ATPdiary ha chiesto a una selezione di spazi indipendenti italiani di presentare degli artisti con cui hanno collaborato o collaboreranno nei prossimi mesi. L’obiettivo è di presentare una nuova generazione di artisti (si spera bravi) seguiti da altrettanti spazi per la crescita di nuovi talenti.
Selected Projects
Apparatus 22
Gli Apparatus 22 esplorano le intricate relazioni tra l’economia, la politica, gli studi di genere, i movimenti sociali, la religione e la moda per comprendere meglio la società contemporanea. SUPRAINFINIT è uno sviluppo laterale della loro pratica che ha lo scopo navigare criticamente nell’attuale capitalismo feroce sotto la bandiera della speranza, battezzando le cose e abbracciando la loro polisemia attraverso coraggiose narrative non lineari. Il SUPRAINFINIT è indeterminato nelle misure, spingendosi oltre l’infinito con un tocco di grandiosità atmosferica e riflettendo l’immagine dell’universo attuale in modo asimmetrico. Imita così la superficie del mondo presente, ma simultaneamente ci trasporta in uno stato di non-somiglianza. Il SUPRAINFINIT non è certo un’alternativa, ma un processo di pensiero sperimentale su come potrebbero essere le cose, se infondessimo più empatia nel mondo post-internet, post-cronologico, post-capitale, post-droga, post-religione e più speranza e ottimismo nella critica.
Gli Apparatus 22 sono un collettivo multidisciplinare fondato da Erika Olea, Maria Farcas, Dragos Olea e Ioana Nemes (1979, Bucarest – 2011, NYC), vivono e lavorano tra Bucarest e Bruxelles.
Un loro progetto a cura di Clara Madaro sarà ospitato nei mesi di novembre e dicembre 2017 presso Edicola Radetzky.