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“Appuntamento con l’artista” tra stati onirici e ironia | Palmieri Contemporary 

Il 7 Giugno, negli spazi di Palmieri Contemporary a Celle Ligure, sarà presentata la pubblicazione che chiude la quinta residenza che ha visto come ospiti le artiste Monika Romstein e Annika Ström
Appuntamento con l’artista – Monika Romstein e Annika Ström – Palmieri Contemporary

Una punta sulla semplicità, su messaggi chiari e diretti, su frasi quotidiane e che non richiedono troppe spiegazioni. L’altra, invece, descrive le sue opere “pitture non-discorsive, contraddittorie e strane”. La quinta tappa della residenza Appuntamento con l’artista – ideata da Paolo Palmieri e Maria Antonietta Collu per gli spazi di  a Celle Ligure – vede in dialogo Monika Romstein e Annika Ström, due artiste molto differenti tra loro, ma accumunate da un forte e incisivo stile personale. Dallo scorso ottobre 2023, le due artiste hanno iniziato a confrontarsi con Palmieri e Collu per dar origine ad una serie di opere che hanno avuto come esito, la mostra presentata al pubblico lo scorso 1 dicembre. 

Come tappa conclusiva di questa quinta residenza, il 7 giugno sarà presentata una pubblicazione (Edita da Vanillaedizioni) che raccoglie i dialoghi e le riflessioni avvenute tra tutte le figure coinvolte nel progetto: le due artiste Romstein e Ström, i promotori della residenza Palmieri e Collu, Francesca Di Giorgio che ha raccolto e curato le conversazioni e, non ultima, una selezione di scatti fotografici realizzati da Marcello Campora. 

Nelle incalzanti domande della Di Giorgio, si evince la genesi del lavoro di entrambe le artiste. Nell’indagare perchè Annika Ström avesse scelto proprio il linguaggio delle scrittura per le sue opere, l’artista rivela che l’utilizzo della parola è iniziato un po’ per caso e un po’ per assecondare il suo poco talento per esprimersi con la scrittura. 
Ma dietro a queste sue semplici frasi, cosa si nasconde, come nascono le frasi che appaiono nelle sue opere come “somewhere over here sometime” o “up here some where”?  La Ström non ha dubbi che le frasi di tutti i giorni, quelle che lei sceglie, siano allo stesso semplici ma anche “esistenziali, con cui tutti possiamo relazionarci”. 
A volte giocando con il suono o con la ripetizioni, l’artista crea una sorta di cantilena dove il ritmo e il significato sembrano giocherellare tra loro. Ecco allora che frasi come “here you are now, now you are here” ( tu sei qui ora, ora sei qui, ora sei qui), diventano una sorta di mantra dove significati e suoni perdono la loro valenza per trasformarsi, non senza ambiguità, in qualcos’altro. 
Alla freddezza del lettering e alla perfezioni grafica delle lettere, l’artista lascia spazio per l’ “errore”, ossia, delle sbavature, delle gocce di colore che cadono, che fuoriescono dal bordo. In realtà l’artista considera questi gli sbagli che caratterizzano le lettere, come appartenenti all’atto di dipingerle: “il tempo stesso trascorso su di esse a dipingerle su una grande tela danno al testo un altro significato. Un errore umano lascia che la vernice goccioli, siamo testimoni di un atto, una traccia di un atto umano fallito, una bellissima nota di imperfezione.”

Appuntamento con l’artista – In fase di allestimento Palmieri Contemporary
Appuntamento con l’artista – Monika Ström e Annika Romstein – Palmieri Contemporary

Nell’approfondire la ricerca di Monika Romstein, la Di Giorgio ha iniziato la conversazione partendo da quelli che sono i suoi riferimenti artisti. La Romstein rivela che la lista di pittori che potrebbe citare va da Watteau a Goya, da Chardin a Balthus, ma anche Reynolds, Manet e Blake. Le sue opere raccontano  atmosfere oniriche ma allo stesso tempo domestiche, quotidiane: una ragazza che dorme in un letto su cui compare anche un gatto, l’incontro tra due amici, una stanza in cui una ragazza lavora al computer si apre in un cortile dove una persona dorme. Atmosfere liquide dove la narrazione scivola tra una dimensione e l’altra; i racconti si spezzano per dar luogo a atmosfere sospese. 
Dipinte a olio o utilizzando acquerelli, le sue opere sembrano momenti diversi di una narrazione più ampia e articolata, dove l’artista sembra raccontare un fotogramma o una scena. Spiega artista: “In un certo senso potrebbero crearsi relazioni ma di solito non uso il termine narrazione nella pittura. Un dipinto astratto può dire molto, alcuni dipinti ti urlano contro. In generale posso dire che i miei lavori variano molto per temi e materiali, ci sono collage, ceramiche, oggetti di ogni genere, anche video e installazioni.”
Romantici o malinconici, onirici o più legati a un contesto quotidiano, i dipinti di Romstein suggeriscono aspetti strani dell’esistenza, le sue zone d’ombra dove personaggi che potremmo essere noi, sono ritratti spesso nell’atto di dormire; sono immobili, quasi affetti da un lieve torpore, sopiti. “Mi piace molto lo stato onirico, dove tutto può apparire come in un sogno. Qualsiasi tipo di sentimento può essere buono ed utile per la pittura. Scelgo adolescenti o persone sulla ventina perché li immagino come esseri vulnerabili.

Monika Romstein
Monika Romstein