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Beatrice Favaretto vince il Premio Lydia 2023

Beatrice Favaretto (classe ’92), vince con l’opera HDMW – Hold Me While I’m Naked il Premio Lydia 2023 “per la coerenza e la forza della ricerca proposta e per la volontà di sviluppare relazioni con i territori, a partire dal tema della sessualità e delle sue rappresentazioni nel mondo contemporaneo. Rispetto ad argomenti ampi e […]

Beatrice Favaretto, The Pornographer, 2021, Still da video, Courtesy l’artista
Beatrice Favaretto, MISS ITALIA, 2022, Still da video, in collaborazione con Ludovica Bertucci, prodotto da NAM – Not A Museum, Firenze, ph Eleonora Festari, Courtesy l’artista

Beatrice Favaretto (classe ’92), vince con l’opera HDMW – Hold Me While I’m Naked il Premio Lydia 2023 “per la coerenza e la forza della ricerca proposta e per la volontà di sviluppare relazioni con i territori, a partire dal tema della sessualità e delle sue rappresentazioni nel mondo contemporaneo. Rispetto ad argomenti ampi e complessi, l’artista circoscrive i suoi ambiti di lavoro alle questioni sollevate dall’erotismo, dalla pornografia, dalle pratiche politiche e di socializzazione del desiderio transfemministe e queer. In questa prospettiva, la sua pratica intercetta e colloca nel presente alcuni aspetti cruciali rispetto alla sessualità anticipati dal lavoro dell’artista Lydia Silvestri”.

Queste le motivazioni della giuria di quest’anno del Premio – promosso dalla Fondazione Il Lazzaretto di Milano con il contributo di Fondazione Lydia Silvestri – formata da Mariateresa Chirico (storica dell’arte, Vice Presidente Fondazione Lydia Silvestri) Anna Daneri (curatrice), Davide Giannella (curatore), Maria Paola Zedda (curatrice) – assieme a Gianni Moretti (artista e docente), Diego Sileo (curatore PAC Milano) e dalla curatrice del premio Claudia D’Alonzo.
Per il Premio Lydia 2023 la giuria ha inoltre nominato nella short list: Camilla Alberti, Emanuele Dainotti, Silvia Rosi, Annalisa Zegna.

La proposta vincitrice del premio – dal titolo  HDMW – Hold Me While I’m Naked –  fa parte di una più ampia indagine iniziata nel 2019 sulla rappresentazione della sessualità e della pornografia nel contemporaneo. Pur utilizzando il video come medium principale, la ricerca di Beatrice Favaretto attraversa diversi linguaggi come editoria indipendente e fotografia d’archivio, ponendo particolare attenzione a tematiche legate alla caducità del corpo e all’esperienza della sessualità. 

Dichiara l’artista: “Dopo aver attraversato i contesti berlinesi del postporno e aver analizzato le dinamiche del porno mainstream, dialogato con alcune delle comunità queer bolognesi e fiorentine e aver sperimentato il cinema Ambasciatori di Roma, è nato il desiderio di voler unire tutte queste conoscenze, mettendole a confronto, attraverso un gioco di associazioni visive e testuali. HDMW sarà infatti un libro collettivo sulla rappresentazione sessuale che riunirà il pensiero passato e contemporaneo in una fusione di immagini erotiche, politiche e testimonianze intime. L’interesse principale per questo tipo di lavoro è la ricerca sul campo e lo studio legato alle immagini d’archivio in dialogo con le nuove generazioniattive nei territori”.

Beatrice Favaretto, Portrait, courtesy l’artista