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Artissima 2014 + Shit and die + Perf4m

‘Caga e muori’ è la traduzione di Shit and Die, il titolo dell’esposizione per One Torino di Artissima 2014, organizzata da Maurizio Cattelan e dalle due giovani curatrici Myriam Ben Salah e Marta Papini. Il riferimento è a One Hundred Live and Die (1984) di Bruce Naumann, quell’opera che proponeva scritte colorate al neon capaci […]

‘Caga e muori’ è la traduzione di Shit and Die, il titolo dell’esposizione per One Torino di Artissima 2014, organizzata da Maurizio Cattelan e dalle due giovani curatrici Myriam Ben Salah e Marta Papini. Il riferimento è a One Hundred Live and Die (1984) di Bruce Naumann, quell’opera che proponeva scritte colorate al neon capaci di riassumere in cento parole le fasi metodiche ed ordinarie della vita umana. E da qui nasce, per Artissima 2014, un percorso che abbraccia e, poi, scaccia tematiche umanissime, in modo irriverente ed arbitrario, speriamo anche ossessivo e sordido (d’altra parte il titolo parla chiaro -fin troppo- e le aspettative crescono). Dunque, un Cattelan pervicace, e non pagato (“non è per i soldi che ha accetato di curare questa mostra, ma per il gusto della sfida”, chiarisce subito la direttrice di Artissima Sarah Cosulich Canarutto) si è mosso per la bella Torino in cerca di oggetti che lo colpissero, fuori (ci viene detto) dal comune e dall’aspettato. “Ci sarà qualcosa che voi non immaginate possa esserci – altrimenti Cattelan si ripeterebbe” (S.C.C.). Quindi, con questi cimeli ritrovati, si terrà una mostra a Palazzo Cavour, a partire dal 5 novembre (inaugurazione) e sino all’11 gennaio. Pungolati dalla morte e morsicchiati da tutti quei dilemmi-stratagemmi che fanno parte della vita (potere, sue simbologie e paradossi, utopie, fallimeti, vanitas, memento mori – cit. S. C.C.), saremo i protagonisti di un allestimento che metterà insieme una serie di oggetti ritrovati in disparati luoghi torinesi ed opere di cinquanta artisti diversi, tra nomi affermati ed altri emergenti. Ma quale sarà il filo conduttore? O meglio, ce ne sarà uno? I luoghi di “ritrovamento” degli oggetti sono talora divertenti, o perlomeno insoliti: tra gli altri, il Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso”, il Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando”, Casa Mollino, l’unità residenziale Olivetti. Ci saranno cervelli in formalina e pezzi di macchine da scrivere accostati ad opere site specific? O scheletri animali che accompagnano pezzi della Collezione La Gaia, oppure di quella Enea Righi? Insomma, non si possono ancora avere risposte. Ciò che ci viene detto è che “il percorso di ricerca che hanno svolto Maurizio Cattelan, Myriam Ben Salah e Marta Papini in giro per Torino e attraverso i suoi miti e leggende ha dato luogo ad una mostra che non è un progetto della città, ma sulla città. Una mostra che saprà sorprendere con sugestioni diverse”(S.C.C.).

Il tutto, ovviamente, in contemporanea alla ventunesima edizione di Artissima, quella fiera che, ci ricorda la direttrice, ha come elementi principali “l’innovazione, la reazione, la crescita e lo sviluppo. Spesso ci si dimentica che le difficoltà dell’Italia sono anche un’opportunità di rinnovarsi e mettersi in gioco. E questa è appunto la specificità di Artissima: la sperimentazione. Artissima è una delle fiere più importanti d’Italia, che quest’anno ha il 70% delle gallerie ospitate provenienti dall’estero. L’allargamento geografico è la nostra forza, ma non il nostro solo obiettivo: noi selezioniamo e guardiamo alla qualità. Escludiamo anche, mantenendo sempre la nostra identità specifica, che ci rende competitivi in ambito internazionale. Quest’anno i 33 paesi accolti porteranno il loro meglio. La nostra è una nicchia, una scelta, una selezione, un’avanguardia. Rimaniamo propositivi, e rischiamo. Le gallerie vengono in fiera e sanno cogliere questo spirito. Gli stand sono spesso curati, propongono fili conduttori tra le opere.

Artissima quest’anno propone sei sezioni, 195 gallerie, 61 artisti in mostre curate, 40 curatori, nuovi premi e sezioni. Così, affianco alle Main Sections, che propongono le più importanti gallerie del panorama contemporaneo internazionale, troviamo New Entries, con giovani gallerie ad Artissima per la prima volta, e Present Future, con venti personali di artisti emergenti curate da Luigi Fassi, Catalina Lozano, Piper Marshall, Jamie Stevens, Xiaoyu Weng. Inoltre ci sarà la sezione Back to the Future, con 25 mostre personali di artisti d’avanguardia degli anni ’60, ’70 e ’80, che non hanno avuto una popolarità intensissima, ma influenzano tuttora i giovani artisti. Quest’anno avrà luogo anche la sezione Per4m, che propone al pubblico 16 lavori di performance che verranno presentati durante la fiera. Il progetto, curato da Simone Menegoi, Tobi Maier, Natalia Sielewicz, fa di Artissima una delle poche fiere d’arte contemporanea che propongono anche il lato performativo. “Il nostro esperimento di quest’anno”, ricorda Sarah Cosulich, “è di trattare la performance al pari della scultura, della pittura o dell’installazione. I lavori saranno di grandissima qualità, di artisti prevalentemente giovani”. Il tutto si svolgerà o in una specifica piattaforma all’interno della fiera, o all’interno del padiglione stesso, a diretto contatto col pubblico.

Ultimo progetto proposto è Art Editions, che offrirà edizioni, stampe e multipli di diversi artisti contemporanei.

Anche per quanto riguarda i premi ci sono delle news. Oltre ai tre premi dell’anno scorso (Premio illy Present Future, Premio Guido carbone New Entries e Premio Ettore Fico), ci sarà il Prix K-Way Per4m, rivolto alla nuova sezione delle performances, e il Premio Ettore Sardi per l’Arte Back to the Future, rivolto alla sezione Back to the future.

Sarah, infine, parla della “vera energia della fiera”: i collezionisti, che vengono attratti attraverso inaugurazioni, percorsi seguiti, momenti d’incontro. Il collezionismo a cui si punta, ci viene ricordato, è “di alta sensibilità: non presentiamo opere di Jeff Koons, ma facciamo proposte e puntiamo sui giovani e sulla ricerca. Le acquisizioni devono rimanere una priorità. Il mercato dell’arte continua ad essere molto forte: nascono fiere, si allargano le geografie. Vale la pena lottare e credere portando avanti progetti specifici. Artissima sostiene le gallerie ospitandole a Torino, e quest’anno lo facciamo anche per quelle italiane.”

Testo raccolto da Marco Arrigoni

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Artissima 2014,   presentazione stampa - One Torino Shit and Die
Artissima 2014, presentazione stampa – One Torino Shit and Die
Artissima 2014,   presentazione stampa
Artissima 2014, presentazione stampa
Sarah Cosulich Canarutto,   Artissima 2014 - presentazione stampa
Sarah Cosulich Canarutto, Artissima 2014 – presentazione stampa