Inaugura domani, giovedì 28 novembre la IX edizione di Video Sound Festival, ospitato al Liceo Volta di Milano. Fino al 1 dicembre, un luogo caro alla memoria della città come il Liceo Volta, sui tetti di San Gregorio, il progetto vede in mostra dodici artisti internazionali e un public program di performance live.
Come tema del festival – a cura di Laura Lamorea – “Il Resto”, un soggetto insolito che racconta ciò che rimane inutilizzato, gli scarti che non servono più.
Alle tematiche affrontate dalle opere degli artisti, si sommano le suggestive atmosfere del Liceo, luogo in cui si snoda il percorso espositivo tra corridoi e scale testimoni della presenza degli studenti.
“Nei laboratori di chimica, circondate da piastrelle lucide, le opere mescolano coppie contraddittorie – eleganza e dettagli repellenti – sdoppiando la percezione visiva. Nella totale effervescenza scenica avviene lo smascheramento” racconta la curatrice Laura Lamonea.
All’interno del macro-tema del resto si inseriscono due progetti, a cura di Thomas Ba, per immaginare futuri scenari possibili, uno dei quali vedrà il proprio sviluppo anche sui social del festival.
Gli artisti della IX edizione di Video Sound Art Festival sono stati invitati a confrontarsi con il tema del resto coniugato anche come interpretazione ed estensione del ‘possibile’: Oli Bonzanigo, Letizia Cariello, Teresa Fogolari, Giulio Frigo, Caterina Gobbi, Evangelia Kranioti, Cecilia Mentasti, Enrique Ramirez, Teresa Sala,Thadeusz Tischbein, Driant Zeneli, Davide Zulli.
Video Sound Art continua a selezionare e sostenere i giovani talenti attraverso la diffusione di un bando open call e di un programma di residenza, quest’anno realizzata grazie alla collaborazione con il Laboratorio di restauro di Palazzo Abatellis di Palermo.
Le giovani artiste vincitrici – Caterina Gobbi e Cecilia Mentasti – selezionate da una giuria internazionale – sono state affiancate nella lavorazione tardo seicentesca degli stucchi siciliani di Giacomo Serpotta dalle restauratrici del laboratorio di Palazzo Abatellis. Le opere nate dal progetto di residenza entrano così a far parte della IX edizione del festival.
In merito al Public Program il curatore Davide Francalanci, ha tracciato un’ideale linea di continuità tra gli albori delle audiocassette, quando si sperimentavano i primi riassemblamenti di nastro registrato – primi esempi di campionamenti a opera del musicologo e compositore Pierre Schaeffer -, a contesti come quelli nel Bronx di Dj Kool Herc e Grandmaster Flesh, dove si inziava a campionare e riarrangiare gli assoli di batteria dal repertorio funk degli anni ’60 e ’70 per poi accompagnarli all’oratoria in rima dei rapper. Per giungere ai 300 campionamenti di Paul ‘s Boutique dei Beastie Boys e all’ineguagliato Donuts di J-Dilla. Allo stesso modo del pastiche letterario, la narrativa hip hop si fonda sull’intertestualità, il frammento, l’uso di materiali già condivisi e si articola in forma di costellazione; così il celebre discorso di Angela Davis “The Prison Industrial Complex” si mescola con il soul di Meshell Ndegeocello, la declamazione dello SCUM Manifesto di Valerie Solanas si sovrappone ai beat elettronici di Matmos, la lezione per il premio Nobel di Malala Yousafzai conclude la canzone di denuncia “No Fly List” di Swet Shop Boys. (da CS)
La rassegna musicale della IX edizione del festival mette a fuoco queste pratiche di appropriazione, attraverso un programma di performance dal vivo e sessioni di ascolto.
Giovedì 28 novembre 2019
– LIPS (Lost in Plain Sight) | Sound Activation Ore 19.00
– Bob Corsi | Vinyl Dj Set Dalle 19.30 alle 21.00
Sabato 30 novembre 2019
– Radio Raheem | Intervento sonoro Dalle 21.00 alle 22.30
– HLMNS RA | Live Set Dalle 22.30 alle 24.00
Domenica 1 dicembre 2019
– Sunday Live Session | Hip Hop & Urban Music Contest Dalle 16.30 alle 19.30
– Palazzi D’Oriente | Audio/video performance Dalle 20.00
Per ulteriori dettagli: PROGRAMMA