ATP DIARY

Boris Mikhailov: Ukrainian Diary | Roma, Palazzo delle Esposizioni

Testo di Anna Maria Renzi — Boris Mikhailov, artista ucraino e fotografo autodidatta, oggi ottantaseienne, ha dedicato la sua vita a denunciare lo sgretolamento dell’Unione Sovietica, il degrado e la povertà del suo paese.Le sue opere sono qualcosa di più di fotografie di denuncia, sono immagini che si animano attraverso la mano dell’artista che interviene […]

Palazzo Esposizioni Roma, Boris Mikhailov. Ukrainian Diary, 10 ottobre 2023- 28 gennaio 2024 – Ph. Daniele Molajoli – © Azienda Speciale Palaexpo
Boris Mikhaïlov, Dalla serie ” Lago salato”, 1986. © Boris Mikhailov, VG Bild-Kunst, Bonn Germany | © Boris Mikhailov, by SIAE 2023. Courtesy Boris e Vita Mikhailov

Testo di Anna Maria Renzi

Boris Mikhailov, artista ucraino e fotografo autodidatta, oggi ottantaseienne, ha dedicato la sua vita a denunciare lo sgretolamento dell’Unione Sovietica, il degrado e la povertà del suo paese.
Le sue opere sono qualcosa di più di fotografie di denuncia, sono immagini che si animano attraverso la mano dell’artista che interviene colorandole con tecniche diverse, stampando su carta volutamente di bassa qualità, cercando l’imperfezione del risultato finale per evidenziare il dramma sociale che le sue immagini mostrano.
Il Palazzo delle Esposizioni gli dedica una importante retrospettiva, che segue l’omologa di Parigi, entrambe curate da Laurie Hurwitz con la stretta collaborazione dello stesso Boris Mikhailov e della moglie Vita, che in questa sede hanno voluto aggiungere una sezione dedicata al lavoro svolto proprio a Roma.
L’allestimento sobrio ed essenziale offre, attraverso 800 immagini, una panoramica del lavoro dell’artista dagli anni ’60 agli anni 2000, in un percorso che attraversa le diverse fasi della sua ricerca, in cui variano formati e tecniche ma rimane costante la consapevolezza del potere sovversivo dell’arte.
Mikhailov ha articolato il suo lavoro in numerose serie; la mostra ne presenta alcune, accompagnate dalla spiegazione scritta dall’artista, che ci aiuta ad inquadrare non solo il momento storico  ma anche il suo stato d’animo. Come la serie Red realizzata a Karkiv(1965-1978), 70 foto di piccolo formato e senza cornice, apparentemente sconnesse tra di loro ma unite dal colore rosso che fa da filo di congiunzione, per mostrare quanto la vita quotidiana fosse stata pervasa dall’ideologia sovietica.

Boris Mikhaïlov, Dalla serie “Il sandwich di ieri”, 1966-68. © Boris Mikhailov, VG Bild-Kunst, Bonn Germany | © Boris Mikhailov, by SIAE 2023. Courtesy Boris e Vita Mikhailov
Palazzo Esposizioni Roma, Boris Mikhailov. Ukrainian Diary, 10 ottobre 2023- 28 gennaio 2024 – Ph. Daniele Molajoli – © Azienda Speciale Palaexpo

Il blu cobalto, colore legato al crepuscolo e a ricordi tragici della sua infanzia, caratterizza la serie At Dusk del 1993, realizzata subito dopo il crollo dell’Unione Sovietica, in cui l’artista vuole documentare il percorso verso l’indipendenza, fotografando “dal basso”, legandosi la macchina fotografica in vita e girando per la città.
Dal blu si passa al verde,” … il colore della palude…” con la serie “Green”, trittico monumentale (1993-1999) in cui mostra un mondo che va in pezzi, accentuando il forte impatto emotivo dei soggetti fotografati con scoloriture, macchie di colore e l’uso di materiali scadenti, perché crede in “una fotografia pessima per una pessima realtà…”
Accanto alla denuncia convive inaspettata l’ironia, evidente nella curiosa serie di autoritratti, provocatori e divertenti (National Hero, 1992) realizzati non per autocelebrarsi ma perché anche l’ironia può essere sovversiva, come dimostrano le foto ritoccate di Luriki (1971-1985), scatti di matrimoni, ritratti di bambini e foto di famiglia che lui ingrandiva, ritoccava e colorava, creando immagini apparentemente buffe ma sottilmente antisovietiche.
Lo stretto legame tra materiale usato, soggetti fotografati e contesto sociale si ritrova anche nella serie in bianco e nero Viscidity (1982) una combinazione di testo e immagini che danno vita ad un libro d’artista, pensieri frammentari, spesso non collegati con le immagini che sono sfocate, monotone, come monotona e stagnante era Ia situazione sociale dell’Unione Sovietica in quegli anni.
Conclude il percorso la serie dedicata a Roma che con la sua bellezza immutabile colpisce l’artista e conclude questo cammino storico ed emozionale.

Boris Mikhailov: Ukrainian Diary
Fino al 28 gennaio 2024
A cura di Laurie Hurwitz in collaborazione con Boris e Vita Mikhailov

Boris Mikhaïlov, Dalla serie ” Al crepuscolo”, 1993. © Boris Mikhailov, VG Bild-Kunst, Bonn Germany | © Boris Mikhailov, by SIAE 2023. Courtesy Boris e Vita Mikhailov
Boris Mikhaïlov, Dalla serie ” Al crepuscolo”, 1993. © Boris Mikhailov, VG Bild-Kunst, Bonn Germany | © Boris Mikhailov, by SIAE 2023. Courtesy Boris e Vita Mikhailov
Palazzo Esposizioni Roma, Boris Mikhailov. Ukrainian Diary, 10 ottobre 2023- 28 gennaio 2024 – Ph. Daniele Molajoli – © Azienda Speciale Palaexpo
Boris Mikhaïlov, Dalla serie “Il sandwich di ieri”, 1966-68. © Boris Mikhailov, VG Bild-Kunst, Bonn Germany | © Boris Mikhailov, by SIAE 2023. Courtesy Boris e Vita Mikhailov
Palazzo Esposizioni Roma, Boris Mikhailov. Ukrainian Diary, 10 ottobre 2023- 28 gennaio 2024 – Ph. Daniele Molajoli – © Azienda Speciale Palaexpo
Palazzo Esposizioni Roma, Boris Mikhailov. Ukrainian Diary, 10 ottobre 2023- 28 gennaio 2024 – Ph. Daniele Molajoli – © Azienda Speciale Palaexpo