Artist-run space 2017 | Edicola Radetzky | Selected Projects

Tour degli spazi indipendenti italiani e le loro proposte
8 Agosto 2017
Apparatus 22 (2016) SUPRAINFINIT (Hymn II), in a collaboration with sound artist Sillyconductor.

Apparatus 22 (2016) SUPRAINFINIT (Hymn II), in a collaboration with sound artist Sillyconductor.

ATPdiary ha chiesto a una selezione di spazi indipendenti italiani di presentare degli artisti con cui hanno collaborato o collaboreranno nei prossimi mesi. L’obiettivo è di presentare una nuova generazione di artisti (si spera bravi) seguiti da altrettanti spazi per la crescita di nuovi talenti.

Edicola Radetzky, affacciata sulla Darsena di Milano, è una piccola architettura dei primi anni del ‘900, caratterizzata dalla struttura in ferro e vetro e da un grande tetto a pagoda.
Da luogo di vendita di quotidiani e riviste, Edicola Radetzky è trasformata in spazio dedicato alla ricerca artistica contemporanea, nel quale le ampie superfici vetrate creano un particolare dialogo tra le opere esposte all’interno e l’ambiente circostante.
Affidata a Progetto Città Ideale (iniziativa degli artisti Mirko Canesi, Fiorella Fontana e Stefano Serusi) dal Municipio 6 del Comune di Milano, Edicola Radetzky ospita un programma di mostre con l’obiettivo di promuovere la ricerca artistica più attuale, trasformandola in una trasparente stanza delle meraviglie dedicata alla città.

Selected Projects

Apparatus 22

Gli Apparatus 22 esplorano le intricate relazioni tra l’economia, la politica, gli studi di genere, i movimenti sociali, la religione e la moda per comprendere meglio la società contemporanea. SUPRAINFINIT è uno sviluppo laterale della loro pratica che ha lo scopo navigare criticamente nell’attuale capitalismo feroce sotto la bandiera della speranza, battezzando le cose e abbracciando la loro polisemia attraverso coraggiose narrative non lineari. Il SUPRAINFINIT è indeterminato nelle misure, spingendosi oltre l’infinito con un tocco di grandiosità atmosferica e riflettendo l’immagine dell’universo attuale in modo asimmetrico. Imita così la superficie del mondo presente, ma simultaneamente ci trasporta in uno stato di non-somiglianza. Il SUPRAINFINIT non è certo un’alternativa, ma un processo di pensiero sperimentale su come potrebbero essere le cose, se infondessimo più empatia nel mondo post-internet, post-cronologico, post-capitale, post-droga, post-religione e più speranza e ottimismo nella critica.
Gli Apparatus 22 sono un collettivo multidisciplinare fondato da Erika Olea, Maria Farcas, Dragos Olea e Ioana Nemes (1979, Bucarest – 2011, NYC), vivono e lavorano tra Bucarest e Bruxelles.
Un loro progetto a cura di Clara Madaro sarà ospitato nei mesi di novembre e dicembre 2017 presso Edicola Radetzky.

Apparatus 22 (2016) SUPRAINFINIT (Hymn I) sound, 0:46 sec (in loop)

Apparatus 22 (2016) SUPRAINFINIT (Hymn I) sound, 0:46 sec (in loop)

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