Testo di Daniele Capra
Selva è la quinta personale di Mirko Baricchi in galleria, dopo oltre vent’anni di collaborazione. La mostra raccoglie un nucleo di una quindicina di opere su tela realizzate dall’artista Baricchi nell’ultimo anno, la cui natura fa riferimento all’idea di paesaggio boschivo, non tanto nelle implicazioni figurative del soggetto, quanto invece nelle strutture compositive, nelle ricorrenze cromatiche e nelle dinamiche di topologia dello sguardo da parte dell’osservatore.
Le opere nascono da una pratica dalle modalità processuali caratterizzata dalla veloce successione di pennellate e di parziale rimozione del colore, prima che esso si fissi sulla superficie. La tela va così progressivamente a saturarsi grazie alla reiterazione di gesti pittorici in cui le azioni conflittuali ma complementari di aggiungere/togliere hanno concettualmente, e in modo paradossale, la medesima funzione costruttiva: pars construens e pars destruens sono cioè entrambe capaci di generare porzioni significative di immagine.
Baricchi mostra però di non avere alcun interesse alla benché minima forma di rappresentazione. La selva è infatti un riferimento all’universo cromatico del bosco, all’intreccio di elementi vegetali (e di segni), ai profumi, alla memoria visiva di quei luoghi, che sono parte di un paesaggio inconsapevole che sta nella memoria latente dell’artista e di colui che guarda. È il ricordo quasi del tutto dimenticato delle atmosfere tonali dei paesaggi di Giovanni Bellini, di Cima da Conegliano o del Moretto, in cui sono ambientate scene sacre e immagini di santi, come Girolamo, in meditazione.
Nella pratica artistica di Baricchi, evidentemente aniconica, il patrimonio iconografico della pittura agisce così per latenza, come una madeleine proustiana che accende un ricordo sepolto tra la selva di immagini. Le sue Selve sono cioè un paesaggio inconscio, senza accenno alla sua figurazione, che scompare impalpabile dai nostri occhi come un sogno notturno dopo il risveglio.
Mirko Baricchi / Selva
Cardelli & Fontana
Sarzana (Sp)
Fino al 31 luglio 2018