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Simone Fattal, Latifa Echakhch e Corita Kent – Galleria kaufmann repetto

Testo di Angelica Lucia Raho — Nel cortile della galleria kaufmann repetto ci accolgono le sculture di Simone Fattal (1942), figure antropomorfe in silenziosa guardia agli spazi interni della galleria che ospita le mostre personali di due grandi artiste. Al piano superiore Latifa Echakhch (1974) con la personale Ricordi di Campo. I grandi dipinti sono […]

Latifa Echakhch, Ricordi di Campo, 2023 installation view, kaufmann repetto, Milan Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York Photo: Andrea Rossetti
Latifa Echakhch, Ricordi di Campo, 2023 installation view, kaufmann repetto, Milan Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York Photo: Andrea Rossetti

Testo di Angelica Lucia Raho

Nel cortile della galleria kaufmann repetto ci accolgono le sculture di Simone Fattal (1942), figure antropomorfe in silenziosa guardia agli spazi interni della galleria che ospita le mostre personali di due grandi artiste.

Al piano superiore Latifa Echakhch (1974) con la personale Ricordi di Campo. I grandi dipinti sono accolti in uno spazio anche in questa occasione camaleonticamente mutato per ricreare un ambiente in cui le opere possano essere valorizzate. L’artista utilizza la tecnica del décollage, la pittura affiora dal fondo grezzo di cemento come uno strappo ad un affresco antico. Night Time è una coppia distesa su un campo che si addormenta, una ragazza “sottocassa”, un piede nudo tatuato sul terreno, è il titolo della serie che raffigura momenti informali rubati da una festa. L’iconografia riprende le fotografie che documentano la vita notturna intorno al lago di Ginevra, realizzate dell’amico Sim Ouch. Il fotografo crea un diario di immagini che racconta una cultura notturna, a tratti profondamente romantica e nostalgica. La collaborazione segna la continuità della ricerca, presentata da Echakhch al padiglione svizzero della 59a Biennale di Venezia, in cui indaga la confluenza delle arti visive con l’esperienza sensoriale e musicale.
Un giovane a torso nudo si sporge dal davanzale di una finestra e tende verso il fondo scuro e buio della notte. Intorno a lui la serie di dipinti dei cieli stellati, un tema ricorrente per l’artista, ispirato alle immagini trasmesse dal Webb Space Telescope, lanciato dalla NASA nel 2021. Sono luci lontane 13 miliardi di anni, prima fotografate da raffinati macchinari scientifici e poi dipinte secondo un’audace palette cromatica.
Le opere sono in tensione tra il rumore assordante della musica e il silenzio della notte, tra la fotografia, la pittura e il reale. L’artista dipinge e distrugge creando delle lacune visive che squarciano la rappresentazione e mostrano la realtà, analizza la distanza che separa l’idea dalla sua rappresentazione.

Latifa Echakhch, Ricordi di Campo, 2023 installation view, kaufmann repetto, Milan Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York Photo: Andrea Rossetti
Latifa Echakhch, Ricordi di Campo, 2023 installation view, kaufmann repetto, Milan Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York Photo: Andrea Rossetti

Al piano inferiore Corita Kent (1918 – 1986) con una serie di acquerelli realizzati tra il 1980 e il 1986. È stata artista, educatrice e attivista per la giustizia sociale, vissuta durante l’ascesa della Pop Art, il Concilio Vaticano II e le importanti azioni politiche della fine degli anni Sessanta. La mostra personale Small Cosmos presenta piccole opere leggere e immediate nel loro trasmettere la semplicità di un soggetto, un fiore, un paesaggio o una piccola realtà. L’acquerello permette di restituire nel disegno la traduzione istantanea del soggetto – ciò che è – ma soprattutto il rapporto sincero che connette Kent con la natura osservata. Spesso infatti le opere sono realizzate en plein air.
Sicuramente molto diversi dalle opere serigrafiche più politiche, radicali, pop e luccicanti, questi acquerelli testimoniano una serenità meditativa e poetica eredi del passato ecclesiastico di Corita Kent, o meglio Sister Mary Corita fino al 1968, quando lascia l’insegnamento presso l’ordine del Cuore Immacolato di Maria di Los Angeles, all’età di cinquant’anni.
In occasione della mostra Paige K. Bradley realizza un testo critico in cui cita un articolo di Kent, scritto nel 1984 e pubblicato postumo, intitolato The Artist as Social Activist amid Adversity: How the Job Is Done: «Penso che dovremmo avere la consapevolezza che ogni cosa è sacra, e che quando perdiamo questa consapevolezza perdiamo il nostro legame con il tutto, con il cosmo… Un quadro può essere un simbolo per il tutto se lo guardiamo come un piccolo cosmo».

RICORDI DI CAMPO
Latifa Echakhch

SMALL COSMOS
Corita Kent

Galleria kaufmann repetto, via di Porta Tenaglia, 7, Milano
12 aprile – 20 maggio 2023

Corita Kent, Small Cosmos, 2023 installation view, kaufmann repetto, Milan Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York Photo: Andrea Rossetti
Corita Kent, Small Cosmos, 2023 installation view, kaufmann repetto, Milan Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York Photo: Andrea Rossetti