilità di inserirsi tra di loro permettendole l’accesso alla loro privacy esterna\estesa. Ed è grazie a queste fotografie che la parola abitare amplia i suoi significati, diventando non la costrizione che ci siamo imposti evolvendoci ma vivere la terra, riempire lo spazio, condividere e guardare verso l’altro. Abitare non è l’unico verbo che viene mosso, sono chiamati in causa anche essere, stare e avere.

Home Less Home — Paola Di Bello – Casa della Memoria, Milano – ph Paola Di Bello
Home Less Home — Paola Di Bello – Casa della Memoria, Milano – ph Paola Di Bello

Vi è un’appartenenza alle architetture ricostruita in modo effimero, sono miniature di costruzioni occidentali con ritorno a immagini che sanno di casa, che racchiudono un’ambizione muta. Tutta l’umanità invisibile, e il complesso mobile con cui vivono, diventa oggetto delle ricerche di Paola Di Bello e soggetto delle sue fotografie: un tetto a capanna da cui spuntano solo i piedi, una composizione di scatole di cartone che sfrutta l’angolo di un porticato per diventare monolocale, una coperta che crea una galleria sopra una grata da cui esce aria, e poi materassi, libri, cartelloni e ancora scatole di cartone, quante scatole che dovrebbero solo contenere e invece trovano multi-funzioni utili. Ma così come gli uomini qui sono soli, invisibili e scartati, così sono gli oggetti dismessi che con queste immagini sono rese immortali. Un panorama urbano che non ha tempo per i fronzoli, concettualmente riportato nella video-installazione site-specific, con un allestimento, fatto di solo proiettori senza teli bianchi, semplice, crudo, puntuale che si adatta allo spazio, intenzionalmente effimero come l’esistenza dei protagonisti Home Less Home. Questo permette di attivare un dialogo tra spazio e immagini, perché proiettare nelle pareti di Casa della Memoria significa aggiungere dei dettagli nella foto che altrimenti non avrebbero, ed è così che l’estintore reale trova un’altra parete a cui appoggiarsi.
L’artista rende gratitudine a questi momenti facendo un gesto che né loro stessi, né la società è in grado di fare, ruotando la fotografia di 45°, li rimette in piedi.

Home Less Home — Paola Di Bello – Casa della Memoria, Milano – ph Paola Di Bello