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Codice di avviamento fantastico | Palazzo Reale, Milano

[nemus_slider id=”64858″] – – Intervista di Costanza Sartoris  Ha aperto il 28 marzo la mostra Codice di avviamento fantastico. Alcantara e 6 artisti in viaggio nell’Appartamento del Principe presso il Palazzo Reale di Milano. La mostra, co-prodotta da Alcantara, il Comune...

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Intervista di Costanza Sartoris 

Ha aperto il 28 marzo la mostra Codice di avviamento fantastico. Alcantara e 6 artisti in viaggio nell’Appartamento del Principe presso il Palazzo Reale di Milano. La mostra, co-prodotta da Alcantara, il Comune di Milano e Palazzo Reale, è parte di un progetto di collaborazione iniziato diversi anni fa che ha visto, nel 2016, la presentazione del progetto Ho visto un re / The king and I, e ora, sempre nei caratteristici spazi dell’Appartamento del Principe di Palazzo Reale, ospiterà sei artisti internazionali che rifletteranno sul tema della creazione fantastica utilizzando come medium il particolarissimo tessuto Alcantara. Nello specifico, ospiti di questa seconda rassegna saranno Aki Kondo, Michael Lin, Soundwalk Collective, Georgina Starr, Nanda Vigo e Lorenzo Vitturi.
Abbiamo deciso di andare dietro le quinte di questo progetto e di farcelo raccontare dai due curatori dell’iniziativa: Davide Quadrio e Massimo Torrigiani.

Costanza Sartoris: Codice di avviamento fantastico è la seconda tappa di un percorso iniziato diversi anni fa con Alcantara: potete raccontarci com’è nata questa collaborazione e in che modo pensate questo rapporto tra arte e impresa sia vincente?

Davide Quadrio e Massimo Torrigiani: L’idea è semplice: trasformare un progetto di comunicazione in un progetto di sviluppo, che coinvolga tutta l’azienda, dai dirigenti agli operai. L’uso pretestuoso dell’arte per promuovere qualunque cosa è noioso. Con Alcantara abbiamo il vantaggio di avere un materiale, non l’estetica o il corpo di un designer, uno stile o un’aspirazione. Abbiamo un materiale con caratteristiche e possibilità tutte sue, che gli artisti apprezzano molto. Col quale si divertono. Abbiamo la disponibilità di tutta l’azienda, che ha una passione vera per l’esplorazione di territori nuovi. Sono felici, dal presidente ai responsabili di produzione, di mettere il materiale in mano a creativi delle provenienze più diverse, e di assorbire quanto c’è da imparare dal modo in cui lavorano artisti e designer. E abbiamo il vantaggio della pianificazione: il tempo a disposizione e la serialità delle mostre (questa è la seconda di almeno tre), oltre al vantaggio delle risorse. Per ogni mostra-progetto gli artisti vengono a lavorare nella fabbrica in Umbria e negli uffici di Milano da tutto il mondo, spesso più di una volta. Per ognuno vengono prodotte opere di grandi dimensioni, che richiedono impegno in tutti i sensi. Sono condizioni di lavoro rare; privilegiate. È un progetto di ricerca, non l’organizzazione di un “evento” o di una serie di eventi. E qui a Milano abbiamo il vantaggio di collaborare con Palazzo Reale, che ha aggiunto alla specificità del materiale la specificità di luogo – le mostre le facciamo tutte nell’Appartamento del Principe. A Shanghai facciamo una piroetta è reinventiamo tutto per la Shanghai Gallery of Art, uno spazio completamente diverso, affacciato sul Bund. Un esercizio di psicogeografia, prima che di atletismo curatoriale o allestitivo. Così è tutto più interessante. In questo progetto – forse in tutti i progetti – più ampia è la rete di collaborazioni, più articolate le regole del gioco, meglio è.

Nanda Vigo, CRASH Codice di avviamento fantastico
Nanda Vigo, CRASH Codice di avviamento fantastico
Georgina STARR The Moment Memory Monument  (STARR’s sketchbook 1) 2017
Georgina STARR The Moment Memory Monument (STARR’s sketchbook 1) 2017

CS: La mostra si basa su un esplicito riferimento all’opera di Rodari Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie. Nello specifico il Codice di avviamento fantastico è quel meccanismo per cui la fantasia riesce a trascendere la realtà per esplorare l’ignoto e l’inimmaginabile al fine di creare qualcosa di nuovo. Perché questo processo è ancora fortemente attuale secondo voi?

DQ | MT: Questo processo è fondamentale per trascendere i limiti del presente, della propria vita e quella in generale della società contemporanea. È una necessità – quella dell’invenzione – per pensarsi al futuro. Senza invenzione ci si ferma. È un modo anche per lottare contro la paura ed esorcizzarla creativamente. In questo periodo storico in cui l’incertezza e l’ansia attanagliano l’individuo come la collettività, una mostra come questa spinge a una riflessione corale sulla potenza creativa di cui giustamente artisti, curatori insieme alle istituzioni e alle aziende possono e devono farsi promotori: è un modo potente di mostrare la forza dell’evocazione che fa trascendere la paura e mostrare vie nuove – anche terapeutiche – di pensiero. In questo senso, come per Ho Visto un Re, Codice di Avviamento Fantastico è pienamente un progetto di arte pubblica che parla, profondamente, a tutti.

CS: Come mai, tra tanti, avete scelto di invitare questi artisti?

DQ | MT:  I quindici artisti che abbiamo scelto per le due mostre hanno la capacità, direi la naturalezza, di sperimentare con materiali diversi e affrontare lo spazio, gli spazi, con spirito d’avventura. Devono aver voglia di studiare l’Alcantara e di giocare con noi, con il materiale e con l’Appartamento del Principe. L’incrocio di provenienze geografiche e generazionali è invece il riflesso del disinteresse che Davide, io, e i responsabili di Alcantara, nutriamo nei confronti di età, provenienze e domicili. Guardiamo alle opere e alle persone. Le scelte sono il riflesso di viaggi, interessi e incontri. Con alcuni artisti abbiamo una consuetudine di anni. Con altri cogliamo la bella occasione di questo progetto per invitarli e conoscerli. Tentando di evitare i noti e le notorie rompiscatole, gli invadenti, gli emotivi e gli insistenti. Finora istinto e fortuna, grazie al cielo, non ci hanno tradito.

CS: Vorrei concludere chiedendovi in che modo, secondo voi, il materiale utilizzato, Alcantara, abbia influito sullo stesso processo creativo e sulla definizione della forma delle opere in mostra.

DQ | MT:  Alcantara è il materiale usato da tutti gli artisti in mostra. È il materiale scelto e accettato dagli artisti come medium. Da qui il processo creativo è iniziato e da qui si è poi sviluppato in maniere completamente diverse, aperte e inaspettate. Alcatara è onnipresente ma non piega la creatività degli artisti a un mero esercizio di forma: diventa immagini (Aki Kondo), esperienze tattili (per tutte le opere), suono ( Sound Walk Collective) e assenza di suono (nella sfera di Georgina Starr), diventa microscopica (Lorenzo Vitturi) o esplosiva (Nanda Vigo), così come ritorna a essere elemento decorativo (Michael Lin) o performativamente fashion (ancora Georgina Starr). La collaborazione con Alcantara in questo senso rappresenta una sfida per gli artisti, ma anche per l’azienda stessa che si apre a processi creativi inusuali e inaspettati.

Alcantara © Henrik Blomqvist
Alcantara © Henrik Blomqvist
The Garden Inside the Threadcodice di avviamento fantastico, Lorenzo Vitturi
The Garden Inside the Threadcodice di avviamento fantastico, Lorenzo Vitturi