ATP DIARY

3 Progetti alternativi durante i la Torino Art Week

Se è vero che l’arte segue un calendario tutto suo, Artissima per Torino coincide con il capodanno del contemporaneo. La kermesse più attesa d’Italia è senza dubbio l’evento che inaugura ufficialmente l’anno nuovo per appassionati e professionisti del settore. Da mesi tutta la città si prepara per quella che per molti rappresenta la settimana più […]

plurale, SINTETICO. Musica di Plastica per il futuro che è già, live Galleria ME Vannucci (Pistoia), ph Massimiliano Vannucci
plurale, SINTETICO. Musica di Plastica per il futuro che è già, (VISUAL) still da video

Se è vero che l’arte segue un calendario tutto suo, Artissima per Torino coincide con il capodanno del contemporaneo. La kermesse più attesa d’Italia è senza dubbio l’evento che inaugura ufficialmente l’anno nuovo per appassionati e professionisti del settore. Da mesi tutta la città si prepara per quella che per molti rappresenta la settimana più calda, stimolante e frenetica dell’agenda torinese. Ognuno festeggia come vuole: c’è chi inizia con i colpi di avvertimento già alla fine di ottobre, chi a ridosso dell’apertura si riscalda con prove e anticipazioni e chi da tempo è pronto a scendere in campo nei giorni di fiera, dal 3 al 5 novembre, dispiegando tutte le forze necessarie per richiamare il pubblico da ogni parte della città. Musei, fondazioni e gallerie in questi sette giorni coordinano il loro debutto tra opening, eventi e colazioni in galleria, scandendo a colpi di cannone il fitto procedere degli appuntamenti sulle pagine dell’agenda dell’arte. 
In prima linea non può mancare il mondo dei no profit, l’avanguardia giovane e sperimentale composta da spazi, collettivi curatoriali e realtà indipendenti della città. Sono loro che  disegnano l’itinerario alternativo della settimana dell’arte, che spingono la propria ricerca attraverso le strade diagonali e meno battute, spesso ignorando i codici tradizionali, per iniettare nel programma dell’art week una dose di imprevedibilità, di sperimentazione e di ricerca in un ricircolo di stimoli e proficua competizione.
Ciò che accade a Torino fuori dal programma principale assume i risvolti più imprevedibili: dai live-set alle proiezioni, progetti ibridi interdisciplinari, happening, eventi di alcuni giorni o addirittura one shot, che durano poche ore per poi tornare a disperdersi nell’ambiente. 

Nelle giornate di venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 ATPdiary segnala tre progetti alternativi alla classica mostra, progetti di tre giorni e one shot che propongono ai visitatori meno distratti uno sguardo sulle ricerche artistiche più emergenti e sperimentali. Un invito per chi vuole sperimentare una diversa forma di contatto con l’arte ed è disposto a lasciarsi spettinare dal panorama underground di Torino.

Un open studio, due performance e una mostra propongono altrettanti focus sulla generazione di artisti nati negli anni 90, con progetti diversi ma uniti da una sensibilità  comune. Le diverse pratiche degli artisti confluiscono liberamente da un medium all’altro con una propensione comune a sovrapporre il dato biografico con una narrazione fictional, che permette loro di affrontare questioni urgenti e collettive come la precarietà esistenziale, il rapporto conflittuale con il futuro e la relazione tra identità e alterità, facilitando le capacità di immedesimazione.
In tutti e tre i casi ricorre la scelta di utilizzare un alter-ego, un personaggio fittizio o un avatar vettorialmente costruito, come dispositivo decentralizzato del proprio lavoro, nel quale trasferire, esprimere e depotenziare le ansie e le aspettative di un’intera generazione.

4 hooves don’t leave footprints, installation view, Fondazione Adolfo Pini, Milano IT, 2023, photo Andrea Rossetti, courtesy the artist and Fondazione Adolfo Pini

Venerdì 3 novembre, Cripta747 inaugura Rehearsals, l’Open Studio di Eleonora Luccarini (Bologna, 1993), visitabile dal 3 al 5 novembre. L’artista vincitrice dell’edizione 2023 di Cripta747 Residency Programme, porta nello spazio di via Catania 15/F un’installazione che raccoglie le sperimentazioni elaborate dall’artista durante i primi mesi di ricerca in residenza. In questa occasione l’artista si serve di un alter-ego, uno dei tanti personaggi con la quale l’artista è solita lavorare dal 2020 per sviluppare una pratica ibrida e libera dall’unicità di un unico binario identitario e biografico: il suo nome è Milkdromeda, un’aliena dalle sembianze umane, proveniente dalla costellazione delle Pleiadi e protagonista di un film sci-fi fittizio creato alla fine degli anni ‘90, mai concluso e andato perduto. Il Residency Programme di Eleonora Luccarini si configura come uno spazio di ricerca e condivisione attorno a poesia, suono e storytelling visuale, media che l’artista utilizza come strumenti di indagine e di rappresentazione della pluralità del sé.  Suoni analogici, parole e canto lirico si ibridano creando un’esperienza audio immersiva e spazializzata che andrà a costituire la colonna sonora del prossimo film di Luccarini, output finale del suo lavoro in residenza presso lo spazio torinese. 

Sabato 4 novembre alle ore 21 il collettivo curatoriale Ghëddo presenta la live/performance di plurale – Giulio Ancona, Leonardo Avesani, Chiara Ventura: tutti nati a Verona nel 1997) – SINTETICO. Musica di plastica per il futuro che è già, presso lo spazio pubblico di Viale Virgilio, all’ingresso del parco del Valentino. Concepito come la quarta tappa del tour di lancio del primo ep di plurale. SINTETICO, a cura di Barbara Ruperti, Olga Cantini, Rachele Fassari, Marta Saccani e Davide Nicastro e in collaborazione con Giorgia Achilarre, condensa la ricerca identitaria e la pratica performativa multimediale del collettivo in un A/V show al confine tra performance, live set e video installazione. Il progetto ideato da plurale entra in dialogo con la tradizione musicale di Torino e si appropria del carattere clandestino della scena rave e clubbing per provocare un’irruzione deliberata nel programma notturno dell’art week. Parcheggiata nello spazio pubblico del parco del Valentino, una SEAT Ibiza illuminata di verde diffonde le tracce dell’ep prodotto dagli artisti. Dal baule posteriore con il portellone sollevato, un video riprende una partita di calcio virtuale a FIFA: ma tra le maglie del Paris Saint-Germain si nasconde un glitch, un impostore che viola le regole del gioco. Unico player pensante tra software programmati per simulare la varietà di strategie e atteggiamenti umani, il giocatore Rrose Sélavy compete con le regole del gioco al di là dello scenario virtuale, scontrandosi fisicamente con i limiti etici e sociali dell’industria del calcio. 

Sabato 4 inaugura anche un doppio evento da Osservatorio Futura: lo spazio espositivo di via Giacinto Carena 20 presenta il solo show di Gabriella Siciliano (Napoli, 1990) GUEST STAR: Destiny, mentre dalle ore 22, nello spazio di Capodoglio Murazzi in via Gipo Farassino 37, si svolgerà l’azione performativa ideata dall’artista e a cura di Francesca Disconzi e Federico Palumbo. 
Ospite d’onore della serata è la stella Destiny, protagonista di una fiaba postmoderna che racchiude ironia, critica e ansia sociale. La stella caduta dal cielo e abbandonata al suo triste destino, racconta l’artista, conclude il suo sfortunato tragitto a Torino, dove incrocia l’orbita di Osservatorio Futura. Qui trova un rifugio sicuro e le cure necessarie per rimettersi in sesto. Atmosfere infantili, personaggi di fantasia e un’estetica pop gettano le basi per una riflessione di carattere esistenziale sul tema della sfiducia nel futuro, sul fallimento e sull’insicurezza di sé. Strappando la propria sorte al destino, Destiny si spinge ai Murazzi per un’azione performativa che la affida al trattamento collettivo della comunità notturna. La mostra sarà visitabile su appuntamento, fino al 15 dicembre.

Léonard Santé, 16 poems, performance, Istituto Svizzero, Milano IT, 2021, photo Giulio Boem, courtesy the artist and Istituto Svizzero
Gabriella Siciliano, GUEST STAR: Destiny, dettaglio