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Artist-run space 2017 | The Workbench | Mirko Canesi

The Workbench è un’associazione di promozione sociale non a scopo di lucro, il cui spazio è stato ricavato dal recupero di un vecchio laboratorio orafo nel quale sono rimasti alcuni arredi. In particolare vi sono due file di banchi da...

Mirko Canesi, Cornucopia, 2017 - Prese da arrampicata, moduli drenanti in plastica, viti e dadi - Orti Ghiglio, Parco delle Cave, Milano - Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti
Mirko Canesi, Cornucopia, 2017 – Prese da arrampicata, moduli drenanti in plastica, viti e dadi – Orti Ghiglio, Parco delle Cave, Milano – Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti

The Workbench è un’associazione di promozione sociale non a scopo di lucro, il cui spazio è stato ricavato dal recupero di un vecchio laboratorio orafo nel quale sono rimasti alcuni arredi. In particolare vi sono due file di banchi da lavoro (dai quali è tratto il nome dello spazio), il pavimento unico nel suo genere che serviva a trattenere l’eventuale uscita di pagliuzze d’oro all’esterno del laboratorio, e un imponente macchinario in metallo che accoglie i visitatori all’ingresso.
Presentando progetti d’arte contemporanea, The Workbench si connota come un luogo pensato per far emergere parallelismi, somiglianze e contrasti fra l’attuale progettualità artistica e la tradizione artigianale evocata dall’ambiente.
L’idea di collegare arte contemporanea e antica tradizione dell’artigianato orafo, due mondi differenti ma complementari, si è sviluppata intorno all’idea di dar vita a mostre “ibride”, dove l’arte contemporanea entra in sinergia con l’artigianato di alto livello. The Workbench, il tavolo da lavoro, come suggerisce il nome stesso, diventa luogo di sperimentazione dove l’involucro non è un mero spazio ma il mezzo per la produzione artistica.

The Workbench is a non-profit organization dedicated to contemporary art in Milan, created from the restoration of an old goldsmith’s workshop in which some furnishing remained. There are two rows of workbenches, (which the space is named after), a unique floor that was used to prevent the specks of gold from going outside of the workshop and impressive metal machinery that welcomes visitors at the entrance.
Presenting contemporary art projects, The Workbench is recognized as a space designed to throw up parallelisms, resemblances and contrasts between the current artistic creativity and the craft tradition evoked by the environment.
The idea of associating two different but complementary worlds such as contemporary art and ancient goldsmiths craft tradition, was developed around the idea of setting up “hybrid” expositions, where contemporary art is in tune with high­quality craftsmanship.The Workbench, or worktable, as the name suggests, becomes a laboratory where the setting is not just an exhibition space but also represents an instrument for artistic production.

Mirko Canesi

Il lavoro di Mirko Canesi oltrepassa gli spazi espositivi tradizionali e le strutture di potere, ed è attivato direttamente dal pubblico. Il progetto “Cornucopia” propone l’uso di un orto comunitario come spazio espositivo.
Quest’opera è tanto filosofica quanto pratica. L’artista ha modificato i sentieri preesistenti nell’orto con altri, composti da pietre solo apparentemente naturali; si tratta invece di prese da arrampicata. Il materiale di cui sono fatte non proviene dalla natura, benché vogliano simularne gli effetti. Queste finte pietre, modellate per adattarsi confortevolmente alla mano, rappresentano la natura nel suo artificio più estremo. L’artista è interessato a domande come ”Che modalità avremmo se gli orti fossero spazi espositivi?”, “Possono le opere esistere in parallelo a un ciclo agricolo che non si ferma mai?”, “Produrre arte può essere un processo stagionale?”.
Anche se non sono sicura che zucche intagliate o sculture di ghiaccio possano essere idee particolarmente adatte, trovo invece interessante l’idea di una pratica artistica in sintonia con i cicli naturali. La nozione che un giardino come spazio espositivo possa essere qualcosa di diverso dalla land-art o dai parchi di sculture mi trova d’accordo, e può infatti creare un’alternativa al sistema, un posto per riflettere senza pianificare, un posto per incontri inaspettati e conversazioni slegate dal mondo dell’arte, un posto in cui toccare, contrapposto al “vietato toccare”, ed un posto con abitanti, anziché spettatori.

Yasmine Ostendorf

Mirko Canesi, Pls..., 2017, plastilina, pianta da appartamento - dimensioni variabili
Mirko Canesi, Pls…, 2017, plastilina, pianta da appartamento – dimensioni variabili
Mirko Canesi, Rocaille Part, 2017, Climbing holds, plastic tiling, metal - 55x105 cm
Mirko Canesi, Rocaille Part, 2017, Climbing holds, plastic tiling, metal – 55×105 cm