Carlo Gabriele Tribbioli / Reperti per il prossimo milione di anni

9 Ottobre 2012

Reperti peri prossimi milioni di anni (archivio), 2007/2009/2012

Reperti per il prossimo milione di anni (archivio), 2007/2009/2012

Carlo Gabriele Tribbioli / Reperti per il prossimo milione di anni

Federica Schiavo Gallery /Roma 

ATP: Mi racconti brevemente cosa racconti con la mostra ‘Reperti per il prossimo milione di anni’ alla Galleria Federica Schiavo?

Carlo Gabriele Tribbioli: La mostra presenta i materiali documentari, di studio e d’esubero relativi alla lunga esperienza di progettazione, costruzione ed occultamento di un oggetto, un Corpo, pensato per sfidare il prossimo milione di anni, inteso come parametro iperbolico; operazione nata nel 2007 e conclusa il 23 Dicembre 2009 con la deposizione sul fondo del Lago D’Averno del “Grande Corpo Solido”.

ATP: Cos’è ‘il Grande Corpo Solido’?

CGT: Il Grande Corpo Solido è l’oggetto sintetico, punto d’arrivo del processo di costruzione: un manufatto in resina poliestere catalizzata al cobalto (SPRINT Policristal R-4), in forma di parallelepipedo (dalle misure di 35 x 22 x 18 cm e dal peso indicativo di circa 15Kg), contenente inglobati in esso i numerosi Reperti, accumulati e prodotti in questi tre anni, seguendo il corso di diverse fasi, indagini e performance private.

ATP: La tua attitudine verso la ricerca artistica mi sembra quella di un ideatore di storia. In mostra parti infatti da un luogo reale – il Lago d’Averno, cratere vulcanico a nord di Napoli – per costruire una storia immaginaria. Come lo hai scoperto e perchè ti sei interessato a questo luogo?

CGT: Il Lago D’Averno e i suoi dintorni sono un tradizionale luogo d’accesso al mondo infero per le culture italiche locali d’era romana e pre romana. Nel libro VI dell’Eneide, al fianco della Sibilla Cumana, Enea discende nell’Ade (luogo di sospensione del tempo in forma di presente-eterno) dopo aver compiuto sacrifici sulle sue acque. Una delle ambizioni del progetto era riuscire a comprendere nella stessa azione una sfida sulla soglia di due distinte e disgiuntive concezioni temporali: quella vettoriale assoluta, della freccia irreversibile del tempo, della storia etc. e quella del presente eterno, dell’immota sospensione, del mito etc. In considerazione dunque della dimensione di “palinsesto” che il Lago riveste – in quanto è lo stesso luogo, un tempo carico di tali valori, oggi un semi abbandonato sito qualsiasi a nord di Napoli – questo è divenuto teatro e uno degli strumenti immaginari principali dell’operazione. Lungo le sue rive ho raccolto i 14 oggetti del Repertorio Flegreo, parte prima dell’indice dei Reperti e sul suo fondo giace il Grande Corpo Solido, compiendo ambiguamente il suo viaggio nel tempo lineare in custodia d’un luogo di sospensione, carico d’una eredità mitica.

ATP: Utilizzi molti mezzi espressivi: performance, fotografia, disegno, video, scultura e installazione. Anche in occasione di questa mostra, ti metti in gioco in prima persona, compiendo e registrando una performance. Di cosa si tratta?

CGT: Nel 2008, all’altezza della Fase Seconda dell’Operazione, rimanendo nell’immaginario infero (e umido), ha avuto luogo una visita di 24 sul fondo del Lago (visitazione di sè allo stato liquido), per la quale, allestito un “ambiente sepolcrale”, arredato d’un esiguo corredo funebre d’effetti personali, ho giaciuto 24 ore steso su d’un tavolo ricoperto da due teli di lino (sudari), sovrapposti. Nel corso delle 24 ore, digiuno, assumendo di continuo precise bevande, i teli hanno raccolto il mio contributo d’umori distillati. Campioni di questi tessuti e delle bevande, assieme ad oggetti scelti dal corredo, hanno costituito il Repertorio Cornelio, parte seconda dell’indice dei Reperti, insieme di materiali che si pone in relazione al Repertorio Flegreo come centro rispetto a circonferenza, coordinata fondativa del Grande Corpo Solido.

ATP: Il progetto in mostra ti ha impegnato quasi tre anni. Quanto è importante, nel tuo modo di lavorare, il tempo e la lentezza?

CGT: Ritengo che il tempo dalla ricerca sia lento per condizione, ma altrettanto che sia salubre mantenere una economia di rallentamenti ed accelerazioni, di ricerca e d’azione.

Theme developed by TouchSize - Premium WordPress Themes and Websites