A Distant Chime di Matteo Nasini | CLIMA, Milano

Il software è in grado di eseguire, in maniera perpetua, la partitura di circa 220 milioni di anni, corrispondete al transito della Via Lattea, della quale però possiamo assistere ad una millesima parte.
16 Febbraio 2023
Matteo Nasini, A Distant Chime, 2023 Iron, steel. PVC, wood, PLC, 2 Glockenspiel, 6 tuning bell, triangle, cymbals, Ambiental dimensions – Courtesy the artist and Clima, Milan Photo Marco Davolio
Matteo Nasini, A Distant Chime, 2023 Iron, steel. PVC, wood, PLC, 2 Glockenspiel, 6 tuning bell, triangle, cymbals, Ambiental dimensions – Courtesy the artist and Clima, Milan Photo Marco Davolio

Testo di Angelica Lucia Raho

Nato a Roma nel 1976, Matteo Nasini ha una formazione in ambito musicale che gli permette di sviluppare una particolare sensibilità verso il suono che traduce in materia plastica. Fino al 4 marzo 2023 è possibile vedere la sua installazione A Distant Chime alla galleria CLIMA di Milano, parte del progetto Welcome Wonderer.

L’artista insieme ad un programmatore, SapoLab, e al fisico Massimo Margotti, progetta un software che traduce in una composizione sonora il moto dei miliardi di astri della Via Lattea in transito sopra di noi. La scultura si presenta come una composizione di tre moduli formati da diverse tipologie di percussioni che emettono dei suoni distinti in base agli anni luce di distanza tra noi e il corpo celeste. L’intensità del suono dipende dalla distanza degli astri rispetto alla Terra: più è grande la lontananza più il suono sarà intenso.

Il software suona la reale posizione degli astri e non la loro luce apparente, quella che noi vediamo nel cielo. In una città sempre illuminata artificialmente come Milano è molto difficile vedere le stelle, l’opera ci ricorda che sopra di noi ci sono dei corpi celesti ad una inimmaginabile distanza e questo ci ridimensiona in quanto esseri umani. Le culture e le religioni antiche osservavano ad occhio nudo le stelle e ad ognuna di loro affidavano un nome e un mito. Adesso noi disponiamo di macchine che ci permettono di guardare una quantità così grande di astri da disumanizzarli con nomi composti da codici. L’artista risuonandole le richiama, creando un’esperienza effimera, puramente evocativa. Effimero è anche il nostro passaggio. Il software è infatti in grado di eseguire, in maniera perpetua, la partitura di circa 220 milioni di anni, corrispondete al transito della Via Lattea, della quale però possiamo assistere ad una millesima parte.

La musica è volatile ed è impossibile cogliere la distanza che ci separa dai corpi celesti della Via Lattea, ma l’opera di Matteo Nasini rende tangibile un’esperienza impossibile da cogliere nella sua integrità.

Matteo Nasini, A Distant Chime, 2023 ( Detail) Iron, steel. PVC, wood, PLC, 2 Glockenspiel, 6 tuning bell, triangle, cymbals – Courtesy the artist and Clima, Milan Photo Marco Davolio
Matteo Nasini, A Distant Chime, 2023 ( Detail) Iron, steel. PVC, wood, PLC, 2 Glockenspiel, 6 tuning bell, triangle, cymbals – Courtesy the artist and Clima, Milan Photo Marco Davolio
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