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Contrappunti | Intervista a Sara Zanin in occasione dell’apertura della nuova sede della galleria

Testaccio – “quartiere ‘verace’, di grande fascino e pieno di storia” – si arricchisce della nuova sede della galleria z2o Sara Zanin in via Alessandro Volta 34. Il nuovo spazio, progettato dallo studio Bevilacqua Architects, inaugura con la mostra Contrappunti, una collettiva che coinvolge tutti gli artisti della galleria e che si estende anche nel vicino […]

z2o Sara Zanin, via Alessandro Volta 34. Foto Roberto Apa (ingresso)

Testaccio – “quartiere ‘verace’, di grande fascino e pieno di storia” – si arricchisce della nuova sede della galleria z2o Sara Zanin in via Alessandro Volta 34. Il nuovo spazio, progettato dallo studio Bevilacqua Architects, inaugura con la mostra Contrappunti, una collettiva che coinvolge tutti gli artisti della galleria e che si estende anche nel vicino spazio z2o Project, in via Baccio Pontelli 16. La mostra collettiva racconta, con un sola opera per artista, una sorta di sintesi della loro ricerca e, allo stesso tempo, contribuisce a definire – come una costellazione – l’identità della stessa galleria. Dalle prime mostre alle ultime collaborazione, la mostra ospita le opere di Evgeny Antufiev, Mariella Bettineschi, Silvia Camporesi, Pier Paolo Calzolari, Michele Guido, Tomoe Hikita, Anna Hulačová, Kaarina Kaikkonen, Krištof Kintera, Giovanni Kronenberg, Guglielmo Maggini, Alexi Marshall, Beatrice Meoni, Hidetoshi Nagasawa, Ekaterina Panikanova, Beatrice Pediconi, Alfredo Pirri, Nazzarena Poli Maramotti, Fabrizio Prevedello, Marta Roberti, Cesare Tacchi e Michele Tocca

Elena Bordignon: Cara Sara, stai per inaugurare un nuovo spazio della galleria con una grande collettiva che coinvolge tutti i tuoi artisti: il cambio per una galleria è sempre, inevitabilmente, anche un momento di riflessione sul percorso fatto, sul presente, ma soprattutto sulle nuove prospettive della galleria. Com’è stato questo percorso che dura da 18 anni? 

Sara Zanin: Il percorso della galleria si è sempre basato sulla ricerca e la continua sperimentazione. Agli inizi ho pagato lo scotto di non aver avuto alle spalle una famiglia già introdotta nell’arte ma mi sono dovuta aprire le strade e fare esperienza da me. Il mio approccio a questo lavoro si è basato  su una profonda conoscenza e una grande passione per l’arte, ho infatti studiato storia dell’arte all’Università la Sapienza di Roma e poi la Specializzazione a Siena con Enrico Crispolti e poi quando ho capito quanto mi affascinava il mondo del mercato dell’arte, la ricerca degli artisti e tutto il mondo che gira intorno ad esso, con molta incoscienza ho aperto nel 2006 la mia prima galleria. Con il passare degli anni sono poi riuscita a creare attorno a me una rete di persone del mondo dell’arte sempre più ampia e stretta che ha contribuito alla crescita degli artisti che lavorano con la galleria e ovviamente della galleria stessa. Le prospettive che vedo oggi per la galleria, il prossimo passaggio di crescita è quello di portare gli artisti della galleria all’estero, realizzando progetti internazionali attraverso fiere e mostre in spazi pubblici.

z2o Sara Zanin, via Alessandro Volta 34. Foto Roberto Apa (interno)

EB: Negli anni hai avuto spazi soprattutto in centro, mentre adesso hai preferito un ex quartiere storico e popolare di Roma. Testaccio negli anni ha subito molti cambiamenti urbanistici e un inevitabile gentrification, anche se rimane un quartiere con una forte impronta “romana”. Anche l’altra sede della galleria (la location distaccata, z2o project, dedicata a progetti speciali o ad artisti non direttamente collegati con il programma della galleria), si trova relativamente vicina, in zona San Saba. Ci racconti il nuovo spazio e le motivazioni che ti hanno portato a scegliere di aprire la galleria a Testaccio?

SZ: Il centro storico sta diventando sempre più turistico, i residenti lasciano il posto ai turisti trasformando le loro case in B&B e i locali storici della città come gli antiquari di via dei Coronari sono ora stati sostituiti da negozi di souvenir di basso livello o ristoranti per turisti. Sempre più le gallerie si spostano dal centro per approdare in quartieri più popolari come sta già succedendo a San Lorenzo. Testaccio è ancora un quartiere “verace”, di grande fascino e pieno di storia, dove si trova ancora la vera tradizione romana non per nulla è stato scelto da Paola Cortellesi per girare il suo film “C’è ancora domani”.
La vicinanza con lo spazio z2o Project ovviamente aumenterà la sinergia tra i due luoghi che rimarranno comunque con una programmazione ben distinta, lo spazio Project sarà dedicato alle collaborazioni e agli scambi con gallerie italiane e internazionali e a progetti site specific con artisti emergenti, non escludendo gli artisti più affermati ma magari proponendo i loro periodi artistici ancora meno studiati e valorizzati dalla critica.
La sede di Testaccio darà ovviamente spazio in primo luogo agli artisti della galleria e al lancio di artisti già consolidati sul mercato.

EB: Rispetto ai tuoi inizi, intorno ai primi anni 2000, sei cresciuta molto come qualità della proposta, arrivando a collaborare con artisti italiani e stranieri di alto profilo; sei diventata una delle gallerie romane più importanti e di riferimento. Vorrei chiederti della “scena romana”, che io da Milano vedo molto ondivaga: alcuni anni grande passione, altri di forte stanchezza e stasi. Come si relaziona il percorso della galleria al contesto romano? Dal tuo punto di vista come pensi di contribuire alla vivacità culturale e artistica della città?

SZ: Ovviamente Roma è ricca di grandi musei e istituzioni come il MAXXI, la Galleria d’Arte Moderna, il MACRO, Palazzo delle Esposizioni, ma una serie di vicissitudine e cambi di direzione ovviamente hanno creato una discontinuità nella programmazione.
La galleria comunque ha sempre seguito un percorso autonomo presentando artisti sempre di ricerca che con gli anni si sono consolidati a livello museale e che di conseguenza hanno fatto crescere la posizione della galleria.
La galleria ha sempre come obiettivo di lavorare nel contesto urbano, infatti, con altri colleghi romani abbiamo fondato l’associazione Contemporanea che riunirà tutte le gallerie romane e come primo obiettivo abbiamo di realizzare un gallery weekend dal 10 al 12 maggio con l’apertura di 34 gallerie romane. Credo che l’arte debba uscire dai contesti tradizionali ma entrare nella quotidianità per essere fruita da un pubblico sempre più ampio come avviene normalmente all’estero. Spero quindi di diventare un punto di riferimento a Testaccio e di avere abitualmente in galleria le persone che vivono nel quartiere.

EB: La mostra con cui apri la nuova sede ha per titolo “Contrappunti” e, per molti versi racconta le tue scelte in merito sia agli artisti che hai esposto negli anni, sia la loro ricerca. Cosa vuoi raccontare con le opere che hai scelto?

SZ: Sono una grande amante della musica, studio chitarra da anni, e “contrappunti” in musica è proprio l’arte di combinare più melodie contemporaneamente anche con toni in contrasto tra loro. Così la mostra avrà un carattere dialogico tra linguaggi e contenuti diversi come delle storie che si intrecciano, territori che si sovrappongono, che si relazionano in maniera univoca tra di loro. La scelta di inaugurare la nuova sede con una collettiva che raccoglie i lavori degli artisti della galleria e con quelli con cui ha collaborato è dettata dalla volontà di presentare l’identità della galleria, che si è formata grazie al lavoro e alla ricerca degli artisti esposti in questi anni.

z2o Sara Zanin, via Alessandro Volta 34. Foto Roberto Apa (interno)