ATP DIARY

CONJUNCTIVE TISSUE – MANIFESTA12

Un-site specific: la condensazione in una definizione di una relazione che si appoggia su spazi e tempi. Itinerante, poiché alla sua quarta formulazione e indivisibile dagli altri momenti che lo hanno costituito. Conjunctive Tissue, a cura di Giulia Colletti, è il progetto dell’artista Marco Giordano che investe su un uso alternativo delle parole, parole che […]

ALLENAMENTO#01

Lo Spazio Buonasera da Torino a Francoforte. La sensazione è quasi quella di inciampare mentre si attraversano gli spazi di Basis. La presenza quasi “ingombrante” è di un accampamento di lavori, mucchi di opere, che hanno fatto con i propri artisti una trasferta, un’esposizione in transito. È una grande sala di esercizi, di sguardo e […]

The 6th Moscow International Biennale for Young Art | Intervista con Lucrezia Calabrò Visconti

[nemus_slider id=”77311″] — La sesta Moscow International Biennale for Young Art di quest’anno ha sperimentato nuove inclinazioni e nuove autonomie sul tempo presente attraverso lo sguardo di 60 artisti selezionati con una open call. Abracadabra a cura di Lucrezia Calabrò Visconti, infiltrandosi nel carattere performativo della celebre parola magica, ha introdotto una dimensione clandestina di […]

Intervista con ALMARE

In occasione di Coming Together – Sessione d’ascolto n°1 all’interno degli spazi di Barriera, la redazione di ATPdiary ha avuto il piacere di intervistare l’associazione ALMARE che, investigando le potenzialità del suono, ha coinvolto a partire dal 2017 figure e sguardi eterogenei. Il 24 maggio un percorso guiderà tra diversi modelli di spazi sonori permettendo […]

“Dancing with myself” o la danza politica della pratica artistica

Dancing with myself è la proposta di un progetto espositivo realizzato per la prima volta nel 2016 all’interno delle sale del Museum Folkwang di Essen, oggi ripresentato e adattato agli spazi di Punta della Dogana. Il percorso, ampliato con ulteriori pezzi della Collezione Pinault, restituisce una riflessione sul corpo e l’immagine dell’artista all’interno delle pratiche […]

Giuseppe Gabellone | Quartz Studio | Corpo di luce e azione nello spazio

In una citazione del 1965 Frederick Kiesler afferma che “l’oggetto artistico tradizionale, sia esso un dipinto, una scultura o un pezzo di architettura, non va più visto come un’entità isolata, ma deve essere considerato all’interno di un ambiente più ampio. L’ambiente diviene importante quanto l’oggetto, anzi forse di più, perché l’oggetto si espande nell’intorno e […]

Le infinite realtà di Matt Mullican | HangarBicocca

[nemus_slider id=”74658″] — The Feeling of Things rappresenta la prima grande retrospettiva realizzata dell’artista americano Matt Mullican. Durante la conferenza stampa tenutasi il 10 aprile, dopo l’excursus introduttivo sui quarant’anni di carriera artistica formulato da Vincente Todolì, sono stati analizzati dalla curatrice Roberta Tenconi e Mullican stesso i punti salienti del viaggio presentato nelle navate […]

Into the Wild | Intervista con Stefano Pedrini

[nemus_slider id=”74394″] — Into the Wild, group show a cura di Christiane Rekade conclusosi l’8 aprile scoro, si è interrogato sull’idea e la rappresentazione della natura nella nostra condizione attuale. All’interno della sede di Merano Arte,  cinque artisti– Gina Folly, Linda Jasmin Mayer, Alek O., Stefano Pedrini e Luca Trevisani – hanno confrontato i loro diversi punti di vista […]

Il silenzio delle superfici: Susan Hiller, Social Facts — OGR, Torino

[nemus_slider id=”74151″] — Addentrandosi all’interno della lunga sala buia del Binario 1 delle OGR a Torino, una serie di punti luminosi balzano nell’immediato agli occhi. Come colpi di evidenziatore i cinque lavori della personale di Susan Hiller – a cura di Barbara Casavecchia – tracciano una linea del tempo e di evoluzione della pratica dell’artista. Nell’arco di quasi […]

Bye Bye Circo Massimo o il piacere erotico del tradimento

Il trovarsi in un determinato luogo e in un determinato tempo rappresenta per Fabio Ranzolin il primo punto da cui partire per la costruzione di ogni suo progetto. La matrice autobiografica si fa filo conduttore di uno dei diversi percorsi che la costellazione dei suoi lavori porta in superficie. Così, nel caso della sua prima […]