ATP DIARY

Fotosintesi. Fotografie dalla collezione Carla Sozzani | CAMeC, La Spezia

Da ottobre in mostra alla CAMeC una straordinaria e grande selezione di scatti provenienti dalla collezione Carla Sozzani, a cura di Maddalena Scarzella.

E’ la fotografia la protagonista dell’autunno al CAMeC – Centro d’Arte Moderna e Contemporanea della Spezia. Il 19 ottobre apre la mostra Fotosintesi. Fotografie dalla collezione Carla Sozzani: 150 opere provenienti dalla Collezione di una delle figure tra le più carismatiche della cultura visuale degli ultimi cinquant’anni, Carla Sozzani.  

Il titolo – Fotosintesi – come spiega la curatrice Maddalena Scarzella, è da considerare come una metafora per raccontare il ruolo che Carla Sozzani ha avuto nella cultura visiva dagli anni ’80 a oggi. Come nella ‘fotosintesi’ in cui la luce viene trasformata in energia vitale, così Sozzani ha saputo dare nuova vita al linguaggio fotografico trasformando radicalmente le riviste che ha diretto , gli spazi che ha aperto, rendendoli delle vere e proprie piattaforme di innovazione. 
E’ come se, lungo tutta la sua carriera, il linguaggio fotografico fosse diventata una materia viva, con la quale dare forma e sostanza alle idee. E’ riuscita, in questo suo ‘sguardo fotografico’, ad intrecciare cinema, letteratura, arte e non ultima la moda. 
La fotografia ha nutrito l’immaginario fin dagli esordi della sua carriera, dalla fine degli anni ’60, prima come giornalista, in seguito come gallerista e collezionista di fotografie. In oltre 50 anni ha costituito una tra le più importanti collezioni di fotografia a livello internazionale, costituita da oltre 1000 opere. 
Una collezione, racconta Scarzella, “fuori dal comune, sopratutto perchè è stata costituita senza un vero e proprio concetto a-priori; senza un taglio concettuale, ma è nata come frutto di incontri, mostre, emozioni che volta per volta ha vissuto. Le esperienze determinanti che hanno segnato le basi della sua collezione sono avvenute negli anni ’80 quando Carla Sozzani curava i numeri speciali di Vogue Italia e di Elle Italia. Questo periodo è stato ricco di collaborazioni, incontri, scoperte. Si affiancava con i migliori e più innovativi fotografi dell’epoca come Helmut Newton, Bruce Weber, Sarah Moon, Steven Meisel solo per citarne alcuni. Con molti di questi ha stretto solidi rapporto professionali ma soprattutto lunghe amicizie.”

Horst P. Horst, “Hands, Hands, Hands…”, New York 1941 Horst P Horst, Vogue, © Condé Nast

Negli anni ’90, con l’apertura della Galleria Carla Sozzani – una delle prime gallerie dedicate alla fotografia in Italia -, è come se avesse sdoganato il linguaggio fotografico da puro mezzo ‘tecnico’ per farlo diventare vero linguaggio d’arte. Questo grazie a delle scelte mirate che hanno fatto sì che nomi importanti della storia della fotografia come August Sander, Man Ray, Alfred Stieglitz, Alexander Liberman, fossero i protagonisti di mostre importanti nel suo spazio. Accanto a questi grandi nomi, ha dato spazio anche ai fotografi, sopratutto di moda, con cui collaborava con le riviste. 
Nel 1991 ha aperto 10 Corso Como, luogo che Carla Sozzani ha sempre considerato come un vero e proprio “spazio immaginario, concepito come le pagine di una rivista, in cui ogni forma di bellezza fosse offerta ad un pubblico curioso e alla ricerca di idee e tendenze”. Abiti, libri, profumi, oggetti di design, fotografie, arte: 10 Corso Como è diventato negli anni un concept store visionario e imprevedibile dove trovare idee e concetti prima ancora che ‘cose’ da consumare. 
Perché considerare la Collezione di Carla Sozzani, non convenzionale? “Perchè ogni opera racconta non solo dell’autore, dell’epoca, della tecnica, ma anche il momento i cui una data fotografia è entrata nella collezione. Ecco allora che ogni scatto diventa portatore di un vissuto esistenziale, di una relazione, di un preciso momento ‘speciale’ in cui la Sozzani ha realizzato una mostra, un approfondimento editoriale o un servizio fotografico particolare per un progetto” spiega Scarzella.  
Ecco allora che ogni fotografia è un piccolo tassello di un più grande progetto che potremmo definire il ‘mondo di Carla Sozzani”. Per questo motivo, ribadisce la curatrice, la mostra oltre a raccogliere oltre 150 fotografie, è ampliata da molti materiali eterogenei che consistono in documenti d’archivio che aiutano a percorrere e approfondire come le varie fotografie collezionate  hanno influenzato il suo lavoro. Ma non solo, in mostra ci saranno delle teche tematiche dove si indaga molte delle scelte da lei compiute sul piano editoriale, espositivo e, non ultimo, su un piano prettamente di gusto e di propensione estetica. Molte teche sono dedicate a fotografi, come quella sul lavoro di Bruce Weber, altre raccolgono gli inviti delle varie mostre ospitate nella sua galleria, curate dall’art director Claudio Dell’Olio (collaboratore con la Sozzani dagli anni ’80).

Viviane Sassen, “Uppsala, 2017”, Series Of Mud and Lotus © Viviane Sassen

In mostra le opere di settantatré tra artisti e fotografi di cui sono state selezionate le opere che rivelano come la fotografia sia un atto di sintesi capace di trasformare i soggetti in elementi simbolici e di svelarne la natura più profonda: dalle iconiche silhouettes delle forme vegetali di Karl Blossfeldt (1865-1932), alle auto- rappresentazioni di Urs Lüthi (1947); dagli studi sulle nuvole di Alfred Stieglitz (1864-1946), ai nudi di Helmut Newton (1920–2004); dal provocatorio e ironico autoritratto di Man Ray (1890–1976), ai soggetti sospesi nel tempo di Sarah Moon (1941); dai forti e drammatici contrasti tra luce e ombra di Horst P. Horst (1906-1999), alle atmosfere eteree di Paolo Roversi (1947); dai fotomontaggi di László Moholy-Nagy (1895 – 1946), alle visioni pop e surreali di David LaChapelle (1963). 

Nelle parole del Direttore della CAMeC, Antonio Grulli: “È per me un grande onore poter inaugurare questa prestigiosa mostra. Carla Sozzani è una delle figure che maggiormente ha plasmato la cultura visuale degli ultimi decenni a livello internazionale, facendo tantissimo per la fotografia e i fotografi, non solo collezionando ma agendo in prima persona attraverso il dialogo con gli artisti e con la sua galleria. L’esposizione si pone in dialogo con la collezione permanente, all’interno della quale è presente un corpus di alta qualità di fotografie che attraversa la storia del Novecento, dalle avanguardie storiche fino a oggi, passando per un utilizzo del mezzo fotografico in rapporto a pratiche come la performance, l’arte concettuale e processuale. Ci tengo infine a ringraziare di cuore l’Associazione Amici del CAMeC, senza il cui aiuto gestionale e intellettuale questa mostra non sarebbe stata possibile”.

“Sono orgogliosa che la mia collezione prenda vita nelle sale del CAMeC della Spezia, nel museo di arte moderna e contemporanea che custodisce una così importante collezione permanente di fotografia. Sono profondamente grata al direttore Grulli e a tutto il museo per aver creduto in questo progetto e averlo reso possibile”, dichiara Carla Sozzani.