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L’universo mistico di Alexi Marshall | z2o Project, Roma

Testo di Gaia Grassi — Fino al 7 dicembre, la galleria Sara Zanin ospita nel suo spazio di ricerca z2o Project la prima mostra personale di Alexi Marshall che si rivela come un’immersione affascinante nell’universo intimo e simbolico dell’artista britannica. Sperimentando con diverse tecniche, come mosaici, incisioni su linoleum e ricami, Marshall ha ricreato con […]

Alexi Marshall, Taming The Unruly Gods – Installation View – ph Giorgio Benni

Testo di Gaia Grassi —

Fino al 7 dicembre, la galleria Sara Zanin ospita nel suo spazio di ricerca z2o Project la prima mostra personale di Alexi Marshall che si rivela come un’immersione affascinante nell’universo intimo e simbolico dell’artista britannica. Sperimentando con diverse tecniche, come mosaici, incisioni su linoleum e ricami, Marshall ha ricreato con fare artigiano un mondo complesso dove il mito si fonde con la realtà, offrendo uno sguardo intimo e coinvolgente sulle diverse sfaccettature della vita umana.
A dare il titolo alla mostra è l’opera che l’artista ha realizzato più di recente, Taming the Unruly Gods, cioè Domare gli Dei Indomabili. Si tratta di una stampa in linoleum su carta giapponese che ritrae una donna intenta a interrogare dei tarocchi. Queste carte magiche rimandano alla celebre citazione di Niki de Saint Phalle: «Se la vita è un gioco di carte noi nasciamo senza conoscere le regole». Guardando la donna, nei suoi occhi si legge quasi un senso di sfida, come un invito a scoprire l’universo occulto che si nasconde dietro quelle carte. Il suo volto sembrerebbe inoltre ricordare quello dell’artista, creando una serie di intrecci e rimandi tra il mondo reale e quello fantastico mescolando elementi tratti dal paganesimo, dal folklore e dall’animismo.
Il processo creativo di Marshall per realizzare una stampa in linoleum è lungo e puntiglioso: si parte da uno schizzo, che si trasforma in un acquerello e in un secondo disegno più ricco, che viene inciso con ancora maggiore cura nel linoleum per essere poi stampato. Nella fase di incisione, l’artista si dedica con estrema attenzione ai segni e lavora in maniera estesa e dettagliata la lastra. Questa tendenza è evidente in Katabasis, una grande stampa su carta giapponese che raffigura una donna in discesa negli Inferi, così come la mitologica Persefone, mentre regge in mano un melograno aperto.
Dai volti femminili che Marshall ritrae si comprende la sua audacia artistica. Sono di donne libere e senza remore, che si confrontano coraggiosamente con l’iconografia della sessualità, della divinità e dell’emancipazione. In Ode To Belkis, un omaggio all’artista cubana Belkis Ayon morta suicida a soli 32 anni, il volto della donna è fiero e deciso, ma allo stesso tempo ci cattura con il suo sguardo enigmatico. La particolarità di quest’opera sta nella tecnica: la collografia, una tecnica di stampa che prevede l’uso di materiali collosi per applicare al supporto vari materiali come, in questo caso, carta, tessuti e sabbia.
Il susseguirsi di queste opere nello spazio espositivo mostra, in maniera sempre più evidente, alcuni elementi ricorrenti nella pratica artistica di Marshall: i tarocchi, l’acqua, i pesci, le figure femminili e il melograno, forse l’oggetto che si ripete con più frequenza. Storicamente, questo frutto si lega sia alle radici di Roma che all’antico culto della dea Demetra. Il melograno rappresenta la prosperità dei campi e la promessa di abbondanza, ma al contempo simboleggia anche la transizione tra il mondo terreno e l’aldilà. Questa ambivalenza emerge chiaramente nella contrapposizione delle due opere Fruit of the Dead e Fruit of the Womb, entrambe rappresentazioni del frutto ma con significato diametralmente opposto, esposte una di fronte all’altra per enfatizzarne il messaggio.
Dalle tecniche variegate ai continui rimandi simbolici, il curato processo creativo dell’artista rivela la dedizione e la complessità dietro ogni opera, dalla concezione iniziale al risultato finale. L’insieme trasforma la mostra in uno spazio sacro di identità rivisitate e significati re-immaginati. Taming the Unruly Gods è un dialogo affascinante tra passato e presente, sacro e profano, reale e immaginario che offre una prospettiva unica e provocatoria sulla complessità della figura femminile attraverso il talento e le capacità artistiche e artigianali di Alexi Marshall.

Alexi Marshall – The Party, 2017 – Pencil On Paper -71x90cm – ph Giorgio Benni
Alexi Marshall, Taming The Unruly Gods – Installation View – ph Giorgio Benni