Come una bottega rinascimentale votata al contemporaneo: XNL di Piacenza

Il Centro d’arte contemporanea, cinema, teatro e musica di Piacenza annuncia il nuovo programma di arte contemporanea con Anteprima: la presentazione delle opere di David Claerbout e Francesco Simeti
15 Febbraio 2022
David Claerbout The pure necessity, 2016 Installation view Anteprima, 2022 – XNL Piacenza  Ph: Daniele Signaroldi Courtesy XNL Piacenza 

“Un tempo i piacentini in questo luogo venivano a pagare le bollette” racconta Roberto Reggi, il presiedente della Fondazione di Piacenza e Vigevano. “Quando Enel dismise di utilizzarlo, la Fondazione lo acquistò per farlo diventare il polo dell’arte contemporanea a Piacenza. Uno spazio che mancava. Da qui il nome che deriva da ex Enel, tolte le vocali: XNL. E’ stato restaurato alla fine del 2019. All’inizio del 2020 abbiamo ospitato una mostra importante – La rivoluzione siamo noi, dedicato al collezionismo – e poi è arrivata la pandemia e ha bloccato tutto.”

Oggi, finalmente, riapre XNL con Anteprima: un progetto di ampio respiro che, partendo dalle arti visive, si allarga ad altre discipline come il cinema, il teatro e la musica. 
Il palazzo, dunque, ospiterà l’arte cinematografica, l’arte teatrale e quella musicali: arti che dialogheranno tra di loro mediante un filo conduttore che è quello della formazione. XNL non sarà dunque solo spazio espositivo ma bensì avrà sempre a fuoco un taglio formativo per quei talenti che vorranno apprendere e approfondire le varie arti.
Presentata come una ‘scommessa’ a cui la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha investito e investirà tanto, dal 10 febbraio XNL presenta un’anticipazione di quello che sarà lo sviluppo della stagione culturale di arte visiva che partirà ufficialmente a settembre 2022. 
L’anteprima dedicata alle metodologie, ai linguaggi e ai contenuti del programma di Arte contemporanea è supervisionato dalla direzione artistica di Paola Nicolin che durante la presentazione stampa ha raccontato sia le motivazioni di inaugurare il progetto con i due artisti David Claerbout e Francesco Simeti, sia le ragioni che regolano e guidano le varie scelte curatoriali.  
“Per formazione ed esperienza, ho la fissa della formazione. Insegnare per tanti anni mi ha spinto ad avere questa attitudine e, nello stesso tempo, ho sempre lavorato con gli artisti, seguendo quello che è il ‘farsi’ dell’opera d’arte, quella che è la ‘pratica’ artistica. Pratica naturalmente unita alla teoria e  alla poesia che, non ultima, solo gli artisti sono in grado di regalarci.”
Alla domanda sul perchè avesse scelto di collaborare con una realtà museale ‘eccentrica’ rispetto ai grandi centri, lei ha risposto: “Penso che dalla provincia arrivi il sugo della vita. I progetti sperimentali si possono fare molto più facilmente in provincia che nei centri della città. Per me XLN è una grande sfida perchè lo ritengo uno spazio adatto a testare questa modalità: invitare degli artisti internazionali come lo sono Claerbout e Simeti, a fare delle mostra e a raccontare il loro lavoro. Ma la vera sfida è quella di far si che gli artisti creino un ‘atelier’: uno spazio in cui non solo si mostra l’opera ma anche anche un luogo attivo dove avviene l’ideazione e la realizzazione dell’opera.”

David Claerbout, The pure necessity, 2016, color single channel projection, 2D animation, stereo sound, 50 min – Courtesy the artist and galleries Esther Schipper, Rüdiger Schöttle, Sean Kelly, Annet Gelink, Pedro Cera, Micheline Szwajcer

Tutto sembra ruotare attorno alla domanda fondamentale: come si realizza un’opera d’arte? Come comprendere ed entrare nelle pratiche artisti?
La risposta a queste domande è quello che si prefigge il programma culturale di XNL: sondare i meccanismi, i passaggi che portano dall’idea di un opera alla sua realizzazione. 
La Nicolin, nel raccontare il programma futuro che partirà il prossimo settembre con la presentazione dell’atelier di Francesco Simeti, parla di ‘ipotesi di metodo’ e lo fa introducendo quella che a suo dire è l’opera manifesto di queste su intenzioni: l’opera video di David Claerbout, “The pure necessity” (2016) installata nella prima grande sala di XNL.
“Questa opera è stata scelta perchè mi sembrava adeguata ai temi e anche al racconto di quello che è questo spazio.” 
David Claerbout è un artista belga che ha esposto in alcuni tra i più importanti e prestigiosi musei del mondo. Artista a tutto tondo, lavora con una molteplicità di mezzi espressivi che vanno dalla fotografia al video, dal disegno alla video animazioni. L’opera esposta consiste in un video sonoro di 50 minuti realizzato con la tecnica di animazione 2D al quale Claerbout, con una equipe di artisti per tre anni, ha lavorato scupolosamente al ridisegnato delle sequenze del celebre film Il libro della giungla, il classico Disney del 1967 diretto da Wolfgang Reitherman e tratto dall’omonimo libro del 1894 di Rudyard Kipling.
The pure necessity è stato scelto per più di un motivo. Perché è un video che parla di una pratica artistica che parte dal disegno e arriva all’immagine in movimento. Quello che vedete nella sala è un video di 50 minuti realizzato dall’artista con un equipe di disegnatori,  con un iter di 3 anni. Hanno letteralmente ridisegnato il classico di Disney. Ridesegnandolo ha vivisezionato qualsiasi tipo di movimento che gli animali compiono in questo film. Dietro a questo video c’è un ampissimo studio di anatomia, delle posture, dei comportamenti e dei movimenti degli animali nello loro habitat naturale che è la giungla. Facendo questo, l’artista ha voluto creare una sorta di negativo del film di Disney. Conosciamo quel film come il trionfo del ballo, del dinamismo, dell’antropomorfizzazione degli animali. Claerbout ha voluto – come dice lo stesso artista – scolpire la durata: trasformare la giungla nella giungla, l’orso in un orso, la pantera in una pantera.. ha voluto restituire agli animali la dignità di essere animali.”
Un altro motivo per cui la curatrice ha deciso di esporre questa opera è per l’affinità che si è venuta a creare tra gli interessi dell’artista e la nascita stessa di XNL: uno spazio che sconfina con la Galleria d’arte Moderna di Piacenza che ospita delle opere che hanno per temi il ritratto introspettivo, la natura, il paesaggi, temi che da parte  di un artista, che nasce come pittore e culture della storia dell’arte, non poteva che essere congeniale per esporre il suo video.

Francesco Simeti come un limone lunare / che non riposa mai, 2022 Installation view Anteprima, 2022 – XNL Piacenza  Ph: Daniele Signaroldi Courtesy XNL Piacenza 

Al primo piano troviamo la sala “gemella a quella sottostante” dedicata al lavoro di Francesco Simeti presente con le due opere Rubble, 2007 e Curtain, 2017 che indicano temi e metodologie della sua mostra-atelier che vedrà la sua fase finale nel mese di settembre. 
Il titolo della mostra come un limone lunare / che non riposa mai è uno dei più celebri versi di Danilo Dolci, tratto dalla raccolta di poesia Il limone lunare, pubblicato nel 1970: una sorta di dichiarazione di poetica sull’esercizio delle umane potenzialità del sociologo ed educatore italiano.
Spiega Nicolin: “E’ un artista palermitano che vive da molti anni a New York. Abbiamo voluto presentarlo con due opere datate con 10 anni di differenza. L’installazione che si sviluppa nello spazio è del 2007,  mentre Curtain risale del 2017. Abbiamo scelto questi due lavori distanti nel tempo perchè ci piaceva mostrare la coerenza della ricerca dell’artista. Simeti è sempre stato interessato alle immagini, a quello che vediamo e a come lo vediamo. L’indagine sulle immagini, negli anni, lo ha portato a confrontarsi con il collage, con il wallpaper, l’installazione, la scultura, con dei materiali come i tessuti intesi come superfici di racconti i storie, di un’idea di paesaggio e utilizzo dell’immagine. Curtain è importante perchè concepito come un sipario in velluto dove l’artista ha messo appunto quella che è una tecnica iniziata già nel 2017: una raccolta di immagini recuperate da contesti diversi come giornali, stampe antiche, erbari, illustrazioni, iconografie giapponesi. Tutto questo è stato montato in un collage digitale, metabolizzato in modo sofisticato, fino a trovare un equilibrio come fosse una partitura musicale. La tenda diventa dunque un paesaggio tra attraversare, da scoprire.”
Nello spazio, installate in più punti della grande sala troviamo Rubble, 2007: un installazione formata dall’incastro di fogli di forex stampati. Con quest’opera Simeti rivisita House of Cards, celebre opera dei designer californiani  Charles e Ray Eames del 1952 che consisteva in un progetto che rifletteva l’idea qui utopica che il design industriale potesse rendere il mondo un luogo migliore. I due design volevano dare volume alle pagine del libro che, grazie agli incastri, poteva espandersi nello spazio. 
“Simeti gioca con le opposizioni. Anziché utilizzare le immagini giocose e infantili utilizzate dagli Eames” spiega la curatrice, “ha scelto di utilizzare delle imagini che traggono ispirazione dal detrito, dalla rovina, della maceria. La sua attenzione si è focalizzata in ciò che dimentichiamo, sugli scarti. Questo è un po’ una premessa dell’atelier che ospiteremo a settembre: un laboratorio per un vasto pubblico che avrà la possibilità di avvicinarsi all’arte contemporanea. Lo dico con un po’ di ironia perchè mi rendo conto che è un mondo difficile, spesso scostante e autorefereziale, ma penso che l’educazione, soprattutto per i bambini più piccoli, sia la missione che tutti i musei hanno e che, nel nostro piccolo, proviamo a portare avanti.”

Ispirato al modello della bottega rinascimentale – luogo dove l’artista ideava, progettava e realizzava le sue opere, ma non solo, anche dove gli allievi imparavano dai maestri – XNL è stato concepito come una ‘bottega’: al piano di sopra sarà adibito all’arte cinematografica e a quella teatrale, il piano terra e il primo piano sono dedicati all’arte visiva, mentre nel seminterrato si darà spazio alla collaborazione con il conservatorio e alla musica contemporanea ed elettronica. 
Nelle prossime settimana ci saranno ospiti illustri per quanto riguarda la cinematografia con un appuntamento che coinvolgerà il maestro Marco Bellochio. 

Francesco Simeti come un limone lunare / che non riposa mai, 2022 Installation view Anteprima, 2022 – XNL Piacenza  Ph: Daniele Signaroldi Courtesy XNL Piacenza 

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