Il tema di EXPOSED, che ha per titolo “Beneath the surface”, ha come prospettiva l’esplorazione di ciò che è ‘sotto’ alla superficie delle immagini, sia quelle catturate dagli obiettivi degli artisti, ma anche quelle generate, trasformate, ritoccate, attraverso tecnologie sempre più avanzate e interconnesse tra loro. Il filtro della fotografia ci ha sempre rivelato la complessità e l’ambiguità del presente, apre e sviscerando temi quali il cambiamento climatico, la prospettiva postcoloniale, i veloci mutamenti degli equilibri geopolitici.
Il festival “espanso” abbraccia molti luoghi torinesi, che ospitano ben 12 mostre tra personali e collettive, 16 artisti provenienti da 12 paesi (Italia, Germania, Regno Unito, Svizzera, Stati Uniti, Taiwan, Hong Kong, Bolivia, Repubblica Democratica del Congo, Zimbabwe, Sud Africa e Palestina), 7 prestigiose sedi espositive quali l’Accademia Albertina di Belle Arti, Archivio di Stato, Camera – Centro Italiano per la fotografia, Gallerie d’Italia – Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, OGR Torino e Palazzo Carignano.
Segue una breve descrizione delle mostre di EXPOSED —
L’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino sarà il quartier generale del festival. All’Accademia debutterà la prima produzione originale del festival, che vedrà protagonista la giovane fotografa emergente Valeria Cherchi, indicata nel 2018 nel “Ones to Watch” dal British Journal of Photography come uno dei sedici migliori talenti emergenti a livello globale. Altro giovane talento femminile che sarà presente all’Accademia Albertina è Silvia Rosi, artista italiana-togolese, vincitrice del C/O Berlin Talent Award 2024, che attraverso la sua opera porta in primo piano una riflessione sulla rappresentazione delle seconde generazioni della diaspora africana italiana.
Le contraddizioni della provincia americana, un mix di cultura rurale e urbana, un’atmosfera sospesa tra passato e futuro, prendono vita invece dagli scatti di Gregory Halpern, uno dei fotografi dell‘Agenzia Magnum, che approda sempre all’Accademia di Belle Arti con il progetto Omaha Sketchbook, realizzato a Omaha, in Nebraska dal 2005 al 2019.
Atteso sempre all’Accademia Albertina di Belle Arti, Georges Senga che presenta a Torino il progetto dal titolo Décalquer, realizzato in collaborazione con il MAO Museo di Arte Orientale di Torino. Nato nella Repubblica Democratica del Congo, Senga ha ricostruito attraverso le sue opere una storia di colonialismo avvenuta tra gli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso, dai risvolti atroci. Di fronte ai suoi incantati e colorati ritratti, si scopre la storia di una miniera in Congo, SODIMICO, Société de développement industriel et minier du Congo, appartenuta dal 1972 al 1983 a una società mineraria giapponese che si era insediata nella zona di Kasumbalesa
Alle Gallerie d’Italia, Torino
Le tensioni razziali, le differenze di classe e di genere sono al centro dell’universo visivo di Carrie Mae Weems, una delle più importanti esponenti della fotografia internazionale che approda Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo con una retrospettiva che porta il suo nome, in collaborazione con Aperture Foundation. Al centro della mostra, che si intitola CARRIE MAE WEEMS. THE HEART OF THE MATTER, il nuovo progetto “Preach”. Si tratta di un’ambiziosa e intensa installazione che ripercorre la religione e la spiritualità per gli afrodiscendenti americani attraverso le generazioni. La mostra è curata da Sarah Meister, Executive Director of Aperture Foundation.




Alla GAM
Obiettivo dichiarato del festival, che dalla sua prima edizione ha lanciato un Grant, è sostenere la pratica di giovani talenti. A vincere nel 2024 EXPOSED GRANT for Contemporary Photography, è stato il giovane boliviano River Claure, che esporrà alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino il progetto “Once upon a time in the jungle”. Si tratta di una serie di scatti in cui l’immaginario del western americano si intreccia con il mito della giungla del XIX secolo, un mito che di fatto non prende in considerazione le popolazioni dell’Amazzonia, ma rappresenta la giungla solo come una terra desolata e ricca di risorse da sfruttare.
Le OGR ospitano la mostra collettiva «Almost real. From trace to simulation» degli artisti Alan Butler, Nora Al-Badri e Lawrence Lek. Curata da Samuele Piazza, Senior Curator delle OGR Torino, e Salvatore Vitale, uno dei direttori artistici del festival, la mostra indaga dalla relazione tra videogiochi e fotografia al ruolo della memoria nei musei, fino al confine tra intelligenza artificiale e coscienza. Attraverso il lavoro dei tre artisti la mostra mette in discussione il concetto stesso di autenticità e verità, immaginando anche le implicazioni future delle immagini AI-generated.
A Camera-Centro Italiano per la Fotografia ospita la mostra di Olga Cafiero, vincitrice del Garesio Wine Prize for Documentary Photography, selezionata tra i cento nuovi talenti della piattaforma europea Futures Photography. La mostra, curata da Giangavino Pazzola, presenta cinque serie fotografiche che riflettono sul rapporto tra l’ambiente e l’uomo, utilizzando diverse tecniche visive, tra cui la fotografia aerea, le scansioni digitali e i processi off camera. Il lavoro di Cafiero offre una visione inedita delle Langhe, raccontando il territorio e la cultura enologica attraverso la combinazione di diversi registri visivi e narrativi.
Archivio di Stato di Torino ospita la collettiva «To be in and out of the world» e la personale «Not bad intentions. Attempts to coexist» di Sheng-Wen Lo, artista nato a Taiwan nel 1987 e direttore creativo di Light-box, libreria fotografica pubblica a Taipei. La mostra di Lo è incentrata sull’installazione video «Matter of Scale» (2021-2022), che esplora le implicazioni della coltivazione di alghe su larga scala, insieme ad altri lavori con video e pratiche partecipative basati sulla relazione tra umano e non umano.
Cortile Palazzo Carignano ospita un’installazione di Paolo Cirio. Fondendo elementi di tre diversi progetti, in «Climate Tribunal», una scultura in metallo dove sono elencati migliaia di nomi di ghiacciai nelle Alpi che stanno scomparendo insieme a bandiere immerse nell’olio per motore con i loghi delle aziende di combustibili fossili responsabili, Cirio riflette sulla giustizia climatica e sulla responsabilità dell’economia nell’uso dei combustibili fossili.
Gli enti organizzatori sono: Fondazione per la Cultura Torino, sotto la guida dei direttori artistici Menno Liauw e Salvatore Vitale, promosso da Città di Torino, Regione Piemonte, Camera di commercio di Torino, Intesa Sanpaolo, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT in sinergia con Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.
Cover: Matteo Capone, Laboratorio Italia




