L’appuntamento ospitato all’HangarBicocca – che fa parte del palinsesto di eventi culturali realizzati per celebrare i cento anni dalla nascita dell’artista (1925-2025) – è curato da Milano Musica con la collaborazione di IRCAM-Centre Pompidou e del Conservatorio G. Verdi di Milano. Il concerto, che si terrà durante gli ultimi giorni di apertura della mostra di Jean Tinguely, trae spunto dalla ricerca dell’artista svizzero sul suono, presente come elemento centrale, inseparabile da quello visivo, nelle sue opere fin dagli anni 50.
Affascinato dalle ricerche della musica “concreta” che utilizzava suoni e rumori meccanici o tratti dalla realtà, Tinguely arrivò a definire le sue opere come “macchine per mescolare i suoni”. In alcune sculture come Méta-Maxi (1986), presente nella mostra, l’artista inserisce veri e propri strumenti musicali insieme ad altri meccanismi che producono suoni volutamente disarmonici.
Questo omaggio a Jean Tinguely prende spunto da una delle sue opere più famose, la Fontaine Stravinsky che l’artista realizzò nel 1982-83 insieme a Niki de Saint Phalle. L’opera è collocata a Parigi, nella piazza omonima tra il Centre Georges Pompidou e la chiesa di Saint-Merry, sul tetto dell’edificio che ospita l’IRCAM (Institut de recherche et coordination acoustique/musique), uno dei più grandi centri pubblici di ricerca dedicato sia all’espressione musicale che alla ricerca scientifica. All’epoca, Jean Tinguely e Pierre Boulez, fondatore e primo direttore dell’IRCAM, avevano sviluppato uno stretto rapporto di amicizia.
Il programma inizia con uno dei primi lavori concepiti da Boulez all’IRCAM, Dialogue de l’ombre double (1985), che vede la compresenza di un clarinetto dal vivo e clarinetto registrato.
La componente acustica presente in molte opere di Tinguely è centrale nel secondo pezzo in programma, un “attraversamento immaginario” compiuto da Yann Brecy e Luca Bagnoli con i suoni registrati dal Cyclop, un’enorme scultura alta oltre 22 metri realizzata da Tinguely e Niki de Saint Phalle nel bosco di Milly-la-Forêt nel 1969, che comprende meccanismi sonori, un teatrino e macchinari metallici in movimento ed è frutto del lavoro collettivo di diversi artisti durato quasi quindici anni.
Il concerto prosegue poi con Tre pezzi per clarinetto, che Stravinsky scrisse nel 1918 quando fu pubblicata Tale of the Soldier, e si conclude con Feu de joie, un pezzo per orchestra di fiati composto nel 2023 da Mikel Urquiza (Bilbao, 1988) su commissione dell’IRCAM in occasione del restauro della Fontaine Stravinsky.
PUBLIC PROGRAM | Jean Tinguely
HangarBicocca
Giovedì 30 gennaio 2025 | ore 19 e ore 21
A cura di Milano Musica
in collaborazione con
IRCAM – Centre Pompidou
Conservatorio G. Verdi di Milano
Con:
Jérôme Comte, clarinetto, solista dell’Ensemble Intercontemporain
Luca Bagnoli, ingegneria sonora IRCAM
Yann Brecy, elettronica IRCAM
Orchestra di Fiati del Conservatorio G. Verdi di Milano
Sandro Satanassi, direttore
PROGRAMMA —
Pierre Boulez (1925–2016)
Dialogue de l’ombre double (1985, 20’)
per clarinetto solo e clarinetto registrato
Cyclop (2024)
Un paesaggio sonoro immersivo ispirato a Cyclop di Jean Tinguely (2024, 8’) proposto dall’IRCAM e ideato in loco da Yann Brecy e Luca Bagnoli, presso il sito di Milly-la-Forêt, Francia.
Igor Stravinsky (1882-1971)
Tre pezzi per clarinetto (1918, 4’)
Mikel Urquiza (1988)
Feu de joie (2023, 10’)
per orchestra di fiati
Commissionato da IRCAM-Centre Pompidou, con il sostegno di AXA in occasione del restauro della Fontaine Stravinsky a Parigi
Prima esecuzione in Italia