ATP DIARY

Intervista con Beatrice Marchi – Susy Culinski & Friends – Fanta Spazio

[nemus_slider id=”51723″] – Dal 28 Novembre 2015 al 31 Gennaio 2016 Fanta Spazio ospita  Susy Culinski & Friends,  progetto corale nato da un’idea di Beatrice Marchi con lavori di Kostana Banovic, Elisa Barrera, Dafne Boggeri, Benni Bosetto, Rossana Buremi, Ludovica...

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Dal 28 Novembre 2015 al 31 Gennaio 2016 Fanta Spazio ospita  Susy Culinski & Friends,  progetto corale nato da un’idea di Beatrice Marchi con lavori di Kostana Banovic, Elisa Barrera, Dafne Boggeri, Benni Bosetto, Rossana Buremi, Ludovica Carbotta, Lia Cecchin, Sara Enrico, Cleo Fariselli, Laleh Firoozi, Gina Fischli, Anna Franceschini, Kira Freije, Gaia Fugazza, Chiara Fumai, Gery Georgieva, Helena Hladilova, Daniella Isamit Morales, Dori Karbon, Deborah Ligorio, Lucia Leuci, Alice Mandelli, Anna Mostosi, Saki Nagatani, Ingrid Pucci, Lisa Rampilli, Margherita Raso, Alice Ronchi, Megan Rooney, Agnes Scherer, Elodie Seguin, Giovanna Silva, Cally Spooner, Alice Tomaselli, Serena Vestrucci, Alison Yip e Alexandra Zuckerman.

Quasi un anno fa Beatrice Marchi ha chiesto a delle artiste di riflettere liberamente sulla loro personale idea di sessualità attraverso uno o più disegni su fogli di formato A4. Il progetto, concepito per diventare una pubblicazione, è arrivato a coinvolgere 38 artiste di diverse nazionalità. In questa mostra Beatrice Marchi espone il primo capitolo, in un elegante e ironico display con pareti ovattate coperte di velluto.

Abbiamo fatto alcune domande all’artista.

ATP: In che modo è nata l’idea per questa mostra?

Beatrice Marchi: Susy Culinski nasce con il desiderio di creare un libro illustrato a più capitoli con contributi di artiste donne sul loro immaginario sessuale, e con la necessità di collaborare con delle persone che sentissi complici intorno all’idea di sesso, materia che ha sempre generato in me una certa ossessione. Il progetto ha avuto più fasi. In un primo momento immaginai questo progetto due anni fa in seguito a una mostra, Rosa Titanica, in cui io insieme a un guppo di artisti curati da Gasconade, decidemmo di mostrare i nostri disegni erotici: in quel caso ero l’unica femmina del gruppo e con l’occasione mi sono resa consapevole del desiderio di confrontarmi con delle figure femminili, specialmente in questo senso sentii l’esigenza e la curiosità di trovare delle donne complici con cui condividere le proprie visioni sull’immaginario sessuale o un’alternativa a quello di Youporn. Il problema era lo scarso numero di donne intorno a me in quel momento perché da quando ho iniziato a lavorare nell’ambiente dell’arte milanese mi sono confrontata più spesso con sensibilità maschili: l’occasione era perfetta per fare un lavoro sui miei limiti relazionali con le donne perché desideravo trovare donne simpatiche, colleghe e amiche, con cui poter collaborare.

Nei mesi successivi mi sono avvicinata  molto a Benni Bosetto, a Gaia Fugazza e a Lisa Rampilli, che sono state importantissime per l’avvio del progetto perchè lo hanno supportato dall’inizio. Così circa un anno fa oltre a loro ho contattato artiste con cui ero già in confidenza come Ingrid Pucci, Lucia Leuci, Helena Hladilova, Anna Mostosi, Alice Mandelli, Alice Tomaselli, Sara Enrico. Con alcune ci siamo viste per un tè e poi per un aperitivo, e così ho lanciato la sfida: erano tutte felicissime di partecipare. Quando mi hanno mandato i primi disegni era chiaro che stavamo costruendo qualcosa di positivo e così ho deciso di allargare la sfida e di invitare anche artiste con cui avevo poca confidenza o che non conoscevo personalmente ma che avrei desiderato coinvolgere per una stima verso il lavoro. Man mano che si andava avanti ho lasciato che il progetto si sviluppasse come un passaparola e così a un certo punto mi sono state proposti nomi dalle artiste già coinvolte.

Nel giro di qualche mese siamo diventate 37. Infine mia mamma a.k.a. Dori Karbon, a cui avevo tenuto nascosto tutto perchè in casa mia, in un paesino di provincia di Varese, non si parla di queste cose; ha scoperto il progetto per vie traverse e così magicamente si è aperta con me svelando che quando aveva la mia età avrebbe desiderato creare un fumetto erotico, come quelli di Milo Manara o Guido Crepax. Dopo questa rivelazione, o rivoluzione per me, lei è stata la trentottesima e ultima artista invitata.

Durante la seconda fase del progetto andai a bere una birra con Gloria De Risi e le raccontai del progetto. Le brillarono gli occhi e disse che mi avrebbe aiutata con tutte le sue forze a fare il libro. Così è stato, infatti dopo qualche mese sarebbe nato Fanta Spazio che Gloria ha aperto con Alessio Baldissera e Alberto Zenere, e vedendo insieme a loro i primi disegni abbiamo capito di avere in mano del materiale che volevamo condividere al più presto, quindi abbiamo deciso di anticipare la produzione del libro con la presentazione del progetto in una installazione presso Fanta Spazio.

ATP: Per questo progetto hai invitato una serie di artiste a riflettere liberamente sul tema della sessualità attraverso il medium del disegno. Quali sono state le tue impressioni appena hai visto i loro contributi?

BM: Per ogni disegno ricevuto sono stata contentissima, sia perchè si creava una forte empatia verso le artiste complici in questo gioco e sia perchè ogni volta è stata una sorpresa a scoprire mille possibili immaginari erotici e desideri sessuali,   diversi per ognuna, molti dei quali sono stati fonte di ispirazione.

ATP: I disegni incorniciati non sono appesi direttamente sul muro di Fanta, ma su una tappezzeria di velluto imbottita di ovatta. Come mai questa scelta?

BM: I disegni di Alice Tomaselli e di Anna Franceschini erano stati pensati come pattern. Per questo ho pensato di utilizzarli nello sfondo dell’installazione riproducendoli con candeggina su del velluto di cotone. L’imbottitura permette ai disegni di essere comodamente inseriti nello sfondo.

ATP: Anche per la tua personale da Gasconade l’anno scorso hai usato un avatar, Katie Fox. Che ruolo hanno queste identità nello sviluppo della tua ricerca?

BM: Durante la mia infanzia chiamavo la mia Barbie preferita “Kimberly”… ultimamente invece seguo la Kimberly  più seguita di Instagram; oltre a lei ci sono una serie di donne che osservo con interesse. Katie e Susy sono due donne che stimo perché non si vergognano e che mi hanno dato la possibilità e, specialmente in questo progetto, insieme a tutte le “friends”, il coraggio di mostrare ciò che di Beatrice sento più vero.

Installation view,   Beatrice Marchi,   Susy Culinski & Friends,   Fanta Spazio,   Milan,   2015 Courtesy of the artist and Fanta Spazio,   Milan Photo: Roberto Marossi
Installation view, Beatrice Marchi, Susy Culinski & Friends, Fanta Spazio, Milan, 2015 Courtesy of the artist and Fanta Spazio, Milan Photo: Roberto Marossi
Installation view,   Beatrice Marchi,   Susy Culinski & Friends,   Fanta Spazio,   Milan,   2015 Courtesy of the artist and Fanta Spazio,   Milan Photo: Roberto Marossi
Installation view, Beatrice Marchi, Susy Culinski & Friends, Fanta Spazio, Milan, 2015 Courtesy of the artist and Fanta Spazio, Milan Photo: Roberto Marossi
Installation view,   Beatrice Marchi,   Susy Culinski & Friends,   Fanta Spazio,   Milan,   2015 Courtesy of the artist and Fanta Spazio,   Milan Photo: Roberto Marossi
Installation view, Beatrice Marchi, Susy Culinski & Friends, Fanta Spazio, Milan, 2015 Courtesy of the artist and Fanta Spazio, Milan Photo: Roberto Marossi