
Il 14 dicembre, inaugura (h 18.30 – 22.00) la mostra Bubble Tea, organizzata da PANE project – in via Rosolino Pino 9 a Milano – “all’interno di un locale pubblico, dove lo spettatore coincide spesso con il cliente, e dov’è la vita a dominare gli equilibri di forza tra cose (opere) e persone”.
Il nome si riferisce ad una bevanda taiwanese composta prevalentemente da tè nero o verde molto aromatizzato e da palline di tapioca. La sua caratteristica principale è quella di non avere una ricetta definita e traversale, ma ognuno ne adotta un procedimento di composizione e di lavorazione diverso, ottenendo molteplici gusti e varianti di una stessa bevanda. Il Bubble Tea è stato scelto come titolo della mostra proprio per la sua caratteristica di essere condiviso da molte persone senza essere uguale per nessuno, simbolo di “un elemento creolo, formato da molte istanze culturali (e gustative) senza che nessuna sia prevalente o superiore sulle altre” (da C.S.).
Bubble Tea è una mostra che vuole capire come e quanto il concetto d’innovazione abbia un senso e una pregnanza oggi, quando costantemente e giornalmente leggiamo articoli e libri che parlano di quanto le cose siano cambiate e di come siamo ormai assuefatti di percepirci in una fase evolutiva d’estrema e rapida mutazione e/o innovazione.
E allora, siamo ancora capaci di stupirci e di meravigliarci? E se sì, di fronte a cosa e perché?
Exhibited artists and contributors to the Bubblezine:
Age of Aquarius {Uffe Isolotto ?Nanna Starck}, Paul Barsch, Derek Paul Boyle & Mitra Saboury, Nicole Colombo, Lila De Magalhaes, Joaquin Dollar, Giulia Essyad, Michele Gabriele, Jason Hirata, Dani Jakob, Keisuke Koga, Lucia Leuci, Deborah Ligorio, Stefanos Mandrake, Angelo Mangiarotti, Noëmi Merca, Clemen Parrocchetti, Ingrid Pucci, Caterina Riva, Giulio Scalisi, Patrick Tuttofuoco, Bruno Zhu.




