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Tra architettura, grafica e informazione: la mostra di Fondazione Prada a Venezia

Diagrams esplora il potere visivo dei segni tra estetica, politica e rappresentazione del sapere. Un progetto ambizioso, che riesce pienamente nel suo intento.

Testo di Cecilia Larese

“Il diagramma è la possibilità di un fatto, non il fatto stesso”. Queste parole di Gilles Deleuze risuonano forti nell’allestimento di Diagrams, mostra presentata negli spazi della Fondazione Prada, in occasione della 19ª Mostra Internazionale di Architettura – Biennale di Venezia, e visitabile fino al 23 novembre 2025.
È proprio da questa citazione che prende forma l’intero progetto, il cui intento è quello di indagare i diagrammi non solo come dispositivo grafico ma soprattutto come sistema concettuale, capace di strutturare conoscenza, creare significati e influenzare il pensiero comune.
Come racconta Rem Koolhaas – fondatore di OMA/AMO, studio curatore della mostra – le infografiche rappresentano una forma di comunicazione che si adatta a qualsiasi medium, mantenendo la sua funzione didattica e suggestiva. Difatti, la forza dei diagrammi sta nella loro possibilità di essere applicabili a qualsiasi ambito della vita, rappresentando simbolicamente dati e concetti senza la necessità di una somiglianza esteriore o di una corrispondenza concettuale diretta.

Il percorso espositivo si sviluppa su due livelli. Al piano terra si entra in diretto contatto con l’approccio dello studio OMA/AMA che, fin dagli anni ’70, ha fatto delle infografiche il punto di partenza dei suoi progetti architettonici. Ad accogliere il visitatore, una serie di diagrammi della stessa mostra: questi svelano con chiarezza il metodo di lavoro e la ricerca sottostante, mettendo in luce la cura meticolosa presente in ogni dettaglio del progetto.
Il piano superiore ospita invece le nove macro-tematiche attorno cui ruota l’intera esposizione: Ambiente costruito, Salute, Migrazione, Disuguaglianza, Ambiente naturale, Risorse, Guerra, Verità e Valore. Sezioni che rispondono alle principali problematiche globali, affrontate attraverso più di trecento lavori – manoscritti, documenti, illustrazioni, stampe e riproduzioni – provenienti da diverse parti del mondo, a testimoniare l’approccio trasversale che caratterizza questa complessa ricerca. L’ampio raggio d’indagine, che si estende per tutto l’Occidente e buona parte delle aree orientali e del Sud globale, permette di svelare le ricorrenze, similitudini e differenze in varie culture nel corso della storia. In questo modo affinità e divergenze emergono, creando un insieme eclettico ed esplicativo del mondo dei diagrammi.

Charles-Joseph Minard Hannibal’s path from Iberia (Spain), across southern Gaul (France), across the Alps and into Italy . The successive losses of French army’s men during the Russian campaign 1812–13 1869
Exhibition view of “Diagrams: A Project by AMO/OMA” Fondazione Prada, Venice Photo: Marco Cappelletti Courtesy: Fondazione Prada

L’allestimento del primo piano richiama due ambienti simbolo della produzione e conservazione della conoscenza: lo spazio centrale, suddiviso in teche di vetro per ogni tematica, vuole richiamare i lunghi tavoli delle biblioteche; mentre le sale laterali, pensate  come alcuni studioli, ospitano degli approfondimenti sui temi principali. L’eleganza dell’esposizione permette di godere dei documenti senza essere appesantiti dall’eccessiva presenza di informazioni. Ogni documento è stato selezionato, dopo un’attenta analisi da parte del team di ricerca e del curatore, proprio per valorizzarne le singole peculiarità. Ciò non toglie forza e continuità all’insieme: viene mantenuta una narrazione storica e vengono messe in evidenza le relazioni tra i vari diagrammi, creando così un corpus armonico e non dispersivo.

Oltre alla pratica dello stesso Rem Koolhaas, sono presenti altre figure centrali nella creazione di documenti infografici. In particolare William Edward Burghardt Du Bois, sociologo afroamericano celebre per i suoi studi relativi alle questioni raziali e alla cultura afroamericana negli Stati Uniti. Le tavole da lui realizzate per la mostra The Exhibit of American Negroes e presentatedurante l’Esposizione Universale di Parigi del 1900, sono qui riproposte come esempio emblematico di come il linguaggio grafico possa diventare uno strumento di denuncia sociale. Attraverso un’apparente semplicità stilistica, riuscì ad avviare un’importante riflessione su tematiche quali razzismo e questioni di genere in contesti elitari dell’Occidente.

Il percorso espositivo propone un continuo scambio di sguardi tra antico e moderno: dalle prime rappresentazioni cosmologiche alle tavole ottocentesche di Charles Joseph Minard che, con i suoi colori brillanti e linee semplici, rendono accattivanti anche le questioni più sofferte, come quelle belliche. Per finire, nelle rappresentazioni di carattere medico viene presentato il caso di Florence Nightingale, infermiera britannica che, grazie ai suoi documenti, ha contribuito alla divulgazione scientifica contemporanea, portando un netto miglioramento delle condizioni sanitarie.

Exhibition view of “Diagrams: A Project by AMO/OMA” Fondazione Prada, Venice Photo: Marco Cappelletti Courtesy: Fondazione Prada

Accanto ai diagrammi più tradizionali – come i grafici a torta, gli istogrammi o le classiche tabelle – la mostra propone una vasta gamma di rappresentazioni figurative, spesso insolite e sperimentali. Questa varietà evidenzia come non esista un modello unico o prestabilito per la visualizzazione dei dati: ogni rappresentazione nasce dalla necessità di comunicare un concetto in modo efficace, adattandosi al contenuto e al pubblico di riferimento. In molti casi, sono proprio le infografiche più essenziali, giocose o visivamente coinvolgenti a catturare immediatamente l’attenzione dello spettatore. Le soluzioni meno convenzionali non solo arricchiscono il linguaggio della comunicazione visiva, ma mettono anche in discussione l’idea che la precisione scientifica debba necessariamente coincidere con la rigidità formale. Al contrario, la creatività diventa un alleato prezioso nella trasmissione del sapere.

Ritornando alle parole di Deleuze, occorre ricordare che i diagrammi, per quanto possano sembrare oggettivi, non sono mai realmente neutrali. Nel corso della storia, sono stati utilizzati per alimentare la propaganda, consolidare il potere e legittimare il controllo. E oggi, in un mondo dominato dai big data e da un panorama mediatico polarizzato, dove l’informazione scientifica appare indiscutibile, è importante interrogarsi su come l’apparente oggettività di certi linguaggi possa nascondere omissioni o semplificare realtà complesse. In questo senso, Diagrams diventa un invito a riflettere criticamente sul modo in cui costruiamo, interpretiamo e veicoliamo il sapere. 

Exhibition view of “Diagrams: A Project by AMO/OMA” Fondazione Prada, Venice Photo: Marco Cappelletti Courtesy: Fondazione Prada
Exhibition view of “Diagrams: A Project by AMO/OMA” Fondazione Prada, Venice Photo: Marco Cappelletti Courtesy: Fondazione Prada