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Toshiko Horiuchi MacAdam racconta  Harmonic Motion / Enel contemporanea «Crescere nel Giappone del dopoguerra, in un periodo di sconfitta e privazioni, nonostante tutto per me è stata un’esperienza idilliaca. Ho potuto frequentare una scuola elementare meravigliosa, in cui l’arte e la musica godevano di grande considerazione e dove la mia individualità era riconosciuta. I miei […]

Toshiko Horiuchi MacAdam racconta  Harmonic Motion / Enel contemporanea

«Crescere nel Giappone del dopoguerra, in un periodo di sconfitta e privazioni, nonostante tutto per me è stata un’esperienza idilliaca. Ho potuto frequentare una scuola elementare meravigliosa, in cui l’arte e la musica godevano di grande considerazione e dove la mia individualità era riconosciuta. I miei genitori – mio padre era un dottore e professore di medicina con inclinazioni artistiche, mia madre era una farmacista, oltre che una cuoca e appassionata di lavori a maglia, piena di inventiva e risorse – incoraggiavano i miei interessi ed entusiasmi. Molto presto, ho pregato che mi insegnassero a lavorare a maglia; ho ideato un telaio a carte tutto mio dopo averne sentito descrivere uno da un vicino. Successivamente, quando stavo per diplomarmi in un liceo notoriamente molto severo, ancora oggi rinomato per avere formato studenti ammessi alle più prestigiose università, annunciai di non avere intenzione di dedicarmi alla medicina, bensì di volere invece frequentare una scuola d’arte. I miei compagni di classe ne furono sorpresi e sconcertati.

Sin da quando riesco a ricordare, mi sono sempre sentita attratta dalle stoffe. Alla fine degli anni ’60 lavoravo come designer di tessuti per una delle più prestigiose realtà di decorazione di interni a New York. Ero assolutamente felice di disegnare tessuti splendidi (e costosi). Quel periodo è stato uno dei più entusiasmanti della mia vita. Ma è stato proprio allora che ho iniziato a pormi questa domanda: “che cos’è un tessuto?”. Questo interrogativo occupava la mia mente anche quando, più tardi, ho iniziato a insegnare scienze tessili all’Università della Georgia. Nel volgere di un anno sentii il bisogno di imboccare una nuova direzione e decisi di tornare in Giappone.

La domanda che mi aveva occupato la mente sembrava espandersi via via che la consideravo da prospettive diverse. Il tessuto, mi resi conto, era come una “seconda pelle” e presentava molte affinità con l’epidermide umana: era sottile e resistente, flessibile ed elastico. Che cosa gli conferiva queste caratteristiche peculiari?

Realizzai che un tessuto è una matrice di piccoli fori. È un assemblaggio strutturato di aperture – non di semplici vuoti – pieni dell’aria che lo rende confortevole da indossare. Questa consapevolezza mi sbalordì e rappresentò il punto di partenza dei successivi 15 anni di ricerche sulla struttura dei tessuti, condensate in un’opera di riferimento in due volumi che illustrava come un elemento lineare, la fibra tessile, diventa un elemento piano che, a sua volta, può essere manipolato per creare una forma tridimensionale.

Durante quel periodo ho realizzato anche numerose opere per esposizioni. Nonostante il mio lavoro fosse accolto bene in Giappone e a livello internazionale, aprendo la via a quello che sarebbe stato definito il movimento “art fabric”, sentivo che mancava ancora un elemento importante. Realizzare opere destinate unicamente all’esposizione mi sembrava in qualche modo slegato dalla vita reale.

Ho riflettuto ancora una volta sulla mia direzione e sulle mie motivazioni.

“Il tessuto viene creato dall’uomo per l’uomo”. Ho così compreso di aver perso di vista questo concetto realizzando opere destinate soprattutto a soddisfare il mio interesse personale, il mio amore per la bellezza e il mio ego. Mi sono dunque sforzata di trovare una mia via: creare opere capaci di coinvolgere le persone di oggi nella loro realtà, opere non destinate solamente al mondo rarefatto delle gallerie e dei musei.

Stavo lavorando a una mostra in una galleria con un amico. Avevamo realizzato una grande installazione tridimensionale all’uncinetto detta “cellula”. Due bambini visitarono la mostra. Non appena videro quest’opera, eruppero in un grido di gioia e iniziarono ad arrampicarvisi sopra, incuranti del monito della galleria: “Non toccare!”. In quell’istante, l’opera prese vita. Ne fui al tempo stesso sconvolta e profondamente commossa. Il loro slancio liberò qualcosa dentro al mio cuore, abbatté le barriere che mi trattenevano e mi spinse in una nuova direzione.

Diversi anni dopo ho incontrato Charles, mio marito e mio partner professionale, i cui valori, esperienze di vita e gusti casualmente rispecchiavano per molti versi i miei. Lavoriamo insieme dal 1991.

Questa è la nostra filosofia:

Realizzare opere per le persone contemporanee.

Realizzare opere per persone giovani e anziane.

Realizzare opere che i bambini possono toccare e sperimentare.

Realizzare opere che coinvolgono direttamente il pubblico.

Realizzare opere che invitano il pubblico a diventarne parte e a completarle insieme a noi.

Descrivendo la mia infanzia non ho menzionato l’orrore, la paura e la brutalità che a loro volta hanno segnato i miei primi ricordi. Non mi ci soffermo per scelta. Ma mi hanno convinta dell’importanza di vivere ogni momento, ogni giorno. Credo che ciò che creiamo con le nostre mani, proprio come i giorni delle nostre vite, debba essere vissuto appieno e non restare appeso in un armadio. Non ci dispiace che queste opere si logorino e siano destinate a essere un giorno sostituite, come tanti vecchi vestiti. L’importante è che abbiano illuminato delle vite e continuino a vivere nel ricordo».

Toshiko Horiuchi MacAdam 

Enel Contemporanea 2013  Harmonic Motion / Rete dei draghi 2013 MACRO,   Museo d’Arte Contemporanea Roma Hand-crochet nylon  A work by Toshiko Horiuchi MacAdam Norihide Imagawa (structural design) & Charles MacAdam (design & production)  Photo credit: Roberto Boccaccino
Enel Contemporanea 2013 Harmonic Motion / Rete dei draghi 2013 MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Roma Hand-crochet nylon A work by Toshiko Horiuchi MacAdam Norihide Imagawa (structural design) & Charles MacAdam (design & production) Photo credit: Roberto Boccaccino
Enel Contemporanea 2013  Harmonic Motion / Rete dei draghi 2013 MACRO,   Museo d’Arte Contemporanea Roma Hand-crochet nylon  A work by Toshiko Horiuchi MacAdam Norihide Imagawa (structural design) & Charles MacAdam (design & production)  Photo credit: Roberto Boccaccino
Enel Contemporanea 2013 Harmonic Motion / Rete dei draghi 2013 MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Roma Hand-crochet nylon A work by Toshiko Horiuchi MacAdam Norihide Imagawa (structural design) & Charles MacAdam (design & production) Photo credit: Roberto Boccaccino
Enel Contemporanea 2013  Harmonic Motion / Rete dei draghi 2013 MACRO,   Museo d’Arte Contemporanea Roma Hand-crochet nylon  A work by Toshiko Horiuchi MacAdam Norihide Imagawa (structural design) & Charles MacAdam (design & production)  Photo credit: Roberto Boccaccino
Enel Contemporanea 2013 Harmonic Motion / Rete dei draghi 2013 MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Roma Hand-crochet nylon A work by Toshiko Horiuchi MacAdam Norihide Imagawa (structural design) & Charles MacAdam (design & production) Photo credit: Roberto Boccaccino
Enel Contemporanea 2013  Harmonic Motion / Rete dei draghi 2013 MACRO,   Museo d’Arte Contemporanea Roma Hand-crochet nylon  A work by Toshiko Horiuchi MacAdam Norihide Imagawa (structural design) & Charles MacAdam (design & production)  Photo credit: Roberto Boccaccino
Enel Contemporanea 2013 Harmonic Motion / Rete dei draghi 2013 MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Roma Hand-crochet nylon A work by Toshiko Horiuchi MacAdam Norihide Imagawa (structural design) & Charles MacAdam (design & production) Photo credit: Roberto Boccaccino
Enel Contemporanea 2013  Harmonic Motion / Rete dei draghi 2013 MACRO,   Museo d’Arte Contemporanea Roma Hand-crochet nylon  A work by Toshiko Horiuchi MacAdam Norihide Imagawa (structural design) & Charles MacAdam (design & production)  Photo credit: Roberto Boccaccino
Enel Contemporanea 2013 Harmonic Motion / Rete dei draghi 2013 MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Roma Hand-crochet nylon A work by Toshiko Horiuchi MacAdam Norihide Imagawa (structural design) & Charles MacAdam (design & production) Photo credit: Roberto Boccaccino
Enel Contemporanea 2013  Harmonic Motion / Rete dei draghi 2013 MACRO,   Museo d’Arte Contemporanea Roma Hand-crochet nylon  A work by Toshiko Horiuchi MacAdam Norihide Imagawa (structural design) & Charles MacAdam (design & production)  Photo credit: Roberto Boccaccino
Enel Contemporanea 2013 Harmonic Motion / Rete dei draghi 2013 MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Roma Hand-crochet nylon A work by Toshiko Horiuchi MacAdam Norihide Imagawa (structural design) & Charles MacAdam (design & production) Photo credit: Roberto Boccaccino