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Hito Steyerl | The City of Broken Windows, Castello di Rivoli

Testo di Martina Matteucci— Hito Steyerl nel suo testo In Defense of the Poor Image, pubblicato sulla rivista e-flux nel 2009, parla di diffusione e trasmissione di “immagini povere”. Il termine allude allo statuto dell’immagine consumata nella sua esistenza e...

Hito Steyerl. The City of Broken Windows - Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli – Torino - exhibition views, 2018 - Photo Antonio Maniscalco
Hito Steyerl. The City of Broken Windows – Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli – Torino – exhibition views, 2018 – Photo Antonio Maniscalco

Testo di Martina Matteucci—

Hito Steyerl nel suo testo In Defense of the Poor Image, pubblicato sulla rivista e-flux nel 2009, parla di diffusione e trasmissione di “immagini povere”. Il termine allude allo statuto dell’immagine consumata nella sua esistenza e materialità nella trasmissione da un file all’altro e da un formato all’altro, fino a diventare sempre meno individuabile e riconoscibile nella sua forma originale. Caratterizzata da una qualità e una risoluzione bassa, la visione contemporanea diventa quindi una rappresentazione veloce, itinerante, copiata e incollata. Oggi assistiamo a una nuova presentazione della realtà prodotta da persone che, in modo indipendente, creano, guardano e mettono in circolazione immagini sulla rete. Quest’ultima ha da un lato redistribuito ed espanso lo spazio della visione e dall’altro ha modificato la nostra percezione sul mondo. Internet sembra, infatti, offrirci un grado maggiore di libertà rispetto al passato poiché permette una partecipazione attiva nella diffusione e creazione di contenuti che allo stesso tempo però diventano traccia del nostro passaggio e della nostra esistenza. La natura egualitaria del web si configura quindi come un’arma a doppio taglio, un’apparente possibilità di indipendenza che si trasforma in uno strumento di controllo.

L’artista da sempre guarda con occhio critico il mondo dell’era digitale, come in How not to be seen (2013) una riflessione proprio sulla capacità dei dispositivi tecnologici di sorvegliare le masse attraverso la formulazione di un video che si configura come una sorta di manuale per diventare invisibili e sfuggire quindi a questa logica di potere, o in Factory of the Sun (2015), in cui si interroga su una possibile resistenza collettiva nei confronti di un mondo sempre più controllato.

Hito Steyerl. The City of Broken Windows - Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli – Torino - exhibition views, 2018 - Photo Antonio Maniscalco
Hito Steyerl. The City of Broken Windows – Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli – Torino – exhibition views, 2018 – Photo Antonio Maniscalco
Hito Steyerl. The City of Broken Windows - Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli – Torino - exhibition views, 2018 - Photo Antonio Maniscalco
Hito Steyerl. The City of Broken Windows – Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli – Torino – exhibition views, 2018 – Photo Antonio Maniscalco

In The city of broken windows (2018), Hito Steyerl indaga l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in relazione ai sistemi di sicurezza e riflette su come l’immaginario contemporaneo nell’era delle nuove tecnologie plasmi la nostra percezione della realtà. Il lavoro si presenta come un’installazione immersiva pensata per lo spazio di forma paralleloidaledella Manica Lunga del Castello di Rivoli. Ai lati opposti dell’area espositiva si trovano due video documentari dai quali l’artista Chris Toepfer, che ha collaborato con Hito nella realizzazione dell’installazione, estrapola alcune frasi che poi riporta sulle pareti della stanza. Al centro lo spazio lungo e stretto è vuoto, intervallato da frammenti di suoni e parole che si mescolano in un’unica armoniosa visione d’insieme. Il primo documentario, Broken Window, ritrae due uomini e una donna intenti a registrare il suono prodotto dai vetri delle finestre che si infrangono all’interno della fabbrica di una società informatica. Lo scopo di tale studio è quello di rendere più efficienti i sistemi di sicurezza attraverso l’utilizzo di intelligenze artificiali che sappiano riconoscere questo tipo di suono in tutte le sue sfaccettature. Dietro allo schermo piatto è posta una tela monocroma grigia di grandi dimensioni dipinta sempre da Chris Toepfer, il quale è anche protagonista del secondo documentario, Unbroken Windows. Il video racconta la storia di Camden, una città nello stato del New Jersey negli Sati Uniti, famosa per il suo alto tasso di criminalità. Un gruppo di volontari, capeggiati dallo stesso Toepfer, hanno deciso di dare il proprio contributo e di ricostruire le finestre rotte della città, simbolo di degrado e malavita, sostituendole con dei pannelli dipinti a mano che coprono le fenditure lasciate dai vetri mancanti. “Io lo faccio per i bambini del quartiere” racconta una delle volontarie mentre disegna un vaso di fiori colorati.

Nello spazio espositivo del Castello parole e suoni, colori e musiche si accostano in una sempre crescente moltiplicazione di significati. Una visione evocativa, forse un po’ troppo essenziale nella struttura, ma che lascia aperta all’immaginazione nuove possibilità. L’arte e la forza collettiva sembrano essere una risposta alternativa alla disseminazione di soggettività ma anche di informazioni e di immagini nell’era digitale. Come scrive Nicholas Mirzoeff: “Imparare a vedere il mondo è solo uno dei passi necessari. Il punto è riuscire a cambiarlo”.

Hito Steyerl. The City of Broken Windows - Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli – Torino - exhibition views, 2018 - Photo Antonio Maniscalco
Hito Steyerl. The City of Broken Windows – Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli – Torino – exhibition views, 2018 – Photo Antonio Maniscalco
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The City of Broken Windows
Hito Steyerl

a cura di Marianna Vecellio e Carolyn Christov-Bakargiev
Fino al  30 Giugno 2019