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Il mondo visionario di Alex Da Corte da Gió Marconi

L’idea da cui l’artista è partito è quella di dare un riscontro visivo a quelli che sono stati gli ultimi pensieri di Napoleone in procinto di morire, raccolti dal suo fedele compagno di esilio Louis-Joseph-Narcisse Marchand.
Alex Da Corte – World Leader Pretend – 09.04. – 19.07.2024 – Installation view – Gió Marconi, Milan – Courtesy the artist; Gió Marconi, Milan – Photo credit Fabio Mantegna
Alex Da Corte – World Leader Pretend – 09.04. – 19.07.2024 – Installation view – Gió Marconi, Milan – Courtesy the artist; Gió Marconi, Milan – Photo credit Fabio Mantegna

Sembra di entrare letteralmente in un mondo fantastico, un parco a tema dove, anziché gioia e spensieratezza, ci imbattiamo in più oscuri sentimenti. Le vicende narrate in questa grande scenografia allestita alla galleria Gió Marconi di Milano – fino al 1 giugno 2024 – sono quelle degli ultimi istanti di vita di Napoleone Bonaparte. L’artista americano di origini venezuelane Alex Da Corte presenta la mostra Word Leader Pretend: un progetto espositivo ambizioso e immersivo, che stanza dopo stanza, tra oggetti ingigantiti o finemente riprodotti, tra colori eccessivi e scenografie teatrali, ci racconta le ultime visioni di uno degli uomini più importanti e controversi della storia. 

L’idea da cui l’artista è partito è quella di dare un riscontro visivo a quelli che sono stati gli ultimi pensieri di Napoleone in procinto di morire, raccolti dal suo fedele compagno di esilio Louis-Joseph-Narcisse Marchand. Nel web, c’è una piccola immagine di fine ‘800 che immortala lo straziante dolore di Marchand mentre assiste il suo caro amico ansimante e nel delirio. In mostra, ad accompagnarci in questo percorso visionario, un breve dialogo tra i due: Marchand che chiede e consola, mentre Napoleone vaneggia, confonde sogno e realtà, agogna l’amata Giuseppina, tra peonie e una forte luce primaverile. In questo dialogo ansimante e doloroso, Da Corte si insinua con la sua immaginazione, dando vita a 18 opere tra sculture, dipinti e installazioni, che cercano di dare vita a questi ultimi pensieri, raccontando sia la grandezza di Napoleone, ma anche le sue paure, come quella di vedere il suo amato cavallo Marengo steso esanime. Tra un diavoletto che si ripara sotto un ombrello e un racconto alla Edgar Allan Poe – “The rain began in the morning. It fell hard drops and after another…” – ci immergiamo in The Burial of the Dead (2024), la grande installazione ispirata da uno dei primi cortometraggi di Walt Disney, The Skeleton Dance, tratto dalla serie animata del 1929, Silly Symphony: una selva di alberi aggrovigliati e minacciosi allestiti in una ‘dimensione’ violacea. 

Nell’infilata di stanze che seguono, ci sbarra la strada quello che fu uno dei copricapi più famosi del XIX secolo, il bicorno di feltro, simbolo dell’imperatore francese. Qui in mostra il cappello è stato ingigantito centinaia di volte, raggiungendo la dimensione di ben oltre i 4 metri. Nella stessa stanza un enorme cruciverba (riferito all’11 settembre) e una cartina geografica che dà il titolo all’intera mostra, World Leader Pretend (2023). In questo gioco di ingrandimenti e slittamenti semantici tra reale e falso, nell’installazione Hill House Accessory Tableu (2024) l’artista dispone su un tavolo degli oggetti – un pugnale, una corda, una pistola, un grande vaso con delle peonie – che richiamano le piccole riproduzioni del Cluedo, gioco da tavolo il cui obbiettivo è scovare chi ha commesso un omicidio, anche grazie alle piccole miniature delle armi. Nell’ultima grande sala, caratterizzata da uno squillante color arancio e da una trama di lastre bucherellate di metallo, sono installate una serie di opere in cui è evidente quanto Da Corte si sia fortemente ispirato alla grafica e a molte stilizzazioni dell’artista statunitense Roy Lichtenstein. Nel 2026 Da Corte, assieme a Scott Rothkopf e Meg Onli, curerà una grande retrospettiva dell’artista al Whitney Museum di New York. 
Campeggia al centro della stanza l’installazione The Ballad of a white Horse (Attached by a Lion), che rappresenta un grande cavallo steso a terra, probabilmente il già citato Marengo, il famoso cavallo da guerra di Napoleone che prese il nome dalla battaglia di Marengo, attraverso la quale condusse incolume l’Imperatore.
Alle pareti un grande cuore grondante fuoco e fiamme, Batman a cui è sferrato un cazzotto, una pistola… e una grande scritta debitrice del gruppo musicale hard rock australiano AC/DC. L’artista ha cancellato una C: A /DC, Alex Da Corte.

Alex Da Corte – World Leader Pretend – 09.04. – 19.07.2024 – Installation view – Gió Marconi, Milan – Courtesy the artist; Gió Marconi, Milan – Photo credit Fabio Mantegna
Alex Da Corte – World Leader Pretend – 09.04. – 19.07.2024 – Installation view – Gió Marconi, Milan – Courtesy the artist; Gió Marconi, Milan – Photo credit Fabio Mantegna

WORLD LEADER PRETEND 

Alle prime ore del mattino del 5 maggio 1821 Louis-Joseph-Narcisse Marchand, amico di lunga data e primo valletto di Napoleone, sedeva accanto al suo debole protetto, stringendogli la mano. Per tenere occupata la sua mente, gli pose alcune domande. Ecco le risposte di Napoleone, trascritte da Marchand nel 1821, pubblicate nel 1952 in francese da Jean Bourguignon e successivamente tradotte da Proctor Jones e Jean Tulard. 

Imperatore, Signore, può descrivermi un deserto? 

Ricordo un deserto, tanti deserti. Immense distese di deserto, infinite e aride. Fragili e screpolate, come le mie mani, come il mio corpo. Oh, ma perché? Questo corpo mi appartiene ancora? Attraverso il mio corpo con lo sguardo e ciò che vedo è un deserto. 

No no, Imperatore, il suo corpo non è un deserto. La prego, giochi ancora con me. Lasci andare la sua mente per un po’. Allora, in questo deserto, c’è una struttura cubica, di cui parla Platone. Riesce a descrivermela? 

Caro Marchand, un cubo? Di pietra? Immagino che il mio non appartenga al deserto, non sia di questa Terra. Vedo un cubo, riflettente come vetro, molte pietre ridotte in polvere liquida, più lucenti del vetro, più lucenti perfino del nero. È fatto di due lastre rivolte l’una di fronte all’altra, sufficienti a creare un labirinto… Lo vedo chiaramente, lì nel deserto, da solo. Io vedo tutto… ma tu non puoi vedere me. 

Una scala? Non vedo nessuna scala. 

Sembra bello, Signore, robusto come onice. Adesso, per favore, immagini una scala, lì nel deserto accanto a lei, nella sua fortezza di onice. Può descrivermela? 

Potrebbe darsi che la scala sia dentro di lei? 

No, no, no. Io . . . Io . . . vedo detriti, bianchi come la neve. O piuttosto legno, come di betulla, oppure, ehm, non ne sono sicuro Marchand. C’è una pila di legno di betulla, lo vedo in lontananza, ma non ne sono certo, un cumulo di detriti bianchi… Non ne sono sicuro. 

Lasci riposare la mente, caro Imperatore. Andiamo avanti, pensiamo a cose più importanti. Immagini il suo caro Marengo. Se lo immagini nel deserto. Me lo descriva. 

Ah sì! Coraggioso Marengo! Mio amato Marengo. Dov’è? Lo vedo. Lo vedo riposare, o forse no, no, non sta riposando. Sento una corrente d’aria, è forse il vento? È il vento? È Marengo, è lui? È ferito, venite, qualcuno venga ad aiutare, è ferito, è stato colpito. Gli hanno tagliato la gola!? Com’è potuto succedere? Chi è stato? E vedo sangue, sangue sulle mie mani? Sono stato io, sono stato io? 

Imperatore! Imperatore! Si calmi, calmi la sua mente caro Signore. È solo un gioco, è solo un gioco da bambini. Marengo sta bene, non è ferito, sta bene, riposa nella scuderia . . . cos’è che la tormenta? Dobbiamo pensare a cose più felici. Pensiamo alla primavera, è ormai alle porte. Pensi ai fiori. 

Ah, ah, va bene . . . va bene . . . è calato il buio nella mia mente Marchand. Dobbiamo continuare questo gioco da bambini? 

Le fa bene pensare alla primavera, immaginare i fiori, la vita. Le farà bene . . . 

Se devo . . . Vedo delle peonie, vedo delle peonie che sbocciano, luminose, piene di speranza, eppure è notte. È stata Giuseppina a mandarmele? È stata lei? Dov’è, mia Adorata? È lume di candela? O è la luce delle stelle? Vedo fiori. Vedo peonie. Vedo lei. 

È al suo fianco. È con lei, la porta con sé nel cuore . . . e ora è in arrivo un temporale. Che farà, caro Signore, che farà dinanzi al temporale? 

Napoleone chiuse gli occhi . . . 

Alex Da Corte – World Leader Pretend – 09.04. – 19.07.2024 – Installation view – Gió Marconi, Milan – Courtesy the artist; Gió Marconi, Milan – Photo credit Fabio Mantegna
Alex Da Corte – World Leader Pretend – 09.04. – 19.07.2024 – Installation view – Gió Marconi, Milan – Courtesy the artist; Gió Marconi, Milan – Photo credit Fabio Mantegna
Alex Da Corte – World Leader Pretend – 09.04. – 19.07.2024 – Installation view – Gió Marconi, Milan – Courtesy the artist; Gió Marconi, Milan – Photo credit Fabio Mantegna