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Quando l’arte è strumento di indagine. La luce di Antonio Della Guardia.

Testo di di Giuseppe Amedeo Arnesano A Napoli, nella galleria di Tiziana Di Caro, la prima personale di Antonio Della Guardia(Salerno, 1990) intitolata La luce dell’inchiostro ottenebra in mostra fino al 17 novembre 2018. L’intera operazione dell’artista, che coinvolge lo spazio architettonico come luogo – galleria – portante per la struttura narrativa della sua poetica, è una […]

Antonio Della Guardia, La luce dell'inchiostro ottenebra, 2018, exhibition view - Galleria Tiziana Di Caro , Napoli - Foto: Danilo Donzelli
Antonio Della Guardia, La luce dell’inchiostro ottenebra, 2018, exhibition view – Galleria Tiziana Di Caro , Napoli – Foto: Danilo Donzelli

Testo di di Giuseppe Amedeo Arnesano

A Napoli, nella galleria di Tiziana Di Caro, la prima personale di Antonio Della Guardia(Salerno, 1990) intitolata La luce dell’inchiostro ottenebra in mostra fino al 17 novembre 2018.
L’intera operazione dell’artista, che coinvolge lo spazio architettonico come luogo – galleria – portante per la struttura narrativa della sua poetica, è una sorta di manifesto generazionale e visivo organizzato come una successione di quattro saggi di natura concettuale connessi in maniera gerarchica. Della Guardi, interessato all’evoluzione dei fenomeni comportamentali della società, negli ultimi tempi guarda con maturità artistica e narrazione raffinata agli effetti dei cambiamenti causati da determinati processi lavorativi sulle abitudini dei dipendenti, intesi sia come individualità che come soggetti collettivi.

In quest’ottica ponderata Antonio Della Guardia elabora un’inedita e personale riflessione contemporanea sul sistema socio-politico delle governance aziendali, attraverso un equilibrato e deciso utilizzo di pratiche artistiche composite che spaziano dall’installazione al disegno e dal video alla fotografia.
In “La luce dell’inchiostro ottenebra” l’artista porta al centro della sua ricerca analitica la questione della grafologia, accolta soprattutto come analisi stilistica della scrittura che intende rivelare, tramite l’indagine psicodiagnostica del gesto grafico, le reali manie di supremazia e controllo che uomini e donne di potere nascondono sotto falsi atteggiamenti. Un altro aspetto riguarda lo studio della grafologia come strumento di valutazione in grado di determinare o meno l’assunzione di un candidato all’interno di un’azienda.

Antonio Della Guardia, La luce dell'inchiostro ottenebra, 2018, exhibition view - Galleria Tiziana Di Caro , Napoli - Foto: Danilo Donzelli
Antonio Della Guardia, La luce dell’inchiostro ottenebra, 2018, exhibition view – Galleria Tiziana Di Caro , Napoli – Foto: Danilo Donzelli

Nelle quattro sale il percorso espositivo si evolve a partire dallo smascheramento del potere politico, con il quale l’artista utilizza le forme plastiche e luminose del neon realizzando “L’Alfabeto del potere”, un’opera di decostruzione e ricostruzione di un nuovo linguaggio, composta da 26 grafemi differenti tra loro ed estrapolati delle firme dei più influenti personaggi politici. Con il neo-alfabeto, composto secondo il metodo grafologico morettiano, Antonio Della Guardia invita a riflettere su come l’aspetto estetico della scrittura, e quindi dell’inchiostro, celi la vera natura del potere sia esso politico, sociale ed economico.

Dall’intuizione teorica dello svelamento del potere si passa all’elaborazione grafica delle “forme del potere”, visibile nei 285 fogli che rivestono completamente un intero lato della seconda sala. I disegni, immersi nella pratica relazionale, sono eseguiti dalle due persone riprese nella video installazione. L’opera, concepita come work in progress, testimonia il processo di modifica della scrittura degli “attori” che metabolizzano i grafemi dell’alfabeto del potere, utilizzandoli per la trascrizione della Divina Commedia pensata come nuovo testo fondante per la società e l’apprendimento di un rinnovato linguaggio.

Dopo aver appreso le basi per la comprensione del potere è indispensabile leggere il Kit del buon manager, un breve testo che dimostra come la libertà creativa di un individuo è sempre più vincolata alle scelte delle policy aziendali. Nelle quattro grandi fotografie, installate nella penultima sala, osserviamo direttamente dalle mani di chi esercita il potere gesti importanti e dettagli personali che assumono la forza e l’espressione di veri e propri ritratti comportamentali delle singole personalità indagate.

Antonio Della Guardia, La luce dell'inchiostro ottenebra, 2018, exhibition view - Galleria Tiziana Di Caro , Napoli - Foto: Danilo Donzelli
Antonio Della Guardia, La luce dell’inchiostro ottenebra, 2018, exhibition view – Galleria Tiziana Di Caro , Napoli – Foto: Danilo Donzelli

Nell’ultima sala – solitamente adibita a studio – Della Guardia crea un cortocircuito nell’iconografia immaginaria del potere. Una poltrona nera girata di spalle e con i piedi di una sedia a dondolo, assurge non solo a simbolo rappresentativo dell’entità superiore, ma suggerisce anche una visione ironica del Potere Supremo come figura immateriale comodamente cullata sulla sedia del comando.

“La luce dell’inchiostro ottenebra” è un’opera intellettuale complessa, dall’approccio teorico e materico trasversale che, con eleganza dei medium utilizzati e la dedizione alla ricerca, propone un’ipotesi interpretativa sull’attuale condizione lavorativa delle giovani generazioni, secondo un apparato metodologico in bilico tra realtà e finizione, che si pone senza dubbio come una monumentale critica poetica della società contemporanea.

Antonio Della Guardia ‑ La luce dell’inchiostro ottenebra
Galleria Tiziana Di Caro, Napoli
Fino a sabato 17 novembre, 2018

Antonio Della Guardia, La luce dell'inchiostro ottenebra, 2018, exhibition view - Galleria Tiziana Di Caro , Napoli - Foto: Danilo Donzelli
Antonio Della Guardia, La luce dell’inchiostro ottenebra, 2018, exhibition view – Galleria Tiziana Di Caro , Napoli – Foto: Danilo Donzelli
Antonio Della Guardia, Kit managieriale, 2018, print on cotton paper, cm 30 x 24 (sheet); cm 40 x 34,5 (framed) ed. 3, Photo: Danilo Donzelli
Antonio Della Guardia, Kit managieriale, 2018, print on cotton paper, cm 30 x 24 (sheet); cm 40 x 34,5 (framed) ed. 3, Photo: Danilo Donzelli
Antonio Della Guardia, Jungle #1, 2018, print on cotton paper, cm 90 x 60 (sheet); cm 95 x 65 x 4 (framed), ed. 3, photo: Danilo Donzelli
Antonio Della Guardia, Jungle #1, 2018, print on cotton paper, cm 90 x 60 (sheet); cm 95 x 65 x 4 (framed), ed. 3, photo: Danilo Donzelli
Antonio Della Guardia, Jungle #4, 2018, print on cotton paper, cm 90 x 60 (sheet); cm 95 x 65 x 4 (framed), ed. 3, photo: Danilo Donzelli
Antonio Della Guardia, Jungle #4, 2018, print on cotton paper, cm 90 x 60 (sheet); cm 95 x 65 x 4 (framed), ed. 3, photo: Danilo Donzelli