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CouchArt: Fondazione Trussardi, Milano

Era la fine del Settecento e Xavier De Maistre scriveva Viaggio intorno alla mia camera, un romanzo di quarantadue capitoli quanti i giorni di confinamento forzato dell’autore in una stanza di Torino. Sono passati oltre tre secoli e oggi a quasi l’intera popolazione mondiale viene chiesto di non lasciare le mura domestiche. Non si tratta […]

Era la fine del Settecento e Xavier De Maistre scriveva Viaggio intorno alla mia camera, un romanzo di quarantadue capitoli quanti i giorni di confinamento forzato dell’autore in una stanza di Torino. Sono passati oltre tre secoli e oggi a quasi l’intera popolazione mondiale viene chiesto di non lasciare le mura domestiche.
Non si tratta certo di arresti domiciliari per un duello non autorizzato come fu per il De Maistre, ma oggi più che mai ci troviamo costretti a guardare il mondo da un punto di vista inusuale. Oltre al motivo di reclusione a fare la differenza è la possibilità di comunicare e relazionarsi con l’esterno attraverso la tecnologia.
Ecco allora che la Fondazione Trussardi, ispirata proprio dal romanzo settecentesco, lancia “Visioni da camera”: il progetto online che raccoglie e distribuisce quotidianamente immagini, video e testi, scelti da artisti invitati a raccontare il proprio spazio domestico e privato.

Cosa
Visione da camera

Quando
Dal 27 marzo con cadenza giornaliera

Piattaforma
Pagina Facebook e profilo Instagram

L’iniziativa
Da Giorgio Morandi a Marisa Merz passando per Matisse, sono tantissimi gli artisti che nei decenni hanno immaginato lo spazio domestico come un territorio aperto ad infinite scoperte. Le vedute dalle finestre e gli oggetti del mobilio sono diventati, non sempre per necessità, elementi di ispirazione e parte integrante del lavoro e delle opere. In questi giorni di chiusura forza e di possibilità digitale la Fondazione Trussardi affida ai canali social la diffusione dello stimolo a intraprendere nuovi viaggi all’interno del perimetro della propria stanza, per provare a scoprire nuove mappe della fantasia e nuovi punti di fuga. Un racconto alternativo attraverso le voci e gli sguardi di diversi artisti di quel luogo che è normalmente rifugio e che in queste settimane sembra stringersi e chiudere i nostri i corpi, privandoci di quegli stimoli esterni ai quali siamo abituati, spesso sommersi. Un progetto con il quale la fondazione milanese fa proprio il mondo digitale costruendo da una parte una vera e propria mostra virtuale, e dall’altra creando contenuti visivi capaci di dare vita a riflessioni e suggestioni.
Tra i molti artisti invitati, hanno già aderito al progetto (in ordine alfabetico): Marco Belfiore, Carlo Benvenuto, Simone Berti, Maurizio Cattelan, Andrea Contin, Genuardi/Ruta, Massimo Grimaldi, Emilio Isgrò, Luisa Lambri, Marcello Maloberti, Domenico Antonio Mancini, MASBEDO, Marzia Migliora, Giuseppe Penone, Diego Perrone, Gabriele Picco, Paola Pivi, Farid Rahimi, Marinella Senatore, Elisa Sighicelli, Federico Tosi, Patrick Tuttofuoco, Grazia Varisco, Nanda Vigo, Luca Vitone.

Carlo Benvenuto, Senza titolo, 2002 – c-print, 65 x 65 cm – Courtesy Galleria Mazzoli, Modena, Berlino