Testo di Davide Pirovano —
Apre i battenti una nuova Galleria a Milano: si tratta di Tommaso Calabro, collezionista classe 1990. A pochi passi dal centro storico della città, si presenta al pubblico con un omaggio al grande gallerista Carlo Cardazzo (1908 – 1963), attraverso i nomi di due maestosi artisti tanto cari a quest’ultimo: Cy Twombly (1928 – 2011) e Tancredi Parmeggiani (1927 – 1964).
L’arte irrompe nella vita di Cardazzo fin da giovanissimo, grazie al sostegno del padre che consente al figlio di avviare la propria collezione. Nel 1942, all’età di 34 anni, lo stesso inaugura la Galleria del Cavallino a Venezia, quattro anni dopo la Galleria del Naviglio a Milano e nel 1955 la Galleria Selecta a Roma.
Come Cardazzo anche Calabro si lascia trasportare nel mondo dell’arte fin da giovanissimo, in particolare per la passione genetica trasmessa dal nonno, proprietario di una galleria locale a Feltre. Dopo la gestione fino ad aprile 2018 della galleria Nahmad Projects a Londra, Tommaso comunica la volontà di aprire la propria galleria a Milano, situata in Piazza San Sepolcro e inaugurata sabato 15 settembre.
Gli artisti protagonisti dell’ingresso nella scena milanese di Calabro sono fortemente legati al nome di Cardazzo, che avvia i rapporti dapprima con Tancredi all’inizio degli anni cinquanta e poi con Twombly verso la fine del decennio. Segno di un forte interesse da pare del gallerista veneziano per le sperimentazioni artistiche, verso un’arte non più figurativa.
Il segno e il gesto sono ciò che più connette l’opera dei due artisti e sono i simboli che caratterizzano le ricerche artistiche tra gli anni cinquanta e gli anni settanta, tra informale, spazialismo ed espressionismo astratto.
Tancredi nacque a Feltre, forse una coincidenza, ma elemento di raccordo con il giovane gallerista Tommaso Calabro, originario della medesima località veneta. Il segno dell’artista è un gesto che si iscrive in una fitta trama compositiva. Legato allo spazialismo dentro cui vediamo anche l’amore che lo stesso coltivava per Mondrian e per Pollock. Una ricerca tra lo spazio e la natura tanto cara anche a Peggy Guggenheim.
Con Twombly troviamo invece un segno grafico che gioca con i vuoti bianchi che governano le sue opere di questo periodo, gli anni cinquanta, che poi sfocerà in un flusso più liquido negli anni settanta. Come scrisse Roland Barthes: “Come in un’operazione chirurgica di estrema finezza, tutto accade (in TW) in quel momento infinitesimale in cui la cera della matita si avvicina alla grana della carta. […] Sulla carta – a causa della carta – il tempo è perennemente incerto.”
Gli spazi anti-white cube della nuova galleria milanese presentano un notevole confronto tra i due artisti, permettendo di osservare le congruenze e le divergenze che caratterizzano i lavori di entrambi. Inoltre, per sottolineare il grande valore che hanno avuto per Cardazzo è possibile osservare, grazie al prestito della Fondazione Cini e della famiglia Cardazzo, i cataloghi prodotti dallo stesso per le mostre della Galleria del Cavallino e della Galleria del Naviglio dedicate a Twombly e Tancredi.
Questa mostra è solo l’inizio di un intenso programma che il giovane gallerista Tommaso Calabro ha in mente.
Twombly e Tancredi
Omaggio a Cardazzo
16 Settembre – 30 Novembre 2018
Galleria Tommaso Calabro
Piazza San Sepolcro, 2
20123 Milano – Italia