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Anne-James Chaton

La mostra Portraits presenta due serie di lavori in progress. La serie eponima, iniziata nel 2001 – e che a oggi conta 67 elementi – si basa sulla raccolta degli scritti e del materiale testuale che ciascuna delle persone ritratte porta con sè al momento dell’incontro; il materiale è trascritto nella sua integralità rispettando i […]

Anne-James Chaton,   Portraits,   2016,   Installation view,   Cripta747,   Torino,   photo Sebastiano Pellion di Persano
Anne-James Chaton, Portraits, 2016, Installation view, Cripta747, Torino, photo Sebastiano Pellion di Persano

La mostra Portraits presenta due serie di lavori in progress. La serie eponima, iniziata nel 2001 – e che a oggi conta 67 elementi – si basa sulla raccolta degli scritti e del materiale testuale che ciascuna delle persone ritratte porta con sè al momento dell’incontro; il materiale è trascritto nella sua integralità rispettando i segni tipografici dei documenti originali. Queste ‘scritture povere’, una buona parte delle quali è ricorrente in tutti i lavori – scontrini del supermercato, ricevute di prelievo bancario, biglietti dell’autobus, documenti d’identità, carte fedeltà, etc… – disegnano una istantanea del soggetto; alcune carte o documenti possono identificare la persona fino a creare un rapporto intimo, dell’ordine del nudo fotografico, con lo spettatore.

Anne-James Chaton,   Portraits,   2016,   Installation view,   Cripta747,   Torino,   photo Sebastiano Pellion di Persano
Anne-James Chaton, Portraits, 2016, Installation view, Cripta747, Torino, photo Sebastiano Pellion di Persano

L’accumulazione, l’iterazione e la densificazione, proprie delle materie scritte, generano un effetto di saturazione dal quale può emergere la finzione. La distanza di visione o di lettura scelta dallo spettatore accentua o annulla questa possibilità.

Anne-James Chaton,   Portraits,   2016,   Installation view,   Cripta747,   Torino,   photo Sebastiano Pellion di Persano
Anne-James Chaton, Portraits, 2016, Installation view, Cripta747, Torino, photo Sebastiano Pellion di Persano
Anne-James Chaton,   Portraits,   2016,   Installation view,   Cripta747,   Torino,   photo Sebastiano Pellion di Persano
Anne-James Chaton, Portraits, 2016, Installation view, Cripta747, Torino, photo Sebastiano Pellion di Persano

La compresenza di più serigrafie in uno stesso spazio crea delle associazioni di natura grafica tra un ritratto e l’altro. E’ così che geografie immaginarie e storie parallele possono costruirsi, sempre ritmate dalla distanza dello sguardo.

Anne-James Chaton,   Portraits,   2016,   Installation view,   Cripta747,   Torino,   photo Sebastiano Pellion di Persano
Anne-James Chaton, Portraits, 2016, Installation view, Cripta747, Torino, photo Sebastiano Pellion di Persano

La lettura lineare è ‘impedita’ dalla natura degli scritti; i segni tipografici – grassetto, corsivo, sottolineato, barrato, etc… – invitano a una lettura distruttiva. Le testualità sono prima di tutto grafemi, prima di diventare testi – e possibilmente racconti – a seconda del grado di intimità che lo spettatore cerca di instaurare con il ritratto.

Anne-James Chaton,   Ritratto di signora,   2016,   Digital printing on Arches paper,   pasted on dibond,   42,  6 x 46 cm,   Courtesy of the artist,   photo Sebastiano Pellion di Persano
Anne-James Chaton, Ritratto di signora, 2016, Digital printing on Arches paper, pasted on dibond, 42, 6 x 46 cm, Courtesy of the artist, photo Sebastiano Pellion di Persano

La serie Portraits si relaziona con la storia del ritratto in pittura, la quale è anche all’origine della serie delle Muséographies. Questa seconda serie condivide con i Portraits la ‘materia prima’. Un solo biglietto è in questo caso al centro dell’attenzione: un biglietto d’ingresso di un museo sul quale appare un’opera pittorica. La pittura magistrale di un Boldini, di un Géricault, di un Bellini, dopo essere passata tra le mani di un visitatore, ritrova il suo statuto di opera.

Anne-James Chaton,   Portraits,   2016,   Installation view,   Cripta747,   Torino,   photo Sebastiano Pellion di Persano
Anne-James Chaton, Portraits, 2016, Installation view, Cripta747, Torino, photo Sebastiano Pellion di Persano

Rimane sola Maria Maddalena, il grafico delle Gallerie dell’Accademia di Venezia ha deciso così. L’opera di Bellini è presentata allo spettatore con lo stesso ‘taglio’ del biglietto, ma riportata alla sua dimensione originale. A seconda della distanza di visione scelta, l’osservatore vedrà apparire in trasparenza un sottotesto costituito dai segni e dalle informazioni alfanumeriche presenti sul biglietto di ingresso.

Anne-James Chaton,   Ritratto di signora,   2016,   Digital printing on Arches paper,   pasted on dibond,   42,  6 x 46 cm,   Courtesy of the artist,   photo Sebastiano Pellion di Persano
Anne-James Chaton, Ritratto di signora, 2016, Digital printing on Arches paper, pasted on dibond, 42, 6 x 46 cm, Courtesy of the artist, photo Sebastiano Pellion di Persano

Il Ritratto di signora di Boldini fa parte della collezione della GAM di Torino, ma allo stesso tempo lo ritroviamo nello spazio di Cripta747. Le serie Portraits e Muséographies sono state in parte contestualizzate, nell’insieme di dati e informazioni scritte e visive presenti in mostra è possibile rintracciare documenti che hanno un legame con la città di Torino.

Queste testualità oggettive, all’origine di tutti i lavori, non sono mai disgiunte dai loro spazi di emissione.

Anne-James Chaton,   Portraits,   2016,   Installation view,   Cripta747,   Torino,   photo Sebastiano Pellion di Persano
Anne-James Chaton, Portraits, 2016, Installation view, Cripta747, Torino, photo Sebastiano Pellion di Persano
Anne-James Chaton,   L'artista,   2016,   Serigraph on paper 250 gr,   176 x 120 cm,   Ed. of 5,   Courtesy of the artist
Anne-James Chaton, L’artista, 2016, Serigraph on paper 250 gr, 176 x 120 cm, Ed. of 5, Courtesy of the artist
Anne-James Chaton,   Il Pubblicitario,   2016,   Serigraph on paper 250 gr,   176 x 120 cm,   Ed. of 5,   Courtesy of the artist
Anne-James Chaton, Il Pubblicitario, 2016, Serigraph on paper 250 gr, 176 x 120 cm, Ed. of 5, Courtesy of the artist
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