ATP DIARY

Artist-run space 2017 | FANTA | Alessandro Polo

ATPdiary ha chiesto a una selezione di spazi indipendenti italiani di presentare degli artisti con cui hanno collaborato o collaboreranno nei prossimi mesi. Fanta Spazio di Milano – fondato nel 2015 da Alessio Baldissera, Gloria de Risi e Alberto Zenere  in...

Alessandro Polo, La legge sono io #1, 2016, New Jersey, schiuma poliuretanica, colla, acrilico, spray 250x80x40 cm
Alessandro Polo, La legge sono io #1, 2016, New Jersey, schiuma poliuretanica, colla, acrilico, spray 250x80x40 cm

ATPdiary ha chiesto a una selezione di spazi indipendenti italiani di presentare degli artisti con cui hanno collaborato o collaboreranno nei prossimi mesi. Fanta Spazio di Milano – fondato nel 2015 da Alessio Baldissera, Gloria de Risi e Alberto Zenere  in zona Viale Monza –  presenta il lavoro di Alessandro Polo.
Abbiamo posto alcune domande all’artista.

ATP: Quali sono le tematiche che affronti con il tuo lavoro?

Alessandro Polo: L’interesse verso l’evoluzione tecnica e la coesistenza dei sistemi di produzione avanzati con strategie di sopravvivenza primitive mi porta ad indagare il rapporto di reciproca paternità tra uomo e macchina, in continuo formarsi a vicenda. Guardo agli oggetti ed alle tecniche costruttive come ad un insieme di norme comportamentali che l’uomo produce e subisce. La produzione industriale si diffonde in maniera capillare: in qualunque campo si immette, rimuove sistematicamente ogni prototipo o variante amatoriale, a cui si va a sostituire creando di fatto uno standard. Il consumatore riconosce il prodotto industriale come il più efficente e sicuro. L’autoproduzione oggi deve necessariamente confrontarsi con l’industria, per via della sua natura dogmatica, e nutrirsi il più possibile della sua sovrabbondanza. Il fai-da-te ed in particolare gli spazi online dedicati alla condivisione di istruzioni e tentativi hanno assunto un ruolo sempre più centrale nella mia ricerca proprio per il loro potenziale rivoluzionario.

ATP: Con quali media ti esprimi?

AP: Accumulo ogni tipo di materiale e scarto che trovo nella città o che produco personalmente. Isolo, smonto e frantumo i miei reperti in modo che all’aumentare di questa collezione emergano varie possibilità di combinazione per realizzare nuovi utensili e sculture. Ridurre qualcosa di prefabbricato allo scheletro è un modo per approfondire la sua natura e impossessarsene profondamente. Mi approccio ai materiali pensando alle loro proprietà siche e meccaniche e a come queste possano adattarsi alla gestualità del corpo umano. Per questo, negli oggetti che produco è sempre sottintesa la possibilità di un’interazione giocosa e prestazionale. Mi piace che il gesto scultoreo della rimozione di strati di materia si intersechi con operazioni di assemblaggio di oggetti riconoscibili: ad esempio in “Extreme Dynamic” documento (tramite video visibile su Youtube) la costruzione e l’utilizzo di un arco da tiro, a partire dalla lavorazione manuale del legno e l’adattamento di un paio di sci.

Alessandro Polo, Ananas, 2016, pluriball, capelli, peli pubici, colla, corde elastiche
Alessandro Polo, Ananas, 2016, pluriball, capelli, peli pubici, colla, corde elastiche

ATP: Quali artisti ti interessano principalmente per la tua ricerca?

AP: Ammiro molto Pino Pascali, in particolare il suo ciclo delle armi. Le azioni di Roman Signer e la devozione che dimostra verso alcuni oggetti ricorrenti suoi lavori, penso per esempio al kayak, mi hanno influenzato molto. Mi sento anche molto legato al lavoro di Michael E. Smith, così come a Thomas Hirschhorn, ed al loro immaginario contaminato e decadente. Ultimamente mi sono appassionato alla vicenda della Mutoid Waste Company dai primi spettacoli in Inghilterra negli anni 80 fino all’insediamento in Romagna, Mutonia, che ho intenzione di visitare.

ATP: Progetti futuri?

AP: A Settembre mi sposterò a Losanna per frequentare il master in arti visive all’ECAL e sto preparando un nuovo progetto che presenterò a Milano prima della mia partenza. Il lavoro nasce da uno studio sugli sport nautici ed invernali e sulle diversità tra le attrezzature esistenti. Per ora c’è ancora poco di definito, a parte la location: una strada poco trafficata.

© Alessandro Polo
© Alessandro Polo
Alesssandro Polo, Scoiattolo volante 2015 still da video
Alesssandro Polo, Scoiattolo volante 2015 still da video
Alessandro Polo, Senza titolo (work in progress) 2017, nastro isolante, gomma, cotone sintetico
Alessandro Polo, Senza titolo (work in progress) 2017, nastro isolante, gomma, cotone sintetico
Alessandro Polo, Senza titolo (work in progress) 2017, nastro isolante, gomma, cotone sintetico
Alessandro Polo, Senza titolo (work in progress) 2017, nastro isolante, gomma, cotone sintetico
Alesssandro Polo, Scoiattolo volante 2015 still da video
Alesssandro Polo, Scoiattolo volante 2015 still da video
Alessandro Polo, Extreme Dynamic, 2017, sci, legno di pino, impregnante, corda, viti, bulloni
Alessandro Polo, Extreme Dynamic, 2017, sci, legno di pino, impregnante, corda, viti, bulloni
Alessandro Polo, Extreme Dynamic, 2017, sci, legno di pino, impregnante, corda, viti, bulloni
Alessandro Polo, Extreme Dynamic, 2017, sci, legno di pino, impregnante, corda, viti, bulloni