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Lo scenario notturno e metafisico di Jacopo Benassi | PAST – Francesca Minini

Testo di Manuela Piccolo — Il mare non è solo mare e le cose non sono solo quello che appaiono. Past  di Jacopo Benassi in mostra da Francesca Minini è una sintesi di quella che è la vita. E, possibilmente, la vita di chi vive intorno al Mar Mediterraneo. Georges Duby ne L’héritage scrive “La […]

Jacopo Benassi, Past, 2021, first room, installation view at Francesca Minini Courtesy the artist and Francesca Minini Ph. Andrea Rossetti
Jacopo Benassi, Untitled, 2021, fine art print, artist frame, 86×105,5 cm, edition 1/3 Courtesy the artist and Francesca Minini Ph. Andrea Rossetti

Testo di Manuela Piccolo —

Il mare non è solo mare e le cose non sono solo quello che appaiono. Past  di Jacopo Benassi in mostra da Francesca Minini è una sintesi di quella che è la vita. E, possibilmente, la vita di chi vive intorno al Mar Mediterraneo. Georges Duby ne L’héritage scrive “La fonte è lì, nel Mediterraneo, la sorgente profonda della cultura alta di cui la nostra civiltà mena vanto”. In una mostra così semplice, eppure complessa, perché piena di elementi che stimolano pensieri sono presenti Thanatos, Eros, Ghenos, in una sintesi che lascia al fruitore la facoltà di scegliere cosa far prevalere. Il Mediterraneo (nello specifico a essere fotografato è il Tirreno) è il mare di mezzo, luogo di scambi, dove sono nati il pensiero greco, le religioni monoteiste, quadrivio di civiltà e mare in cui si fonda la civiltà occidentale e il pensiero che ne deriva. 

Appena entrati si è circondati da sé stessi. L’artista sceglie di non utilizzare il vetro museale e così entrando appare subito il disturbo della propria immagine riflessa, interrotta da una fessura che ci riporta alla realtà. Come già detto a questo punto gli elementi da cogliere sono innumerevoli: un uomo che si tuffa e cattura dei pesci nell’unico modo in cui li si lascia vivi facendolo; l’esistenza che si ricongiunge a un’antica matrice mitologica e archetipica mantenendo al tempo stesso i segni di una infausta e profonda manifestazione che è l’essere umano stesso; le vittime sacrificali di un impassibile destino-carnefice che riporta alla morte come sostanza della vita.

Jacopo Benassi, Past, 2021, first room, installation view at Francesca Minini Courtesy the artist and Francesca Minini Ph. Andrea Rossetti
Jacopo Benassi, Untitled, 2021, fine art print, artist frame, 86×105,5 cm, edition 1/3 Courtesy the artist and Francesca Minini Ph. Andrea Rossetti

Benassi ci lascia, a una prima occhiata, nel dubbio di trovarci in un ambiente extraterrestre ottenuto attraverso l’utilizzo di un flash subacqueo, quindi non un solo mondo ma tutti i mondi. L’impronta disforica non lascia mai la sintesi ricreata nell’esperienza che si vive osservando le fotografie di Jacopo Benassi. Alla vita-morte indistinta e totale della natura si prepone il riflesso-vita dell’uomo ridotto a materiale e oggetto di scambio, prima spettatore poi embrione.  

Quello in cui ci troviamo è un interstizio che oggi è l’unico luogo della possibilità e dell’esperienza, una fessura intima ma che riguarda tuttə. Un interstizio in cui avvengono diversi spostamenti, in cui – finalmente – non esistono pratiche artistiche ma impetuose e intense spinte verso il pensiero.  

Non si tratta di osservare o essere osservati, di natura imponente, di mare-placenta o di mare-contenitore ma piuttosto di tutti questi elementi considerati configurazioni di narrazione identitaria – la somma di io, simbolo, mito. Inoltre, la vocazione culturale delle fotografie in mostra, e della composizione della seconda stanza, vogliono essere una pungente critica alle attuali tendenza, di cui Benassi suggerisce una lettura alleggerita dai filtri e dalle strategie della società. Quei bianchi e neri sono una forma di resistenza.

L’ambiente ricreato, un acquario, è uno spazio pervaso da una sensazione di soffocamento di una condizione cristallizzata, immodificabile, in cui Benassi è protagonista con le sue fotografie come forza che ci obbliga a scegliere una prospettiva, a decostruire in modo assoluto o a fare un esercizio terapeutico.

Jacopo Benassi, Untitled , 2021, wood structure, plaster, prints, mirror, fine art print, artist frame, 257×166×105 cm Courtesy the artist and Francesca Minini Ph. Andrea Rossetti
Jacopo Benassi, Past, 2021, second room, installation view at Francesca Minini Courtesy the artist and Francesca Minini Ph. Andrea Rossetti
Jacopo Benassi, Untitled , 2021, wood structure, plaster, prints, mirror, fine art print, artist frame, 257×166×105 cm Courtesy the artist and Francesca Minini Ph. Andrea Rossetti