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Andreas Gursky. Visual Spaces of Today | Fondazione MAST, Bologna

Per festeggiare 10 anni dalla sua apertura, la Fondazione MAST ospita la mostra antologica Visual Spaces of Today del grande fotografo tedesco Andreas Gursky. A incorniciare questa particolare occasione, un motto “Fare del lavoro una cultura e della cultura un lavoro”: parole che legano insieme queste due realtà, la cultura aziendale dell’impresa da una parte […]

Fondazione MAST – Andreas Gursky Visual Spaces of Today. Installation view. PH Luca Capuano
Andreas Gursky, Amazon, 2016 © ANDREAS GURSKY, by SIAE 2023 Courtesy: Sprüth Magers

Per festeggiare 10 anni dalla sua apertura, la Fondazione MAST ospita la mostra antologica Visual Spaces of Today del grande fotografo tedesco Andreas Gursky. A incorniciare questa particolare occasione, un motto “Fare del lavoro una cultura e della cultura un lavoro”: parole che legano insieme queste due realtà, la cultura aziendale dell’impresa da una parte e la creazione di uno spazio per dove sperimentale l’aspetto creativo e culturale sul lavoro. Oltre ai 10 anni della Fondazione, c’è un altra ricorrenza da commemorare: i cent’anni dell’impresa G.D. specializzata in soluzioni industriali. 
La mostra dedicata ad Andreas Gursky è curata da Urs Stahel assiema al fotografo tedesco e prende ispirazione proprio dall’acronimo MAST – Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia e dai mondi tematici che ruotano attorno a concetti quali la globalizzazione, l’economia e il significato stesso dell’attività lavorativa. 
Nella dettagliata presentazione della mostra, Stahel ha citato la lunga lista di quelli che da sempre sono i luoghi privilegiati del fotografo: magazzini, aeroporti, luoghi industriali, fabbriche, porti, supermercati, snodi ferroviari e autostrade, metropoli ma anche luoghi solitari come deserti e periferie, luoghi del tempo libero e dello svago, ristoranti e grandi archivi. Per molti aspetti, potremmo citare i ‘non luoghi’ di Marc Augè coniato nel 1992 per definire tutti quegli spazi che hanno la prerogativa di non essere indennitari, relazionali e storici. 
E sono proprio alcuni di questi i luoghi i protagonisti della mostra al MAST. 
Nei vari spazi della Fondazione sono ospitate 20 immagini dell’artista, che abbraccio un arco di tempo che va dai primi lavori come Salerno I e Tokyo Stock Exchange entrambedel 1990, passando per Chicago Mercantile Exchange (1997), il dittico Schiesser, sempre del 1990, al minimalismo di immagini come Toys’R’US (1999) alle opere più recenti (V&R IIeV&RIII, 2022) o Hong Kong Shangai Bank III del 2020 e il bellissimo tramonto Salinas del 2021, che oltre ad essere in mostra campeggia stampato in grande formato fuori dalla Fondazione. 

Fondazione MAST – Andreas Gursky Visual Spaces of Today. Installation view. PH Luca Capuano

Sempre nella premessa del curatore, viene ribadito l’importanza del fotografo non solo per il suo ruolo i seno  alla storia del linguaggio fotografico, ma sopratutto perchè il suo nome è stato associato alle“fotografie di grande formato”. Le sue immagini sono oggi divenute vere e proprie icone contemporanee e hanno contribuito a stabilire lo status della fotografia come arte e quindi come oggetto di collezione sia per i musei sia per i privati.
“Ancora oggi questa è la particolare forza di Gursky, la sua grande potenza visiva, che ogni volta rende l’ingresso nel suo universo di immagini un’esperienza e al tempo stesso un passo verso l conoscenza. La disposizione delle sue opere offre spazio e tempo per un’esperienza fisica, mentale ed emotiva, per afferrare, per capire”, osserva Urs Stahel.
“Il grande formato, per il quale Andreas Gursky ha optato molto presto – afferma ancora Urs Stahel – costituisce una presa di posizione, una dichiarazione visuale e contenutistica dell’artista e una sfida per chi contemplai suoi lavori”.

L’ esposizione è accompagnata da un catalogo, pubblicato dalla Fondazione MAST, con la prefazione della Presidente Isabella Seràgnoli e un testo di approfondimento critico di Urs Stahe.

Andreas Gursky, Kodak, 1995 © ANDREAS GURSKY, by SIAE 2023 Courtesy: Sprüth Magers