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Colorescenze: dodici artiste al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato

Generazioni diverse e medium artistici che spaziano dalla pittura, all’installazione, alla scultura; le dodici artiste di “Colorescenze” sono legate da un punto comune: la Toscana.

Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato ospita fino al 13 ottobre 2024 la mostra “Colorescenze. Artiste, Toscana, Futuro” a cura del direttore Stefano Collicelli Cagol e di Elena Magini, dedicata a dodici artiste toscane di origine o di adozione: Francesca Banchelli, Chiara Bettazzi, Chiara Camoni, Giulia Cenci, Isabella Costabile, Daniela De Lorenzo, Helena Hladilová, Christiane Löhr, Lucia Marcucci, Margherita Moscardini, Moira Ricci e Sandra Tomboloni.

A partire dal titolo, ispirato ad un collage dell’artista e scrittrice Lucia Marcucci (Firenze, 1933) che fonde insieme le parole “colore” e “scienza”, la mostra guarda alla contemporaneità sotto diverse luci, con una riflessione che raccoglie l’eredità dei gruppi femministi degli anni Settanta per restituire uno spaccato della società di oggi. Più che una mostra, “Colorescenze” sono tante piccole personali in cui ogni artista ha lo spazio, anche fisico, in cui proporre i propri temi e le proprie riflessioni. 

“è una mostra che restituisce un’altissima qualità di quello che viene prodotto al momento in Toscana” ha spiegato il curatore Collicelli Cagol “sono infatti dodici artiste tutte con delle bellissime carriere a livello nazionale e internazionale. Ci sembrava doveroso fotografare e restituire questo momento così peculiare perché in nessun’altra regione italiana è presente una così sentita volontà di vivere il territorio in maniera diffusa. Di solito, infatti, gli artisti si concentrano su specifiche città, in Toscana, invece, abbiamo voluto registrare come ci sia questo forte legame con la territorialità”. 

È infatti interessante come questo gruppo di artiste sia emblematico del contesto toscano, caratterizzato da una presenza capillare sul territorio che lo differenzia dalla concentrazione di altre regioni italiane. Inoltre, molti dei lavori di queste artiste, traggono ispirazione proprio dalle comunità di riferimento, rifacendosi spesso all’artigianato locale, affiancandosi alle maestranze artigiane o traendo spunto dall’ambiente naturale. I temi affrontati sono vari, dall’attualità con focus sul riscaldamento globale e sul problema dell’inquinamento, all’aborto, ma anche con riflessioni introspettive su temi come la vita e la morte. 

Installation view – Colorescenze – Courtesy Centro Pecci Prato © Photo Ela Bialkowska OKNOstudio
Installation view – Colorescenze – Courtesy Centro Pecci Prato © Photo Ela Bialkowska OKNOstudio
Installation view – Colorescenze – Courtesy Centro Pecci Prato © Photo Ela Bialkowska OKNOstudio

Il percorso espositivo si snoda nelle sale dell’ala Gamberini, ad accogliere il visitatore una grande scultura in terracotta rossa e nera arricchita con fiori essiccati ed elementi metallici: Sister (del Ravaneto) è infatti un lavoro di Chiara Camoni che integra con sapiente maestria la natura e gli scarti umani, riflettendo sul rapporto simbiotico tra ambiente e uomo. La natura torna protagonista anche nel lavoro di Chiara Bettazzi, Osservatorio è infatti un’installazione immersiva tra oggetti e piante pensata per lo spazio del Centro Pecci. Di estrema eleganza e raffinatezza anche il lavoro di Christiane Löhr che attraverso elementi naturali costruisce delle architetture immaginarie all’apparenza estremamente fragili. 

Giulia Cenci con l’opera Progresso scorsoio del 2021 ricompone, invece, con frammenti di macchine agricole e rottami industriali una figura che ricorda gli esoscheletri animali. Quelle di Cenci sono creature ibride e dalle forme primordiali che riempiono lo spazio condizionando il movimento di chi osserva. I materiali da lei impiegati sono elementi profondamente connotati dall’azione umana che assurgono a simboli della profonda mutazione che il mondo sta affrontando. 

Interessante anche il lavoro di Francesca Banchelli che presenta la grande tela “L’inizio e la Fine/The Beginning and the End” del 2024 nella quale figure umane ed animali si incontrano intorno ad una fonte. L’incontro rappresenta un momento di svolta che apre la possibilità di andare tanto verso la fine quanto verso un nuovo inizio. Su questa ambivalenza gioca anche l’installazione, sempre di Banchelli, “L’inizio e la Fine/The Beginning and the End” (Aurore), in cui figure antropomorfe dai colori accesi poggiano su uno strato di cenere, simbolo di distruzione ma anche grande fertilizzante, esplorando con delicatezza il tema dell’ambivalenza tra vita e morte.

“Colorescenze” celebra dunque la vitalità di una regione, la Toscana, con un patrimonio artistico, anche contemporaneo, diffuso in maniera capillare sul proprio territorio, e lo fa finalmente sotto una luce inedita attraverso appunto lo sguardo delle donne.

Colorescenze. Artiste, Toscana, Futuro.
A cura di Stefano Collicelli Cagol e Elena Magini
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato
28 giugno – 13 ottobre 2024

Installation view – Colorescenze – Courtesy Centro Pecci Prato © Photo Ela Bialkowska OKNOstudio
Installation view – Colorescenze – Courtesy Centro Pecci Prato © Photo Ela Bialkowska OKNOstudio
Installation view – Colorescenze – Courtesy Centro Pecci Prato © Photo Ela Bialkowska OKNOstudio
Installation view – Colorescenze – Courtesy Centro Pecci Prato © Photo Ela Bialkowska OKNOstudio
Installation view – Colorescenze – Courtesy Centro Pecci Prato © Photo Ela Bialkowska OKNOstudio