Testo di Laura Rositani
Tra i più importanti e riconosciuti fotografi e filmmaker internazionali, Armin Linke arriva a Venezia con il progetto “Prospecting Ocean”, un’esposizione che oscilla tra la fotografia e la scienza affrontando uno studio della storia dei cambiamenti degli oceani con un costante sguardo al futuro. A fare da cornice all’esposizione sono gli spazi dell’ex sede centrale dei vecchi laboratori dell’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR-ISMAR di Venezia, a due passi dall’Arsenale sulla Riva dei Sette Martiri.
Spazio la cui conformazione sembra rispondere perfettamente alle esigenze dell’allestimento e a una fruizione immersiva: sono infatti ancora visibili le tracce dellʼattività scientifica di laboratorio. Inoltre Linke ha avuto la possibilità di avvalersi anche dell’aiuto di alcuni scienziati del CNR-ISMAR per lo sviluppo dei temi trattati.
L’importanza degli oceani viene affrontata con uno sguardo scientifico ed analitico piuttosto che estetico che generalmente viene associato all’iconografia del mare.
La ricerca di Armin Linke nasce dalla volontà di approfondire gli aspetti maggiormente legati alle situazioni economiche e politiche che regolano i territori dei fondali oceanici, lo sfruttamento e la suddivisione degli stessi a livello internazionale. La sua indagine si interfaccia con la pericolosa situazione attuale in merito alla perpetua e degenerativa distruzione delle risorse biologiche e geologiche che gli esperti studiano ed evidenziano.
“Prospecting ocean”, l’esplorazione dell’oceano, comporta anche interfacciarsi con le discussioni geopolitiche internazionali e interessarsi dell’implementazione di nuovi leggi a riguardo con un accento in particolare sull’utilizzo delle risorse. In questa gara alla supremazia, Linke sottolinea come le conseguenze degli sfruttamenti e la distruzione di risorse biologiche possano essere incontrollabili, invitando invece alla riflessione e ad una presa di coscienza della situazione odierna.
L’esposizione è il risultato di un lavoro che si è protratto per tre anni, un progetto che Linke ha intrapreso nell’ambito del programma The Current, curato dalla TBA21–Academy ‒ istituzione con base a Londra, diretta da Markus Reymann e fondata da Francesca von Habsburg ‒ a bordo dell’imbarcazione Dardanella. Le spedizioni nell’Oceano Pacifico hanno dato vita a una serie di testimonianze documentaristiche ora in mostra a Venezia: l’esposizione raccoglie infatti materiali d’archivio, fotografie, riprese degli abissi marini ed interviste che narrano e ripercorrono le ricerche effettuate, in un’atmosfera che coinvolge e segue passo passo il visitatore in questa scoperta del profondo.
Già in precedenza Linke aveva affrontato i temi del cambiaento climatico, della geologia e dellʼatmosfera con ulteriori progetti, quali “Anthropocene Observatory” allʼHaus der Kulturen der Welt, Berlino, due anni di ricerche durante i quali aveva ideato e realizzato un’installazione legata al tema dellʼAntropocene, avvalendosi dell’aiuto di esperti, quali scienziati e attivisti. Un primo approccio ed interesse al tema degli oceani per la sua ricerca artistica, che si concretizza proprio con “Prospecting Ocean”.
I viaggi alla scoperta del Pacifico sono stati caratterizzati da incontri fondamentali, quali con lʼOrganizzazione delle Nazioni Unite che gestisce i fondi marini nelle acque internazionali, o con gli attivisti dei movimenti della Papua Nuova Guinea, al fine di approfondire un punto di vista differente.
“Prospecting ocean” mette a nudo una serie di dinamiche legate al cambiamento dell’ambiente e invita a riflettere sulla metamorfosi ed evoluzione del mondo naturale che ci circonda.